Venerdì 10 e sabato 11 ottobre si è svolto in Seminario l’incontro formativo per le équipe (sacerdoti e coppie di sposi) che accompagnano in diocesi i percorsi di preparazione al matrimonio. Significativo e stimolante il tema scelto: “Parlare di perdono nei percorsi di preparazione al matrimonio”.
L’incontro è stato strutturato in vari momenti. L’apertura, nel tardo pomeriggio di venerdì, ha visto la presenza di don Paolo Arienti, che ha offerto una riflessione sul tema del perdono, cuore dell’annuncio cristiano, analizzandolo sotto tre aspetti: antropologico, psicologico e ontologico-teologico.
Nell’affondo antropologico don Arienti si è soffermato sulla constatazione che tutti hanno a che fare con l’imperfezione, che strutturalmente richiede cura, accoglienza e perdono. L’altro ha bisogno di comprendere l’imperfezione di chi ha accanto, che a sua volta deve imparare a onorare questi limiti (si è portato l’esempio della tecnica orientale del Kintsugi: riparare con l’oro del senso e del sacro quanto è stato profanato). Da qui l’invito a educarsi alla gratitudine e all’uso di parole di benedizione per l’imperfezione del proprio essere creature.
Nell’affondo psicologico don Arienti ha sottolineato che, a volte, non si vuole il perdono e fa più compagnia il senso di colpa: si è più portati a vedere la ferita piuttosto che la guarigione. Il perdono richiede comunque strutture della personalità mature.
Nell’affondo teologico il sacerdote si è soffermato su tre dati della fede cristiana che hanno a che fare con il perdono: il fatto che Dio sia “padre onnipotente creatore” (Dio non è creatore solo perché ha dato origine a tutto, ma anche perché sostiene l’essere creato nonostante la sua precarietà ontologica), il fatto che il mistero di Cristo sia la forma più alta e profonda di perdono/riconciliazione (Dio ha manifestato il suo amore perdonante non risparmiando il suo Figlio, facendolo carne di peccato), il fatto che si pratica la via sacramentale del perdono.
Dopo la cena insieme, che è stata occasione di conoscenza delle coppie che provenivano da tutta la diocesi, i lavori sono proseguiti con la divisione in cinque gruppi, nei quali si è cercato di progettare un incontro sul tema del perdono da proporre nei percorsi di preparazione al matrimonio. È stato un momento in cui tutti hanno sperimentato la bellezza del poter lavorare in équipe e l’arricchimento che il confronto produce.
Il sabato mattina si è aperto con il saluto del vescovo, che ha invitato tutti i presenti a “stupirsi” per le persone che partecipano agli incontri: che sono nomi, volti, … sono loro i veri protagonisti. E loro stessi si stupiscono, perché scoprono che questi incontri non sono noiosi, ma sperimentano coinvolgimento, interesse e condivisione, riscoprendo un nuovo volto di Chiesa. Stupore anche nei confronti di una Chiesa che, grazie all’incontro e all’amicizia con queste coppie giovani e alle relazioni che si creano, getta il germe di una Chiesa che si rinnova. Il Vescovo ha poi invitato le équipe di accompagnamento a essere sempre più espressione di una comunità che accoglie i futuri sposi.
I lavori sono poi proseguiti simulando l’incontro sul perdono progettato da uno dei cinque gruppi la sera prima, sotto la guida del psicologo Giorgi, formatore nella conduzione di gruppi, che ha offerto suggerimenti e spunti per una migliore gestione degli incontri.
Si è concluso con il pranzo insieme, in cui si è avuta la possibilità di raccontarsi le impressioni sulla bella e arricchente esperienza vissuta insieme, dandosi appuntamento alle prossime iniziative diocesane.