L’incontro a tu per tu di un gruppo di giovani cremonesi con Papa Francesco: «Sperate nonostante tutto»

La breve udienza in Santa Marta lunedì dell'Angelo subito dopo il Regina Coeli. Il racconto del vescovo Antonio: «Gli abbiamo promesso di essere in tanti a Cracovia»

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Lunedì scorso, a poche ore dall’inizio del pellegrinaggio diocesano degli adolescenti a Roma, il vescovo Antonio, accompagnato da una delegazione della Federazione oratori, ha salutato brevemente papa Francesco in un salottino di Casa Santa Marta, la struttura di accoglienza proprio dietro la basilica di San Pietro, dove dimora il Santo Padre.

L’incontro è avvenuto subito dopo la recita del Regina Coeli ed è durato una decina di minuti: “Il Papa ci ha fatto un grande regalo – racconta ancora emozionato mons. Napolioni – dedicandoci qualche minuto del suo tempo prezioso. Gli abbiamo portato il famoso torrone che scherzosamente ci aveva chiesto durante il pellegrinaggio giubilare delle scorse settimane insieme ad altri prodotti tipici del nostro territorio cremonese. Ma soprattutto gli abbiamo portato alcuni ragazzi in rappresentanza degli altri 130 che proprio in quel momento stavano arrivando a Roma per vivere il loro Giubileo ed essere confermati nella fede. Il Papa, con il suo stile sempre accogliente, ha salutato i ragazzi uno per uno e si è informato sul programma del pellegrinaggio».

Con mons. Napolioni erano presenti don Paolo Arienti presidente della Fedarazione Oratori e i collaboratori della F.O.Cr. Martina Allevi (Misano Gera d’Adda), Beatrice Nicoletti (Torre de’ Picenardi), Federico Parizzi (Vescovato), Marco Cavagnoli (Cremona Sant’Imerio), Pietro Digiuni (Cremona Sant’Imerio) e Simone Stella (Agnadello). Presenti anche due giovanissimi: Melissa Marchi di Torre de’ Picenardi e Paolo Ghiggi di Castelverde. Completavano la delegazione Stefano Priori e Sonia Ballestrero operatori dei media diocesani.

«A Francesco – prosegue mons. Napolioni – abbiamo chiesto quale messaggio trasmettere a tutto il gruppo. Il Papa senza esitare ha esclamato: “Invitateli a sperare sempre nonostante tutto quello che accade nel mondo. Se anche i giovani smettono di sperare è un guaio”. Il Papa ci è parso un poco stanco e sicuramente provato dalle notizie che erano giunte dal Pakistan: l’attentato dei talebani contro un gruppo di cristiani che stava festeggiando la Pasqua. Gli abbiamo augurato di riposare un poco».

A tu per tu con il vescovo il Pontefice ha rinnovato il suo augurio per la sua nuova missione pastorale in terra cremonese complimentandosi ancora per la scelta di essere stato ordinato vescovo dal predecessore, mons. Lafranconi: un gesto che mostra chiaramente il senso della successione apostolica.

«Sono molto contento di questa possibilità che ci ha offerto il Papa – conclude mons. Napolioni -. I nostri ragazzi, emozionatissimi, hanno potuto avvicinarlo e anche se per poco tempo ascoltare la sua parola. Idealmente lo abbiamo abbracciato a nome di tutti i giovani cremonesi e gli abbiamo promesso di essere in tanti a Cracovia per la Giornata mondiale della Gioventù».

All’incontro, terminato con la benedizione del Pontefice, era presente anche mons. Cesare Burgazzi, sacerdote cremonese in servizio presso la Segreteria di Stato.
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Video di servizio senza audio su gentile concessione del CTV

Reportage del pellegrinaggio:

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