Nel mondo come discepoli: il mandato ai giovani in partenza per esperienze estive di missione in Brasile e Camerun

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«Abbiamo iniziato questa veglia con una processione dei partenti, perché la missione è questo: mettersi in cammino perché mandati da Dio Padre»

Così il Vescovo Antonio Napolioni ha introdotto la celebrazione della veglia missionaria di giovedì 27 giugno presso la chiesa della Casa Madre delle suore adoratrici di Rivolta. Il momento di preghiera è stato organizzato in occasione della consegna del mandato ai tre gruppi di giovani in partenza per le esperienze estive di volontariato: un gruppo raggiungerà la comunità delle Adoratrici in Camerun, dove organizzeranno momenti di gioco e diverse attività laboratoriali per i bambini del posto, e due gruppi andranno a Salvador de Bahia, dove la Diocesi ha inviato quattro anni fa don Davide Ferretti come sacerdote fidei donum nella parrocchia di Jesus Cristo Ressuscitado. I giovani diretti in Brasile si metteranno al servizio delle realtà lì presenti, come la scuola dell’infanzia e il centro educativo e delle varie attività della parrocchia.

Dopo la processione e il canto iniziale, la celebrazione è proseguita con la lettura di uno stralcio del messaggio di papa Francesco per la 97^ Giornata Missionaria Mondiale del 2023: «Oggi, come allora, il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti […]. Perciò non lasciamoci rubare la speranza!».

La liturgia della parola con la lettura del brano dei discepoli di Emmaus e il canto di invocazione allo Spirito Santo hanno introdotto la riflessione di Napolioni: «Quello che vi dirò ora serve per quando tornerete, perché questo Vangelo che abbiamo letto è il Vangelo del ritorno». Il Vescovo ha rivolto ai partenti un augurio particolare: «Vi auguro di tornare a casa delusi, come lo erano i discepoli di Emmaus. Delusi rispetto alle prospettive miracolistiche, eroiche e romantiche che avete ora», perché, continua a spiegare Napolioni, l’esperienza missionaria, seppur di poche settimane, causerà smarrimento al ritorno: «Vedrete tante sofferenze che vi addoloreranno, ma dopo l’evento drammatico del fallimento della croce, i discepoli di Emmaus assistettero anche all’evento luminoso e impensato della risurrezione. Per questo dovrete avere occhi che si lasciano trafiggere il cuore da ciò che si nasconde dietro il limite». Proseguendo, il Vescovo ha offerto ai giovani un altro augurio, quello di essere affiancati, una volta tornati, da sconosciuti che possano aiutarli a fare memoria del fatto che Cristo è risorto e vivente in ogni luogo e in ogni tempo: «Grazie a quello che vivrete in Africa e in Brasile, il Vangelo avrà preso più carne e vi farà innamorare di più».

E in conclusione: «Il vertice delle vostre giornate sarà la Messa, dove incontrerete il Signore che ci precede ovunque. Lì ci riconosciamo un’unica Chiesa. I diversi linguaggi religiosi che vedrete sono timidi riflessi della Vera Luce del mondo che ci chiama ad essere luce nel mondo e discepoli-missionari».

La veglia è proseguita con il rinnovo delle promesse battesimali e la consegna ad ognuno dei ragazzi partenti di un piccolo crocefisso da tenere al collo. La benedizione finale è stata preceduta dalla recita della Preghiera del Pellegrino di don Tonino Bello. Le suore adoratrici, in conclusione, hanno consegnato un sacchetto di arachidi e dei braccialetti provenienti dal Camerun, per ricordare ai giovani che in missione c’è chi li attende e li accoglierà.

Chiara Allevi
TeleRadio Cremona Cittanova
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