Festa del Ringraziamento a Casalmaggiore con il Vescovo

Monsignor Napolioni: «Le scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci»

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Domenica 6 novembre si è celebrata a livello diocesano la 72esima Giornata del Ringraziamento con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni nel Duomo di Casalmaggiore. Hanno risposto all’invito ad essere presenti diverse associazioni di categoria, tra le quali Coldiretti e Libera, oltre alla cooperativa Sol.co e alle ACLI provinciali.

La mattinata, organizzata dalla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona, per la quale ha presenziato il responsabile Eugenio Bignardi, si è svolta all’insegna dei doni e dei grazie pronunciati  dal Vescovo durante l’omelia e, successivamente, dai rappresentanti di categoria al momento dell’offertorio, quando sono stati consegnati all’altare i frutti della terra.

«Ogni giorno i cristiani ringraziano non solo dei doni della terra ma della misericordia di Dio – ha detto monsignor Napolioni –. Anche noi, carichi di impegni, responsabilità e di peccati, abbiamo bisogno di lui più che del sole e della pioggia, più che dell’aria che respiriamo».

Riferendosi quindi al messaggio della CEI per questa Giornata, dal titolo “«Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto» (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie” (Leggi il messaggio CEI per la 72ª Giornata del Ringraziamento), il Vescovo ha messo in connessione il tema del ringraziamento con quello della risurrezione.

«L’agricoltura è un’attività umana che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di grandi valori: la dignità e la creatività delle persone, la possibilità di una cooperazione fruttuosa, di una fraternità accogliente, il legame sociale che si crea tra i lavoratori». E ha continuato: «Apprezziamo oggi più che mai questa attività produttiva in un tempo segnato dalla guerra, perché la mancata produzione di grano affama i popoli e li tiene in scacco. Le scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci».

L’omelia è poi proseguita ricordando come il bilancio non può essere l’unico criterio che conduce a determinate scelte spesso con conseguenze negative, come il trascurare la famiglia o l’ammalarsi. «Oggi più che mai o viviamo da fratelli o finiremo per ammazzarci. Ci si salva solo insieme, si ringrazia solo insieme. Ecco perché ho voluto dare carattere diocesano a questa festa».

In seguito Napolioni ha accennato all’aspetto della corruzione, delle agromafie e del caporalato, tematiche richiamate nel messaggio per la Giornata e su cui lavora la cooperativa Sol.co e che ha affrontato nella mostra Capo-volti, esposta a Casalmaggiore durante il periodo della Fiera di San Carlo. Per contrastare la corruzione esiste la cura, ha sottolineato il vescovo: «Chi sceglie lo stile con cui coltivare la terra, mettere a servizio i frutti del lavoro? Chi si lascia purificare nei cuori e ha il coraggio di scelte contro corrente, per portare guadagno per tutti soprattutto per quelli che necessitano». Avere cura del giardino, quindi, significa accettare che Dio ascolta le preghiere di tutti, come di un popolo unito. Perché Dio è il Dio dei viventi, che sono tra loro fratelli tutti.

Così la preghiera di ringraziamento si trasforma in preghiera per la pace, in richiesta di risurrezione, affinché «la nostra mente di apra alla fantasia del bene, perché il Vangelo ci dice che la vita è più forte della morte e che giustizia e legalità sono per chi custodisce il giardino. Quindi – ha concluso il vescovo – siamo qui per ricercare quello che la terra non può darci. I nostri grazie umani si uniscano ai grazie di Cristo al Padre, che ci ammetterà nell’aia in cui la festa del raccolto sarà per tutti».

La Messa, stata animata dalla presenza di tre cori condotti dai maestri Donato Morselli e Ugo Boni, è stata concelebrata da don Mario Martinengo (membro della commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi), don Emilio Garattini (assistente ecclesiastico di Coldiretti) e don Angelo Bravi (collaboratore parrocchiale di Casalmaggiore in rappresentanza del parroco don Claudio Rubagotti impegnato in città nelle celebrazioni della festa delle forze armate e unità nazionale).

Al termine della Messa i rappresentanti di categoria si sono intrattenuti con il vescovo per un momento di convivialità.

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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