Mons. Raimondi alle aggregazioni laicali: «Associazioni, gruppi e movimenti sono il cognome di Gesù»

L'evento si è tenuto giovedì 10 novembre presso la Sala Barosi del Seminario di Cremona. Presente anche il vescovo Napolioni che ha poi approfondito la situazione diocesana

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«Non sono una persona ideologica, non ho mai avuto una tessera, un’appartenenza a qualche movimento, ma questa è una grazia: guardo tutto con occhio esterno, senza fare il tifo per nessuno». Si è aperta con queste parole la relazione di mons. Luca Raimondi, vescovo ausiliare della Diocesi di Milano e delegato della Conferenza episcopale lombarda per la Consulta regionale delle aggregazioni laicali (Cral), che ha animato l’incontro con i rappresentanti di movimenti e associazioni del territorio diocesano. L’evento, che si è tenuto giovedì 10 novembre in una gremita “Sala Barosi” del Seminario vescovile di Cremona, è stato occasione di confronto sulla presenza delle associazioni, dei gruppi, dei movimenti, sia in Diocesi, sia su larga scala.

«Negli anni Novanta, quando sono diventato prete, c’era una grande contrapposizione tra le aggregazioni – ha spiegato Raimondi –. Adesso vedo che c’è più uniformità dei cammini, come piace dire a me, c’è unità nella pluriformità». Con una sottolineatura al concetto di unità, che non significa uniformità, non chiede di essere tutti uguali, di avere lo stesso pensiero omologato, lo stesso punto di vista, ma di viaggiare uniti verso gli stessi obiettivi di fede.

Le associazioni, i movimenti, insieme agli oratori, sono «il cognome di Gesù», rappresentano esperienze di vita cattolica senza cui i ragazzi non starebbero in piedi. «Ma le fatiche, la mancanza di giovani, di vocazioni, sono problemi ormai comuni tutte le aggregazioni», ha proseguito mons. Raimondi, prendendo come spunto il discorso di Papa Francesco nel giorno dell’anniversario della morte di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, allargandolo però a tutte le realtà di ispirazione cattolica. Le fatiche odierne delle aggregazioni, però, possono sicuramente essere affrontate. «Il racconto della propria esperienza è molto utile – ha proseguito il vescovo ausiliare –. Il confronto è importantissimo, anche se a Milano non sempre è stato così. Sembriamo quasi come i due capponi che Renzo tiene in mano quando viene via dall’incontro con l’Azzeccagarbugli: convinti di essere ormai destinati a morire, non facciamo altro che beccarci tra di noi». E da qui il delegato per il Cral ha invitato a superare la mentalità del cristiano medio: «Non basta ascoltare la Messa, ma per il cristiano è bene celebrarla».

Ha poi detto mons. Raimondi, citando don Giussani: «L’autorità nella Chiesa assicura la strada giusta, il carisma rende bella la strada». E ha proseguito: «Quando il carisma vacilla, restiamo sulla strada giusta per merito dell’autorità della Chiesa, ma senza il carisma delle aggregazioni, si tratterebbe solamente di un cammino istituzionale. È bello mantenere vive entrambe le cose». I movimenti, i gruppi e le associazioni contribuiscono dunque a rendere bello e vivo il percorso di fede di ognuno. Ha poi concluso: «Non mi interessa se stasera mi avete ascoltato, mi importa che vi siate incontrati».

L’intervento di mons. Raimondi

Dopo un momento di pausa per la cena conviviale, la serata è ripresa con la seconda parte, caratterizzata da un momento di scambio di vedute e da un approfondimento, tenuto dal vescovo Napolioni, sulla situazione specifica della Diocesi di Cremona. Il vescovo ha presentato una serie di spunti per migliorare l’amalgama tra la Chiesa locale e le aggregazioni laicali, dall’iniziazione cristiana alle Visite pastorali, passando per l’inserimento nei consigli pastorali: «Vedo la necessità di integrare la Pastorale della Diocesi, nei sui uffici e nei suoi programmi, con i doni, i carismi e le sensibilità di queste aggregazioni».

L’intervento di mons. Napolioni

 

Al termine dell’incontro sono stati nominati i quattro rappresentanti cremonesi che si aggiungeranno alla Consulta regionale: si tratta di Antonio Caffi, del Comitato sportivo italiano, Marco Tiziano Guarneri, presidente dell’Unitalsi di Cremona, e Giovanni e Maria Teresa Pedrinazzi, del Cammino Neocatecumenale.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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