Giornata per la Vita in Zona 5: luci di speranza per non arrendersi a una “cultura di morte”

A Casalmaggiore iniziative zonali per la 45ª Giornata nazionale per la Vita con la testimonianza di Paolo Emiliani (MpV Cremona)

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La zona pastorale V ha celebrato la 45ª Giornata per la vita con una serie di iniziative che si sono svolte venerdì 3 febbraio a Casalmaggiore.

Nel tardo pomeriggio don Jacopo Mariotti, diacono prossimo al presbiterato in servizio nell’unità pastorale di Bellaguarda, Casaletto, Pomponesco e Salina, ha presieduto l’adorazione eucaristica nella chiesa di San Francesco, in cui si sono susseguiti momenti di riflessione personale silenziosa con altri di lettura del messaggio per la Giornata pubblicato dal Consiglio episcopale permanente della CEI dal titolo «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)». L’adorazione si è conclusa con la benedizione eucaristica e la benedizione delle gole, nella ricorrenza di san Biagio.

A seguire, l’assemblea ha camminato per le vie centrali di Casalmaggiore, in un pellegrinaggio illuminato dalla luce di fiaccole colorate, fino a giungere al Duomo di Santo Stefano, con l’accompagnamento musicale delle corali della zona. Tra queste il coro di Bozzolo, il coro Joy voices di Casalmaggiore diretto dal maestro Abele Zani, la Schola Cantorum di Cividale Mantovano diretta dal maestro Donato Morselli, le corali dell’unità pastorale di S. Maria Immacolata di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda, e da ultimo il Coro d’Incanto diretto dal maestro Cesare Visioli.

In Duomo, l’ospite della serata è stato il presidente del Movimento per la vita di Cremona, il dottor Paolo Emiliani, che ha posto in essere una riflessione articolata sul senso della giornata a partire dalla sua fondazione il 22 maggio 1978, diretta reazione all’emanazione della legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza.

«Noi pensiamo che oggi si celebri una Giornata della memoria che, per citare il documento fondativo dei Vescovi – ha dichiarato il dott. Emiliani – ha la funzione di “non dimenticare e non assuefarci alla cultura di morte” in un tempo in cui la vera novità è che egoismo, individualismo e nichilismo sono trasversali a tutte le fasce d’età». Occorre allora riproporre «la domanda fondante la vita umana: chi è o che cos’è l’uomo? L’uomo è soggetto o oggetto? Esistono categorie di non-persone?». E facendo menzione della Giornata della memoria che si è celebrata il 27 gennaio scorso in occasione dello sterminio di 6 milioni di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale, ha voluto ricordare anche i 6 milioni di aborti legali avvenuti in Italia.

 

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«In una società equa e democratica, il diritto dell’uno, la donna, non può infrangere il diritto dell’altro, il nascituro – ha aggiunto – perché non si tratta di una questione confessionale ma laica, di rispetto della vita a livello di ragione e non di fede».

Appellandosi al Messaggio dei Vescovi, la cui attenzione è caduta anche sul termine “speranza”, Emiliani ha invitato i presenti a guardare ai testimoni di vita che sono presenti anche ai nostri giorni. Ha voluto così ricordare la figura di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita, deceduto nel 2020 e del quale si celebrerà il ricordo a Cremona presso il Centro pastorale diocesano domenica 5 febbraio. «Casini ha la dato la vita per la vita» così come fanno i numerosi Centri di aiuto alla vita che Emiliani non esita a definire «segni di speranza, perché non solo opere di solidarietà ma anche opere culturali».

 

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Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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