L’Associazione maestri cattolici ricorda Luigi Zambini, uomo di scuola e di fede

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Si sono giovedì 1 agosto in cattedrale a Cremona le esequie del dottor Luigi Zambini, direttore didattico che ha dedicato la propria vita con passione all’educazione delle giovani generazioni attraverso il lavoro nelle scuole e l’impegno nell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), che oggi lo ricorda con un messaggio di ricordo e gratitudine.

L’AIMC di Cremona desidera ricordare il dott. Luigi Zambini, che ha concluso la sua lunga vita terrena per avviarsi a quella del cielo.
È stato un Direttore Didattico stimato da tutti, capace di accompagnare i propri insegnanti e di condividere con loro l’avventura educativa nella scuola. Un grande maestro di vita, testimone di fede e di impegno civile.
Scrive una maestra appena avuta la notizia della sua morte: «Ho conosciuto il Maestro Zambini all’albore della mia carriera e ne ho un ricordo tenero ed affettuoso. Persona pacata e gentilissima che con dolcezza e professionalità mi ha accolto in AIMC spiegandomi i vantaggi dell’iscrizione, i corsi di formazione che negli anni sono stati proposti e l’importanza dell’impegno e dell’essere Maestri Cattolici in un’associazione che mette al centro la persona. Un carissimo ricordo e una profonda riconoscenza».
Riconoscenti: così ci sentiamo, noi dell’AIMC cremonese, che il dott. Zambini, o più familiarmente Luigi (non amava troppo i titoli) ha condotto con passione per parecchi anni. Un servizio attivo e costruttivo, quello dell’Associazione, capace di belle intuizioni e di significativi contributi di pensiero. Un suo modo per vivere fino in fondo l’essere laico cristiano che il Concilio aveva delineato, con la lucidità e la correttezza che lo caratterizzavano. Scriveva nel 2004: “È sempre fondamentale per la persona associarsi, perché evita il personalismo presuntuoso, la superficialità professionale e l’individualismo deleterio, come purtroppo succede nella società attuale. Vivere l’associazionismo, specialmente se cristiano, forma ai valori della solidarietà umana, ai valori della cordialità, ai valori della professionalità e ad una cultura aperta sul mondo.” (Notiziario AIMC Aprile 2004)
Luigi credeva molto nell’Associazione (non per niente è stato anche una grande presenza nell’AC parrocchiale e diocesana), così come era, nelle convinzioni e nello stile di vita ecclesiale e sociale, un appassionato del Concilio, col vivo desiderio di darne piena attuazione. In proposito scriveva: “A me sembra che all’inizio si sia commesso lo stesso errore che si è verificato con gli organi collegiali della scuola. Gli insegnanti in difesa: cosa credono di fare i genitori…; i genitori in aggressione: adesso ci pensiamo noi…; i dirigenti fissi sul potere: qui comando io… Questa sindrome si è verificata anche fra clero e laici, con l’aggravante che qui non si tratta di organizzazioni e strutture umane, ma si tratta del Regno di Dio. Purtroppo non si sono approfonditi e chiariti i significati di democrazia, responsabilità, collaborazione. Democrazia: nel Regno non dobbiamo eleggere il capo, perché c’è già; perciò non si può agire come nelle istituzioni civili, dove si vota per eleggere i gestori della cosa pubblica utilizzando una democrazia che è solo tecnica senza partecipazione. Nella Chiesa […] la democrazia partecipativa è disponibilità, è saper ascoltare tutti, è saper rinunciare alle proprie proposte, è prendersi ognuno le proprie responsabilità, soprattutto è presenza, è impegno ed è azione per realizzare ciò che si è deciso per la Salvezza. Responsabilità: la responsabilità non è un potere per comandare: è prendere coscienza della realtà sociale, dei problemi locali, delle proprie capacità e limiti, dei mezzi a disposizione ed operare di conseguenza, come comunità cristiana, sempre per il bene superiore del Regno. […] Collaborazione: il significato è semplicissimo = col-laborare, lavorare insieme per un unico scopo. Ognuno dona ciò che ha ed aiuta con la sua esperienza. A me sembra che manchi questa chiarezza che è insita nella scelta del Concilio quando definisce tutti i cristiani ‘Popolo di Dio’. […] Si dice che la vita comincia a quarant’anni, perciò mi sembra che sia il caso di conoscere seriamente il Concilio Vaticano II e di viverlo”. (settembre 2005)
Da uomo di scuola come Luigi ha saputo essere, professionale, appassionato, ma anche sempre coi piedi per terra, consapevole della realtà che sapeva leggere in modo lucido e critico, è stato guida a molti insegnanti, punto di riferimento tra i direttori scolastici, segno distintivo nella scuola cremonese. È stato molto apprezzato perché ha saputo ben calibrare professionalità e umanità. In AIMC (e non solo) lo ricordiamo come una persona di grande esperienza e sempre attenta alle problematiche educative. Lui diceva: “Si educa con e per amore, altrimenti non c’è educazione. La parola e lo sguardo della persona sono indispensabili nella funzione docente, perché sono gli strumenti fondamentali della comunicazione umana, dell’incontro dei sentimenti, del calore dell’attività di cui i bambini moderni hanno tanto bisogno, perché pochi, o nessuno, han tempo di ascoltarli. Ma soprattutto sono strumenti che mettono in sintonia le anime per dare fiducia e speranza al futuro.” (Notiziario AIMC, dicembre 2005)
Potremmo dire tante altre cose di Luigi, ma ci fermiamo qui. Portiamo nel cuore i suoi insegnamenti e speriamo di essere in grado di raccogliere il suo testimone, di far vivere il suo sorriso, di affrontare il compito educativo anche con quel pizzico di ironia che lo caratterizzava e che riusciva ad alleggerire tante situazioni.
Grazie, Luigi, nostro mentore!
Il consiglio AIMC di Cremona

TeleRadio Cremona Cittanova
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