Nella memoria liturgica di sant’Imerio (patrono secondario della città e della diocesi di Cremona) il 18 giugno, è stata celebrata la messa in suffragio di don Albino Aglio, parroco emerito di Sant’Imerio in Cremona (1981-2002). La celebrazione, per permettere un maggior afflusso di fedeli in piena sicurezza, si è svolta alle ore 18 nella Cattedrale di Cremona.
È stata questa l’ultima delle celebrazioni di suffragio dei sacerdoti morti durante le settimane drammatiche dell’emergenza sanitaria per Coronavirus e per i quali non è stato possibile celebrare le esequie. Da qui il desiderio di ricordarli in una Messa presieduta dal vescovo.
Nell’omelia il vescovo prendendo spunto dalle letture ha voluto evidenziare come «cantare l’amore di Dio mentre lo scopriamo è il percorso della vita di ognuno di noi, ma non sempre è automatico e c’è bisogno dell’amore tra di noi per raggiungere l’amore di Dio: per il prete questo amore diventa carità pastorale».
Monsignor Napolioni ha poi voluto ricordare don Albino con le sue parole nel giorno dell’ultima Messa celebrata presso la parrocchia di Sant’Imerio quando il sacerdote evidenziò i timori del distacco dall’ultima comunità nella sua lunga vita di servizio pastorale nelle varie parrocchie che ha servito: «Già altre volte ho vissuto il distacco – diceva – ma oggi è diverso, le altre volte la lacerazione veniva lenita da un’altra comunità che mi aspettava, oggi non è così: so che il Signore non mi lascia mai solo ma mi sento disarmato».
Nel terminare la sua omelia, il vescovo ha poi aggiunto come qualche anno dopo don Albino, scrivendo al vescovo Dante, aggiunse una riflessione su come la sua vita era cambiata dopo il termine del suo servizio pastorale: «Da quando ho dovuto limitare il mio impegno ministeriale ho sentito dare un senso nuovo e pieno della mia vita: devo ringraziare il Signore perché mi ha fatto conoscere la gioia della preghiera in una relazione più intima durante questa stagione della vita».
Alla liturgia in Cattedrale hanno partecipato, insieme ai suoi familiari, molte persone che portano il ricordo degli anni trascorsi insieme a don Albino nel loro cuore.
L’omelia del vescovo
Don Albino Aglio
Classe 1926, originario di Casalbuttano, don Albino Enrico Costante Aglio è stato ordinato sacerdote l’11 giugno 1949 dall’arcivescovo Giovanni Cazzani. I primi 14 anni di ministero lo hanno visto impegnato come “prete d’oratorio” prima a Cremona, nella parrocchia di S. Abbondio (1949-1956), e poi nell’allora unica parrocchia di Cassano d’Adda (1956-1962), assumendo poi l’incarico di economo spirituale nella parrocchia di S. Maria Immacolata e S. Zeno.
Nel 1963 fu nominato parroco di Calvatone; nel 1969 il trasferimento a Romanengo; per poi tornare a Cremona come parrocco di S. Imerio nel 1981.
Nel 2002 rinunciò alla guida della parrocchia per limiti di età, continuando a risiedere in città. Dal 2016 era ospite della casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di via Massarotti dove è deceduto nella serata di mercoledì 18 marzo all’età di 93 anni.
Nelle parrocchie con il Vescovo le Messe in suffragio dei sacerdoti morti durante l’emergenza Covid