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La Fondazione Sospiro sta vivendo il proprio Giubileo. In questi giorni gli operatori, gli ospiti dei dipartimenti disabilità e anziani, e le famiglie hanno intrapreso un cammino comunitario che ha trovato, nella mattinata di lunedì 25 agosto, uno dei suoi momenti più significativi nel pellegrinaggio giubilare in Cattedrale, una della quattro chiese giubilari della diocesi di Cremona.
La preghiera è stata guidata dal vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal parroco dell’unità pastorale “Madre Nostra”, don Ernesto Marciò, e don Giacomo Ghidoni, assistente spirituale della Fondazione.
«Tranne che per una piccola rappresentanza non ci è stato possibile partecipare al Giubileo della disabilità che in aprile si è tenuto a Roma, così abbiamo voluto creare un momento giubilare per tutta la Fondazione», ha spiegato il presidente di Fondazione Sospiro Giovanni Scotti.
L’iniziativa giubilare è stata segnata, domenica 24 agosto, dall’arrivo in Fondazione della “Croce della Speranza”, il crocifisso che dalla scorsa Quaresima sta facendo tappa nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali del territorio quale segno concreto del Giubileo per gli anziani e gli ammalati impossibilitati a recarsi a Roma o farsi pellegrini nelle chiese giubilari. La Croce sarà portata nei diversi nuclei «in modo che davvero tutti possano partecipare e godere di questo dono che fa la Chiesa», ha aggiunto Scotti.
Il pellegrinaggio giubilare in Cattedrale è stato scandito da diverse tappe.
Accogliendo i partecipanti all’ingresso dal transetto sud, il vescovo ha sottolineato: «Sono contento di darvi il benvenuto. Insieme, oggi, compiamo questo pellegrinaggio attraverso non solo la bellezza, ma i segni essenziali della nostra fede». «I pellegrini fanno un lungo cammino: noi facciamo questa danza della carità e della comunione da un angolo della Cattedrale all’altro», ha spiegato il vescovo Napolioni, mentre il pellegrinaggio proseguiva verso la navata centrale.
Tutti si sono disposti dapprima con le spalle rivolte all’altare e lo sguardo verso il portone d’ingresso, dove campeggia la grande Crocifissione, per poi voltarsi nuovamente verso l’altare. «Quanto è ricca questa nostra Cattedrale – ha proseguito il vescovo –, che racconta la gloria di Maria e di Gesù. L’Annunciazione ci ricorda che Dio si ferma sempre davanti alla libertà dell’uomo: Maria, dicendo “eccomi”, ha aperto la strada all’opera di salvezza. Gesù, raffigurato prima crocifisso e poi nella gloria, ci invita a riconoscerci negli apostoli mancanti: noi, chiamati a guardare Maria e Gesù con la gioia di essere amati, salvati e coinvolti nella stessa missione di salvezza. E sotto, al centro, c’è l’altare».
Lo stesso altare di fronte al quale è proseguito il corteo, fino alla cappella della Madonna del Popolo, dove è collocato il Crocifisso di Sant’Omobono, segno del Giubileo diocesano. «Cappella dell’esame di coscienza», ha osservato il vescovo, invitando a sostare in preghiera davanti a Maria «che ci accompagna sempre e ci tiene uniti al Signore come suoi figli».
Infine, all’altare del Santissimo Sacramento, l’invito al silenzio davanti a quel pezzetto di pane «piccolo grande miracolo che accade ogni volta che riconosciamo la sua presenza, anche nella vita di ogni giorno».
La settimana giubilare a Fondazione Sospiro si concluderà domenica nella celebrazione festiva con un momento comunitario pensato per tutti coloro che non hanno potuto vivere i vari appuntamenti. Sarà anche l’occasione per ricordare i 25 anni di servizio di don Giacomo Ghidoni alla Fondazione Sospiro: «Ci sembrava giusto – ha spiegato Scotti – inserire in questa cornice giubilare anche il suo giubileo personale di presenza e assistenza per noi».
ll presidente ha poi voluto ringraziare operatori e volontari che si sono prodigati per rendere possibile questa settimana speciale.