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Author: RAM

Convegno ministranti, la liturgia è già vocazione

Ecco una vasta galleria di immagini della giornata di sabato 2 giugno, relative al convegno dei chierichetti tenutosi in Seminario, organizzato da don Flavio, il Seminario, la Focr, il CDV e l’Ufficio liturgico. All’accoglienza ha fatto seguito una celebrazione con il Vescovo (in cui sono stati ricordati esempi di santi anche cremonesi), poi il grande gioco organizzato dai seminaristi, il pranzo al sacco e, per finire, uno spettacolo pomeridiano. Non sono mancati spunti di tipo vocazionale, soprattutto ad opera del Vescovo e don Flavio, responsabile diocesano dei ministranti. Questo prezioso servizio rappresenta una via privilegiata per avvicinare i bambini al Signore, alla Chiesa ed alla dimensione della gratuità.

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CDV, l’équipe pensa al futuro

L’incontro dei membri dell’équipe del Centro Diocesano Vocazioni, la sera di lunedì 7 maggio in seminario, è stata l’occasione per una verifica dell’anno pastorale appena trascorso e per alcune considerazioni in merito a quello prossimo venturo. Ecco il verbale.

Composizione dell’équipe: don Davide Schiavon, don Paolo Arienti, Padre Giorgio Peracchi, don Daniele Rossi, suor Stefania, don Francesco Cortellini, coniugi Siboni.
Don Davide illustra i motivi per i quali, dopo un anno pastorale, è opportuna una verifica ed uno sguardo all’anno pastorale entrante. Ribadisce la richiesta di opinioni schiette in merito alla linea tenuta dal CDV negli ultimi due anni, il supporto alla pastorale diocesana come proposta di interventi all’interno degli incontri di catechismo (o, comunque, pastorali) già in atto in oratori e parrocchie. Gli altri membri sostanzialmente confermano questa scelta, anche alla luce di cercare la collaborazione dei sacerdoti “sul campo” e dell’opportunità di continuare ad attuare una pastorale “integrata” insieme al settore giovanile (FOCR). In merito all’opportunità, sollevata da don Davide, di attuare qualcosa di specifico per le vocazioni femminili, si conviene sul fatto che, anche qui, la strategia migliore può essere il fatto di dare visibilità e supporto al già ricco e variegato ventaglio proposto dalle Suore Adoratrici (o da altri ordini presenti in diocesi).
Si passano in rassegna alcune iniziative del CDV (incontri “sul campo”) dell’anno pastorale in chiusura, iniziative sollecitate direttamente dalle parrocchie (che non comprendono, quindi, le giornate del Seminario e le iniziative vocazionali attuate spontaneamente da parrocchie o zone).

• (Giornata delle Rosarianti 25 aprile) • Calvatone, incontro adolescenti grest domenica aprile • Calcio terzo incontro preadolescenti sabato 14 aprile • (Partecipazione ai 5 incontri del sinodo giovani) • Intervento al pellegrinaggio a Roma dei 14-15 enni • Incontro adolescenti Casalbuttano domenica 25 marzo • Incontro con la mistagogia di Calcio in Seminario, con pernottamento, marzo • Ritiro di Quaresima con i genitori di S. Ambrogio, 14 marzo • Incontro con genitori a Piadena 25 febbraio • Incontro con genitori a Piadena 4 marzo • Primo incontro mistagogia Calcio sabato 25 febbraio • Presentazione percorso di Calcio ai genitori (venerdì 20 gennaio) • Ritiro di Avvento con i genitori di S. Ambrogio, sabato 16 dicembre • Intervento nella scuola animatori 2017
Il Centro Diocesano Vocazioni sarà anche coinvolto nella stesura del sussidio catechistico diocesano per gli
adolescenti per l’A.P. 2018 – 2019, così come pure (notizia non data durante l’incontro, per dimenticanza,
ma utile da sottolineare almeno nel presente verbale) nella co – progettazione della giornata diocesana dei
ministranti, in stretta collaborazione con la FOCR, don Flavio Meani, don Daniele Piazzi ed alcuni seminaristi
(coinvolti personalmente nella stesura dell’attività di spettanza del CDV).
Viene fatto giustamente osservare che sono pressoché assenti gli incontri diretti alla fascia dei giovani veri e propri (i 20-30 enni). Si ragiona sul fatto che una parziale spiegazione potrebbe essere data dal fatto che i gruppi del catechismo giovani, in diocesi, non sono numerosissimi e, nell’accompagnamento vocazionale di queste persone, spesso i sacerdoti optano per un avvicinamento individuale, più che per un approccio di gruppo. Viene osservato come, comunque, gli esercizi spirituali a Tignale restino un riferimento significativo ed anche gli esercizi proposti dalle Suore Adoratrici registrino un buon successo. Si riferisce sull’idea del Centro Regionale Vocazioni di istituire una settimana di stampo ignaziano, a livello lombardo, ipotesi che il CRV stesso si impegnerà a vagliare meglio e concretizzare entro l’A.P. 2018 – 2019.
Ferma restando la linea di integrazione con la pastorale giovanile (risulta infatti sempre più difficile ed anacronistico pensare ad incontri “puramente” vocazionali) e di supporto alla pastorale ordinaria nel territorio, vengono formulate alcune proposte:
1. L’individuazione di un referente per la pastorale vocazionale all’interno di ogni zona pastorale (per non confondere la struttura organizzativa della diocesi, si rimane d’accordo sul far coincidere tali figure con gli attuali delegati zonali per la PG). Tutto ciò, per favorire la permanenza di un’attenzione vocazionale costante negli incontri zonali dei sacerdoti. 2. L’impegno a potenziare la sussidiazione, in formato elettronico sul sito www.vocazionicremona.it, per parrocchie, o gruppi di parrocchie o zone che abbiano necessità di spunti per elaborare incontri vocazionali in autonomia. A questo proposito, ogni membro dell’équipe si rende disponibile a far pervenire a don Davide contributi o segnalazioni, attingendo anche dalla Rete. L’Adorazione Vocazionale è un settore che merita un’attenzione particolare. 3. L’individuazione di temi di particolare interesse per il mondo adulto (tanto per citare un esempio, un argomento potrebbe essere il Sinodo dei Vescovi sui Giovani), intorno ai quali poter costituire “moduli” da proporre a parrocchie o comunità 4. Predisporre, per adolescenti e giovani, alcuni moduli di incontri, ciascuno con un’accentuazione diversa (ad es. vocazione femminile, vocazione religiosa, vocazione diocesana), per un intervento diretto del CDV, o come semplice spunto da fornire alle parrocchie. 5. Vagliare la possibilità di conferire un’intonazione maggiormente vocazionale alle Veglie di Pentecoste. 6. Non stancarsi di segnalare al portale diocesano le iniziative e le proposte del CDV, per una maggiore diffusione. 7. Viene ventilata, seppure ad uno stadio ancora iniziale ed embrionale, l’idea, da vagliare con più calma in futuro, di dare un supporto non solo alle vocazioni nascenti, ma anche a quelle più “mature”, con iniziative o materiali rivolti a parroci, vicari, adulti, coppie di sposi (con un’auspicabile interazione con l’Ufficio Famiglia) 8. Eventuale collaborazione con l’Ufficio di Pastorale Sociale per provare ad aiutare coloro che hanno frequentato la Scuola di Formazione Socio – Politica ad intravedere una possibile attuazione delle competenze acquisite nella vita concreta.
In conclusione don Davide si impegna a sottoporre ai membri dell’équipe alcune idee in merito alla preparazione del sussidio di catechismo per adolescenti per il prossimo anno pastorale.

Cremona, 16-5-2018
Don Davide Schiavon (incaricato per la pastorale vocazionale)

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Pregare per le vocazioni, le Rosarianti si ritrovano in Seminario

A pochi giorni dalla 55ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, presso il nostro Seminario si sono ritrovati, come ogni anno, gli iscritti al rosario perpetuo, che nella comunità della nostra diocesi pregano abitualmente per questa importante causa. Al rosario, presieduto dal rettore del Seminario don Marco d’Agostino, è seguita la celebrazione eucaristica, officiata dal Vescovo Antonio. E’ seguito un momento di rinfresco e, per concludere, il recital su don Bosco a cura dei seminaristi e degli studenti del liceo “Vida”.

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Calvatone, c’è una parentela stretta tra vocazione e grest

E’ stato appunto questo il tema che ha tenuto impegnati, nel tardo pomeriggio di domenica 22 aprile, gli adolescenti di Calvatone nel primo incontro di preparazione al grest, insieme al parroco don Massimo Sanni e a don Davide del CDV, proprio nella 55ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Raramente capita di trovare un gruppo di ragazzi così collaborativi e partecipativi: le premesse per il loro grest sono davvero ottime. Ecco il testo dell’incontro.

Calvatone, incontro con le superiori, domenica 22 aprile 2018

A cosa serve la vita? Come costruirla?

Fase 1: Sondaggio

  • A divertirsi
  • A riempirla di tante cose
  • A capire meglio il mondo
  • A fare del bene al mondo
  • A dimostrare qualcosa, a se stessi o agli altri
  • A stabilire dei record
  • A riposarsi
  • A voler bene a qualcuno
  • A costruire qualcosa
  • A lasciare un segno di sé per la posterità.
  • A essere contenti di esistere e ringraziare per questo motivo.

Fase 2: Per riflettere. In questa fase della tua vita…

  • Ti senti utile o sprecato?
  • Le tue energie ti sembrano ben utilizzate?
  • Stai lavorando per te stesso? Per gli altri? Per qualcosa di più grande?
  • Ti sembra che i tuoi obiettivi siano abbastanza “sfidanti”? Possono tenerti impegnato a lungo, oppure pensi si esauriranno presto?
  • Ti viene mai voglia di trovare qualcosa di tanto grande e tanto “giusto” da essere in grado di tirar fuori il meglio di te?

Fase 3: E il grest? Quest’opera di volontariato, nella forma del fare l’animatore a servizio dei più piccoli, che significato riveste all’interno della mia estate e della mia vita?

Prova a pensare come intendi vivere questa esperienza, mettendo una crocetta di fianco alle opzioni della prima lista, naturalmente solo quelle che fanno al caso tuo.

Fase 4: Ora paragoniamo la nostra vita alla costruzione di un edificio e mettiamo a confronto varie strategie:

  • Cominciare da una capanna, mettendo insieme un po’ di rami e un po’ di foglie. Quando non andrà più bene, la butteremo giù a penseremo al da farsi
  • Partiamo costruendo una baracca in legno. Potrebbe anche bruciare, ma non è troppo difficile da costruire ed il tetto è già più solido.
  • Prendiamo un appartamento in affitto. L’affitto è salato, la casa non è nostra, ma siamo liberi di trasferirci altrove quando vogliamo.
  • Costruiamo una casa nostra, partendo dalle fondamenta. Un amico fidato ha detto che ci dà una mano, sia per i materiali, che per la manodopera. E’ un lavoro più lungo e faticoso, ma poi sarà nostra per sempre e il nostro amico, ingegnere edile, ci garantisce che è antisismica e, per le manutenzioni, ci aiuterà lui.
  1. A cosa assomiglia la capanna?
  2. Cosa ti fa venire in mente la baracca in legno?
  3. E l’appartamento in affitto?
  4. A chi paragoneresti l’amico ingegnere?
  5. Quali sono i “mattoni” della casa in muratura?
  6. Prova ad associare ogni tipologia di costruzione ad una diversa filosofia di vivere il grest. Quali potrebbero essere i risultati in ciascun caso?
  7. Infine, dopo tanto riflettere, a mo’ di meritato relax, proviamo a fare un giochino. Questo disegno di una casa rappresenta il grest. Prova ad associare ogni parte (fondamenta, mura, finestre, tetto, le varie stanze ecc.) ad un particolare momento o aspetto del grest.

 

Fase 5, la Parola di Dio. La casa costruita sulla roccia (MT 7, 21-27)

21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

 

 

E tu, nella tua vita, che abitazione desideri?

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La vocazione, un diamante senza pacchetto regalo

Qui di seguito, l’intervista a don Davide del CDV per “Avvenire”, in occasione della 55ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra domenica 22 aprile.

Qual è la cosa più importante che un giovane dovrebbe sapere sulla vocazione?

Partirei da lontano, ma è necessario. La cosa più importante è che Dio ci ama. Quindi la vocazione, prima ancora che trovare un posto nella vita, significa corrispondere a questo amore. Si decide di seguire Dio perché, semplicemente, Lui se lo merita. E’ primariamente una questione di amore da ricambiare. Poi, in seconda battuta, si dà il caso che, seguire il Signore faccia bene anche a noi. E qui diventa anche una questione di realizzazione, che, però, è una diretta conseguenza e non dovrebbe, a mio avviso, costituire il motivo principale.

La vocazione è la dimostrazione più concreta del fatto che, nel fare qualcosa per qualcun altro, si trova il meglio anche per noi stessi. Vuol dire essere disposti a perdere la propria vita per ritrovarla.

 

Perchè un giovane dovrebbe rispondere di sì alla Chiamata? Non c’è in giro, qualche proposta più “gratificante”?

Gesù, nel Vangelo, ci dice che chi lascia tutto per Lui troverà già in questa terra cento volte tanto in parenti, case e campi. Questo, senza attendere troppo, lo si può già constatare in seminario, o in convento, o nella comunità di formazione. Poi, a maggior ragione, è tanto più vero nell’ambito pastorale, quando inizia la missione vera e propria.

A livello spirituale, non manca mai la consapevolezza di dedicarsi alla causa più bella, alta e nobile che esista: lavorare nella vigna del Signore. Questo basterebbe già da solo a fornire le giuste motivazioni.

 

Nella vita del consacrato, a livello di ragioni umane, possiamo dire, prendendo a prestito un’espressione tipica del mondo del lavoro, che anche nella Chiesa ci sia una sorta di “crescita professionale”?

Certamente sì, per questi motivi. La figura del consacrato, oggi, richiede, per dialogare efficacemente con la gente del nostro tempo, una solida base spirituale, che si alimenta con la preghiera; un adeguato bagaglio culturale, da tenere sempre aggiornato; spiccate doti relazionali, anch’esse da affinare sempre; doti di fermezza, per saper guidare una comunità in tempi facili e meno facili; doti diplomatiche, per saper mediare quando è necessario calandosi nelle esigenze di tutti; capacità organizzative per mandare avanti enti, come le parrocchie e le case religiose, che non possono essere lasciate all’improvvisazione. In definitiva, La persona del consacrato è sempre esposta ad opportunità di crescita, basta saperle cogliere.

 

Spesso, quando un giovane pensa al suo futuro, oltre che di punti fermi, va in cerca anche di “sfide” con cui potersi misurare e grazie alle quali poter crescere. Anche se non è propriamente corretto paragonare la vita consacrata ed il mondo professionale, possiamo dire che, anche lavorando per il Signore, ci possano essere obiettivi sfidanti?

Risponderei affermativamente: se qualche giovane cerca “sfide”, certamente si può dire che operare in oratori, parrocchie e comunità è certamente un’impresa impegnativa, che mette a frutto (e, a volte, anche sotto pressione) tutti i talenti di una persona; che certamente non si tratta di un contesto “comodo”, oggi più che mai, ma certamente dinamico e interessante; che il “nemico” principale da combattere si chiama indifferenza religiosa, accompagnata da una certa svalutazione, bisogna dirlo, della figura del consacrato, visto a volte come erogatore di servizi e, occasionalmente, ufficio reclami; che l’autorevolezza non è riconosciuta a prescindere, ma va conquistata sul campo un centimetro alla volta. La ricompensa, per tutto ciò, va ricercata direttamente nel Signore, ma c’è comunque da dire che il valore intrinseco della chiamata rimane più grande di qualunque ostacolo.

La vocazione rimane il più bel dono che Dio può farci. Potremmo paragonarlo a un diamante (qualcosa di inestimabile) senza però la confezione – regalo (aspetti appariscenti che possono farlo sembrare appetibile dall’esterno), e a volte può capitare di vederlo impolverato o non valorizzato per quello che meriterebbe. Ma, con o senza confezione, un diamante rimane tale.

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A Calcio i preadolescenti completano il loro mini – percorso

La sera di sabato 14 aprile, presso le suore di Calcio, ha avuto luogo l’ultimo dei tre incontri destinati ai ragazzi della mistagogia (dalla seconda media alla prima superiore) sul tema dell’amare Dio con tutto il cuore, la mente e la forza.

La scansione degli appuntamenti, basata appunto su questa tripartizione, ha visto appunto i partecipanti, nella serata di sabato, concentrarsi sul tema del cuore, declinato in vari aspetti. Alcune attività laboratoriali, proposte da don Davide, ed una riflessione sul cuore dell’uomo ed il cuore di Dio, a cura di fra Giorgio dei Cappuccini di via Brescia, hanno permesso un confronto finale insieme ai genitori giunti per l’occasione.

Il momento è stato senza dubbio arricchente, così come quelli che lo hanno preceduto. Le premesse sono buone e, per il resto, affidiamo questi ragazzi, come anche tutti i loro coetanei della diocesi, alla preghiera perché il Signore li mantenga nella strada della fede.

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55ma giornata mondiale per le vocazioni e giornata per le Rosarianti

Nella domenica del Buon Pastore si celebra in tutte le comunità cristiane la 55a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Lo slogan biblico che ispira il cammino vocazionale della Chiesa Italiana è: «Dammi un cuore che ascolta» (cf 1Re 3,9). In stretta consonanza con la prospettiva del Sinodo dei Vescovi: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», ecco alcuni sussidi tratti dal sito del Centro Nazionale Vocazioni:

– Uno schema di veglia di preghiera

– Il messaggio di papa Francesco

– Uno schema di adorazione

– Alcune intenzioni da inserire nelle preghiere delle Lodi e dei Vespri

– La preghiera che si può leggere al termine della Santa Messa

Cogliamo anche l’occasione per ricordare, da parte del Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, la possibilità di:

– Seguire le iniziative in programma e già svolte sul sito www.vocazionicremona.it

– Contattare don Davide e, anche tramite lui, gli altri membri dell’équipe diocesana per incontri con i ragazzi, i giovani e gli adulti (anche rosari meditati per gruppi di Rosarianti e Fortes in Fide.

Segnaliamo anche, a nome del Seminario, la Giornata per le Rosarianti, il giorno MERCOLEDI’ 25 APRILE, con il programma seguente:

– Ore 14,00: accoglienza in Seminario

– Ore 14,30: Rosario

– Ore 15,00: S. Messa

– Ore 16,00: rinfresco

– Ore 16,30: Musical su don Bosco, a cura dei seminaristi, che sarà poi replicato in serata

Adorazione Intenzioni per lodi e vespri papa-francesco_20171203_55-messaggio-giornata-mondiale-vocazioni-1 Preghiera per la 55ma giornata mondiale delle vocazioni Veglia-2018

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Pellegrinaggio a Roma, la vocazione passo dopo passo

Lo slogan “Walk in progress” , scelto come titolo per il pellegrinaggio a Roma degli adolescenti della diocesi di Cremona del 2, 3 e 4 aprile, si presta bene anche per descrivere l’aspetto vocazionale di questa esperienza, aspetto che l’ha connotata fortemente.
La vocazione, infatti, come sottolineato anche nelle riflessioni proposte, non e’ un libro stampato che, una volta letto, e’ posseduto per sempre, fermo nella sua staticita’, ma piuttosto un “lavoro in corso” o, meglio ancora, un “cammino in corso”: richiede un coinvolgimento continuo e non se ne puo’ definire a priori l’esito all’inizio.
Tutto cio’ e’ risultato evidente, anche a livello simbolico, nella varie tappe del pellegrinaggio, strettamente collegate l’una all’altra ma, nello stesso tempo, ricche di spunti interpretabili in autonomia, partendo dagli elementi – simbolo che illustravano ogni sosta: la mappa, la sacca, l’acqua, il cibo. Del resto, anche le figure dei santi, alcuni dei quali sono stati presentati ai ragazzi nei loro tratti essenziali, hanno si sono comportate cosi’: partendo da spunti messi loro a disposizione dal Signore, hanno tracciato creativamente la storia della loro vocazione e della loro santita’.
Allo stesso modo siamo chiamati a fare noi, come ci ha anche ricordato papa Francesco in piazza San Pietro nell’udienza di mercoledi’ mattina, quando usciamo dalla Chiesa dopo la Santa Messa.
Non partiamo da zero, abbiamo gia’ un patrimonio di doni e di esperienze che, messe in fila e interpretate, possono farci capire che progetto Dio ha su di noi.
Il clima all’interno del quale e’ stato vissuto questo pellegrinaggio a Roma da’ l’impressione di ragazzi ricettivi e ben intenzionati.
Chissà che l’esperienza compiuta li aiuti a trovare ogni giorno che passa un nuovo tassello del mosaico che Dio sta realizzando col loro aiuto.
Don Davide Schiavon, responsabile per la pastorale vocazionale
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