Mons. Lafranconi ai missionari cremonesi: «Siete segno della cattolicità dell’unica Chiesa»

Gli auguri natalizi del vescovo Dante a sacerdoti, religiosi e laici che annunciano il Vangelo nei cinque Continenti

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È tradizione che il vescovo Dante, nell’imminenza del Natale, scriva ai missionari cremonesi per formulare gli auguri e per mostrare la vicinanza e l’attenzione della Chiesa diocesana verso chi annuncia il Vangelo nel mondo. Quella di quest’anno è l’ultima lettera che mons. Lafranconi redige, dato che il prossimo 30 gennaio, passerà il testimone a mons. Antonio Napolioni, nuovo pastore della nostra diocesi. Pubblichiamo integralmente la missiva.

Carissimi / Carissime,
                                        eccoci al tradizionale appuntamento natalizio. L’ultimo per me, che a fine Gennaio – come forse sapete – concluderò il mio servizio pastorale come vescovo di Cremona. Ultimo in questa forma di lettera con cui desidero raggiungervi tutti per augurarvi che la grazia del Signore Gesù vi renda perseveranti e gioiosi nell’annunciare il suo Vangelo anche tra la gente che ancora non è stata conquistata dalla sua sapienza e dalla sua bellezza. Non certamente ultimo nella forma di una vicinanza fatta di preghiera e di interesse per il vostro lavoro i cui obiettivi sono gli stessi per me e per voi e per tutti i cristiani di questa Chiesa in cui affondano le radici della vostra fede e a cui ritornano, quasi in restituzione, la forza e l’incoraggiamento della vostra testimonianza.

Il Natale ci svela il volto e lo stile del grande missionario che, mandato dal Padre, è venuto nel mondo: è il volto della misericordia; è lo stile delle beatitudini. Ci conforta sapere che siete – come del resto siamo anche noi – continuatori della sua missione. Il Giubileo straordinario della misericordia, oltre che richiamo a riconoscere il vero volto di Dio è anche provocazione a riconoscere noi stessi: anche il nostro cuore porta i segni della misericordia che abbiamo ricevuto da Dio, come le nostre mani si aprono per ridonare questa stessa misericordia agli uomini nostri fratelli.

La prima opera di misericordia è far conoscere ad ogni uomo quanto ognuno è prezioso per Dio: al punto che “Egli non ha risparmiato il proprio Figlio ma l’ha consegnato per tutti noi” (Rom. 8, 32). Da qui discende la misericordia che si concretizza nella stima di se stessi e degli altri e nel prendersi a cuore la loro vita col suo carico di tribolazioni e i suoi slanci di speranza.
Vi ringrazio perchè siete un lembo di Chiesa cremonese immerso nella storia di tante altre Chiese, come segno della cattolicità dell’unica Chiesa, che induce anche noi a vigilare contro il pericolo della chiusura e dell’autosufficienza e a mantenere il respiro dell’universalità.

Attraverso la preghiera mettiamoci in rete tra di noi e con Dio, il solo in grado di garantire al nostro lavoro frutti di vita eterna.

Buon Natale e Buon Anno nel segno della misericordia.

Con stima e affetto.

+ Dante, vescovo

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