La Settimana della carità si fa rete sul territorio

A novembre gli incontri nelle Zone Pastorali promossi dall'Ufficio diocesano per la Pastorale caritativa

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Per la Settimana della carità è proposta una serie di incontri nelle cinque zone pastorali rivolta a operatori e volontari del settore caritativo. Tra gli obiettivi c’è quello di far conoscere meglio le voci del territorio al nuovo incaricato diocesano, don Pierluigi Codazzi, e proseguire nel lavoro di tessitura delle reti di solidarietà nelle comunità parrocchiali.

A tale proposito giova ricordare quanto emerso anche per la diocesi di Cremona nel rapporto “La comunità di cura nella metamorfosi del sociale”, promosso dalla Delegazione Caritas lombarda con il consorzio Aaster. Nel dossier, attraverso interviste a operatori e volontari dei centri d’ascolto, si riflette sulle modalità con cui le Caritas, a partire dall’incontro con i poveri, riescono ancora a incidere sulla vita delle comunità cristiane.

La lettura delle dinamiche macro-economiche del territorio cremonese presenta molte affinità con gli altri territori della bassa padana.

Lavoro (come fragilità strutturale di individui e nuclei familiari) e solitudine (come risultato della frammentazione sociale) sono indicati nel dossier come le principali problematiche con cui i centri d’ascolto territoriali si trovano ad avere a che fare nel loro rapporto con l’utenza.

La dinamica più preoccupante sottolineata dal focus group cremonese è che sia la povertà economica (fragilità) che quella relazionale (solitudine) non vengono risolte nemmeno quando si riesce a inserire l’individuo in un percorso lavorativo più o meno stabile.

Ragionando di questi temi è emersa una forte consapevolezza del corpo volontari cremonesi di come a volte sia proprio la carità che scade in assistenzialismo (seppur fatto in buona volontà) a creare e ricreare le situazioni di povertà negli individui e nelle famiglie. Ed è proprio per non diventare dei meri distributori di pacchi che i centri di ascolto del cremonese già da qualche tempo hanno iniziato un percorso che mette al centro del discorso la pedagogia, ovvero, l’insegnamento di una serie di strumenti cognitivi e materiali affinché le persone non ricadano in situazioni di fragilità.

Fra gli strumenti che emergono per realizzare questi obiettivi si trova la prossimità delle persone come concetto cardine. Una prossimità fisica che aiuti reciprocamente le persone a trovare un proprio percorso di autonomia anche attraverso il mutuo appoggio. Ma anche, e soprattutto, una prossimità relazionale che permetta d’inserire gli individui marginali in una rete da cui possano attingere risorse utili per il proprio percorso.

Dai centri di ascolto del Cremonese arriva una richiesta esplicita per un lavoro di inchiesta e ricognizione territoriale che dovrebbe svolgere la Caritas diocesana in quanto soggetto responsabile della detenzione della rete di relazioni e contatti da poter poi trasferire ai vari centri d’ascolto, che a loro volta la trasferiranno all’utenza. Un simile servizio va supportato con opportune reti, lunghe e corte, che sappiano informarlo delle dinamiche presenti nei territori di riferimento e supportarlo in tutte le iniziative che si vorranno intraprendere.

Incontri zonali

Nel mese di novembre, durante la Settimana della carità, si svolgono quest’anno gli incontri con gli operatori della carità, organizzati a livello zonale secondo il seguente calendario:

  • sabato 9 (ore 9.30-11.30) all’oratorio Maristella di Cremona per la Zona 3

locandina Zona 3

  • domenica 10 (ore 9-11) a Sospiro per la zona 4

locandina Zona 4

  • lunedì 11 (ore 20.45-22.30) a Bozzolo per la zona 5

locandina Zona 5

  • sabato 16 (ore 9.30-11.30) a Mozzanica per la Zona 1

locandina Zona 1

  • domenica 17 (ore 9-11) a Castelleone per la zona 2

locandina Zona 2

 

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