L’ultimo appuntamento della scuola di preghiera in Cattedrale non è stata una conclusione, ma un nuovo inizio. Quello che chiede al credente che la propria preghiera nella quotidianità si faccia adorazione, ringraziamento, intercessione e supplica. Per questo la serata di martedì 29 ottobre non ha avuto un momento conclusivo, ma ha lasciato a ciascuno un tempo personale di preghiera, da non interrompere e proseguire nella vita di tutti i giorni.
L’icona evangelica scelta il 29 ottobre era quella di Maria sotto la croce. E lo sguardo era indirizzato da un lato proprio a Maria (con la statua della Vergine lauretana ancora presente in Duomo) e dall’altro al Crocifisso, posto davanti all’altare. Una croce, copia di quella che a Taizè caratterizza la preghiera dei giovani ogni venerdì sera, con un Cristo ritratto con colori scuri, a creare un legame ancora più evidente con l’immagine della Madonna Nera con il Bambino della Santa Casa di Sant’Abbondio.
Introdotta dal vescovo, la prima parte della serata è stata caratterizzata dalle richieste di perdono scritte da Papa Francesco per l’apertura del Sinodo: il Pontefice aveva chiesto di leggerle a sette cardinal; in Cattedrale il compito è stato affidato a sette parroci della città. «Chiedo perdono, provando vergogna», le parole continuamente ripetute e riferite a scandali e peccati che non vedono immune neppure gli uomini e le donne di Chiesa.
Anche in questo quinto appuntamento non è mancata la preghiera di dieci Ave Maria: il quinto mistero meditato in questa scuola di preghiera, completando così idealmente il Rosario che ha fatto da collegamento ai cinque martedì di ottobre.
Poi lo “Stabat mater” condiviso e rivissuto dai presenti secondo lo stile di Taizè, inginocchiandosi accanto alla Croce, distesa a terra, mentre in sottofondo il coro proponeva i canoni della comunità ecumenica. Un momento intenso, assaporando la spiritualità dell’abbandono. In un clima di preghiera proseguito a lungo, in modo personale e con la consapevolezza che, una volta usciti di chiesa, non si sarebbe chiusa una parentesi della propria vita di fede.
La scuola di preghiera è stata voluta per vivere a Cremona la conclusione dell’Anno della Preghiera voluto dal Papa e quella del IV Centenario del Santuario lauretano di Sant’Abbondio che il 31 ottobre, dopo la Messa delle 18 presieduta in Cattedrale dall’arcivescovo di Milano, vedrà i cremonesi riaccompagnare a casa l’immagine di Maria nella solenne processione verso la Santa Canta cremonese.