La Prima Messa di don Andrea Bani ad Agnadello: «Non c’è bambino, ragazzo, adulto o anziano che non porti dentro una parte di te»

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Quanta gioia per Agnadello nel poter dare di nuovo, trent’anni dopo don Roberto Moroni, un sacerdote alla diocesi di Cremona nella persona del ventiseienne don Andrea Bani. E quanta commozione nell’accoglierlo, nel pomeriggio di domenica 11 giugno, per la sua Prima Messa da prete novello, neanche ventiquattr’ore dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta sabato sera in Cattedrale a Cremona.

Per far sì che tutti i fedeli potessero assistere alla celebrazione, iniziata alle 18 ed animata nel canto della corale parrocchiale, il parroco don Marco Leggio e i suoi collaboratori hanno fatto predisporre in piazza della Chiesa numerosi posti a sedere e un maxischermo. Ad Agnadello si fanno le cose in grande in occasioni come queste. E si piange. Di gioia, naturalmente.

Non è riuscito a trattenere la commozione Davide De Gradi, che ad inizio celebrazione ha letto il saluto del Consiglio parrocchiale. «Grazie al Signore per aver dato alla nostra comunità la gioia di vederti realizzare una vocazione sempre più rara». E ancora: «Non c’è bambino, ragazzo, adulto o anziano che non porti dentro una parte di te. L’oratorio è stato per te come una seconda famiglia; ora però, nostro malgrado, è ora che questa famiglia ti lasci partire e ti lasci affrontare da nuove sfide e da nuove esperienze. Questo passaggio non è mai facile, prima per noi che per te, ma ti promettiamo che riusciremo ad accettarlo e continueremo a pregare e a fare il tifo per te».

 

Il saluto del Consiglio pastorale parrocchiale

 

Più commosso ancora di De Gradi è stato il sindaco Stefano Samarati di più. «Sono sicuro – ha affermato nel passaggio finale del suo intervento – di parlare anche a nome di tutti gli agnadellesi, anche di quelli che purtroppo ci hanno lasciati in questi ultimi anni e che sarebbero stati presenti qui in prima fila per salutarti e per ringraziarti per ciò che la grazia della tua testimonianza offre e dona oggi ad Agnadello: da parte di tutti noi, buon cammino». A don Andrea l’Amministrazione comunale ha regalato un’immagine in cornice, uno scatto di Roberta Tassi che raffigura la chiesa parrocchiale e sulla quale compare la scritta “Servo per amore, sacerdote dell’umanità”.

A pronunciare l’omelia è stato don Mario Martinengo, parroco di Agnadello dal 2012 al 2021, che ha definito il sacerdote come uno strumento scelto da Dio che a sua volta sceglie di rispondergli affinché l’Eucarestia possa arrivare in ogni luogo ed in ogni tempo. «Il prete –ha aggiunto – è prima di tutto colui che celebra l’Eucarestia e tu, don Andrea, dovrai essere l’amore che si dona, la testimonianza dell’amore infinito di Dio. Dovrai caricarti di tutte le debolezze della gente che incontrerai trasformandole in occasione di dono di te stesso».

 

Omelia di don Mario Martinengo

 

A fine celebrazione è toccato al parroco prendere la parola: «Dirai a tutti la più bella fra le notizie. Oggi ci fai capire che Gesù è vivo. Oggi è il tuo e il nostro sì per diventare più Chiesa» ha detto don Marco Leggio.

 

Saluto del parroco di Agnadello

 

Don Daniele Rossi, vicario di Agnadello tra il 2013 e il 2021, ha raccomandato a don Andrea il mondo giovanile: «Abbilo sempre a cuore». E ancora: «Ti sei fidato di Dio, ti sei abbandonato alla sua volontà e oggi puoi dire che ne è valsa la pena. Avrai momenti belli ed altri meno belli, ma una sola è la gioia che dovrai conservare nel tuo cuore: quella di rendere Dio presente ogni volta che celebrerai l’Eucarestia».

 

Saluto di don Daniele Rossi

 

Da ultimo, il saluto ai presenti da parte del prete novello che ha ringraziato la sua famiglia, i suoi compagni di classe delle scuole superiori e delle squadre di basket in cui ha giocato ed i suoi catechisti ricordando il momento in cui annunciò il suo ingresso in seminario (“Un percorso non facile che mi ha aiutato a maturare come uomo e come credente e nel quale ho imparato a pregare”). E poi altri ringraziamenti: ai suoi compagni di classe in seminario, alle comunità che ha servito in questi anni (Pizzighettone, la prima, seguita nell’ordine, da Mozzanica, Cavatigozzi e dall’unità pastorale di Piadena, Vho e Drizzona), ai parroci di Agnadello, alla comunità tutta (“Che mi ha generato alla fede”) e, da ultimo “Un grazie i miei preti”, senza dimenticare un pensiero per gli amici che ora non ci sono più.

 

Saluto di don Andrea Bani

 

Al termine della celebrazione ancora festa con le note della banda musicale di Agnadello.

 

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Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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