Una testimonianza di fede… con la maglietta a rovescio

A Vicomoscano una serata con i coniugi Bataloni, che raccontano l'amore di Dio incontrato negli anni della sofferenza e dopo la morte del figlio Filippo

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Si è svolto sabato 15 dicembre il terzo incontro del ciclo di conferenze “Testimoni” organizzate dall’oratorio di Vicomoscano, Quattrocase, Casalbellotto e Fossacaprara dal titolo “Con la maglietta al rovescio. La storia di Filippo”. I molti presenti nella Chiesa di Vicomoscano hanno ascoltato una storia di sofferenza, quella di Filippo, un bambino romano che il 20 novembre 2014 non è sopravvissuto alla leucemia contro la quale lui e la sua famiglia hanno lottato diversi anni.

Niente di straordinario, di unico, di originale, qualcuno potrebbe pensare. Tante le morti di giovani vite ogni giorno nel mondo. Vero. Tanti i bambini che soffrono, lottano e, a volte, perdono.

Eppure, in quella Chiesa, in quell’ora, per chi era presente, la realtà è stata un’altra. Non sono solo le parole di due genitori straordinariamente veri che hanno raggiunto l’auditorium, non solo i racconti dei lunghi periodi nelle corsie di ospedale, nell’attesa del cambiamento, della buona notizia che facesse sperare. Altro è arrivato e non alle orecchie ma ai cuori. Una verità estrema che solo la morte può disvelare: Cristo è vicino a chi soffre, ai piccoli, agli ultimi della società, a chi in un determinato periodo della sua vita non può essere produttivo, efficiente, sorridente. Cristo è un po’ più vicino a chi lo invoca anche se con rabbia o interrogandolo e interrogandosi. Cristo stringe la mano a chi grida Abbà Padre. Perché la malattia, e per di più quella del giusto innocente, un bambino, mette in crisi anche le fedi migliori, anche le famiglie più solide. Una crisi che, se superata, rinforza e permette di divenire testimoni dell’amore di Gesù.

Ascolta qui l’audio della serata

Questo hanno raccontato Anna Mazzitelli e Stefano Bataloni, genitori di Filippo, sposi in Cristo, “evangelisti d’eccezione”, come don Baronio, parroco di Vicomoscano, li ha definiti. Ma anche tanto altro. Una sintesi di accoglienza, disponibilità, apertura e capacità di comprendere gli eventi in un’ottica di fede, che rivela il ben più ampio progetto che Dio ha su ogni uomo e che nel tempo si disvela. La grande difficoltà sta nell’accettarlo o meno, nel comprenderlo o nel rifiutarlo, nel riconoscersi come protagonisti di un “pellegrinaggio verso un’idea nuova di intendere la vita” (per citare papà Stefano) o nel limitare la propria intelligenza a un relativa lettura degli eventi.

Tanti gli spunti forniti dai due biologi romani, genitori di Filippo. In primis l’idea che da soli non si può affrontare le grandi prove e che la condivisione sia fondamentale sia nel racconto (da qui l’apertura del blog Piovono miracoli e le diverse testimonianze portate in giro per l’Italia) sia nella preghiera. In secondo luogo il rapporto di coppia, che in tanti casi entra in una reciproca incapacità di riconoscere e accettare l’altro per come assume la sua croce. Se non si accede all’intimo del proprio dialogo con Dio, affidandosi completamente al suo progetto, spesso anche il rapporto matrimoniale entra in crisi.

“Questo progetto di Dio su di noi, che cos’è?” il grande interrogativo che ha attraversato mamma Anna nei momenti più bui e dal quale entrambi i genitori sono emersi con una certezza: “Il nostro cammino di conversione ci ha portati a fidarci della volontà di Dio, che vuole il nostro bene, la nostra felicità. E abbiamo così capito che la cosa più importante per noi era salvare il nostro rapporto con Lui e non salvare a tutti i costi nostro figlio. Perdere l’amore di Dio sarebbe stato peggio che perdere nostro figlio”.

E’ stato appena sfiorato il tema dell’accanimento terapeutico ma il messaggio è stato comunque chiaro: accettare la morte che arriva, accompagnare negli ultimi momenti di questa esistenza anche chi, per la giovanissima età, avrebbe avuto tutto il diritto di superare la malattia, trovare il senso a quel rovescio della maglietta nel disegno d’amore di Dio, questo è quanto resterà di una serata irripetibile.

Per chi volesse conoscere la storia di Filippo e della sua maglietta a rovescio, è in vendita il libro “Con la maglietta a rovescio. Storia di Filippo Bataloni” (ed. La Porziuncola).

Sara Pisani
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