Una mostra racconta la vita di San Francesco Spinelli a Rivolta

L'inaugurazione in Municipio per l'esposizione di fotografie e documenti che sarà visitabile fino al 31 ottobre

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“Non si può pensare a padre Spinelli senza pensare a Rivolta”. Così suor Paola Rizzi nella sua introduzione alla serata di presentazione, giovedì 18 ottobre, della mostra dedicata a San Francesco Spinelli a Rivolta d’Adda, allestita nell’atrio del Municipio fino al 31 ottobre in collaborazione fra suore Adoratrici del Santissimo Sacramento (istituto fondato dallo stesso Spinelli nel 1882) e Comune. Nove pannelli illustrativi, corredati da fotografie, documenti dell’epoca (a cavallo fra la fine del 1800 ed i primi anni del 1900) e descrizioni, più uno riassuntivo, raccontano delle opere di San Francesco nel borgo rivierasco, che lo accolse per due volte. “La prima – ha detto suor Paola – come missionario; la seconda come profugo in cerca di asilo (causa allontanamento dalla diocesi di Bergamo per il suo coinvolgimento in un dissesto finanziario) ed è in quel momento che Rivolta gli rivela che Dio è fedele” .

“Questa mostra – ha spiegato Cesare Sottocorno, storico locale, curatore dell’iniziativa assieme a suor Ivana Signorelli – vuole riportare padre Spinelli fuori dalle mura del convento testimoniando le sue opere di carità e la sua santità, fatta di attenzioni particolari, piccole e semplici”. Opere che hanno visto, fra le tante cose, nascere la casa-madre delle suore Adoratrici, la casa-famiglia e la casa Santa Maria a Rivolta.

Il parroco, monsignor Dennis Feudatari, nel suo intervento di inquadramento storico dell’epoca, ha definito San Francesco Spinelli come “un figlio del suo tempo ma anche un innovatore”.

Conclusione con il saluto del sindaco di Rivolta Fabio Calvi e con la proiezione di 5 minuti del film-documentario sul Santo e con tre riflessioni di suor Paola: “San Francesco Spinelli – ha precisato – è stato definito come l’angelo tutelare di Rivolta, l’apostolo di bontà ed il puro seguace di Cristo”.

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