Festa a Salvador de Bahia, suor Dulce Lopes Pontes sarà santa

La suora missionaria brasiliana canonizzata il prossimo 13 ottobre. Festa per la chiesa cremonese con la comunità "sorella" in Brasile

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Tra i cinque beati che papa Francesco proclamerà santi il prossimo 13 ottobre durante il Sinodo per l’Amazzonia, c’è anche suor Dulce Lopes Pontes, suora Missionaria dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio che ha vissuto e operato sempre al fianco degli ultimi nella diocesi di Salvador de Bahia. Per la diocesi di Cremona una gioia particolare per il forte legame di amicizia missionaria e di stretta collaborazione con la diocesi brasiliana, testimoniato dalla presenza di don Emilio Bellani e all’arrivo ormai prossimo di don Davide Ferretti come fidei donum.

Il suo nome di battesimo era Maria Rita. Nacque nel 1914, e aveva sei anni quando sua madre morì e le zie si incaricarono della sua educazione. A 13 anni una di loro la portò a conoscere le zone più povere della sua città, fatto che risvegliò in lei una grande sensibilità. A 18 anni entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio, dove iniziò ad essere chiamata Dulce.
Una delle ispirazioni per il discernimento della sua vocazione fu la vita di Santa Teresina del Bambin Gesù: “Per quanto amore abbia nel mio piccolo cuore, è poco per un Dio così grande”, scriveva suor Dulce quando entrò in convento. “Su esempio di Santa Teresina, penso che devono essere graditi al Bambino Gesù tutti i piccoli atti d’amore, per quanto piccoli possano essere”.

I suoi piccoli atti d’amore si tradussero in grandi opere sociali, e suor Dulce fondò l’unione dei lavoratori di San Francesco, un movimento cristiano di operai a Bahia. Iniziò poi ad accogliere persone malate in case abbandonate in un’isola di Salvador da Bahia. In seguito furono sfrattate, e la religiosa trasferì la struttura di accoglienza in un ex mercato del pesce, ma il Comune la costrinse ad abbandonare quel luogo. L’unico posto in cui poteva accogliere più di 70 persone che avevano bisogno di assistenza medica era il pollaio del convento in cui viveva, che si trasformò rapidamente in un ospedale improvvisato.
Iniziò così la storia di un’altra delle sue fondazioni: l’ospedale Sant’Antonio, che venne inaugurato ufficialmente nel maggio 1959 con 150 posti letto. Attualmente riceve 3.000 pazienti al giorno.
Oggi le sue fondazioni sono note con il nome di Opere Sociali di Suor Dulce (Obras Sociais Irmã Dulce, Osid). Funzionano come un’entità privata di carità sotto le leggi brasiliane, sono accreditate dallo Stato federale e registrate dal Consiglio Nazionale del Benessere e dal Ministero dell’Educazione.
Tra queste opere c’è anche il Centro di Istruzione di Sant’Antonio, situato nella regione di Simões Filho, sempre nello Stato di Bahia.

Negli ultimi 30 anni di vita, la salute di suor Dulce era molto debilitata. Aveva solo il 30% della capacità respiratoria. Nel 1990 iniziò a peggiorare, e per 16 mesi restò ricoverata in ospedale, dove ricevette la visita di Papa Giovanni Paolo II, con il quale aveva avuto un’udienza privata dieci anni prima.
Venne poi trasferita al convento di Sant’Antonio, dove morì il 13 marzo 1992. Migliaia di persone in condizioni di estrema povertà si riunirono per darle l’ultimo saluto. Il suo corpo è stato trasferito nella chiesa dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio, dove si è scoperto che era rimasto incorrotto in modo naturale. Il miracolo per la sua beatificazione è avvenuto nel 2001, quando Cláudia Cristiane Santos, che oggi ha 42 anni, è sopravvissuta a un’emorragia incotrollabile dopo aver partorito. L’emorragia non si fermava nonostante fosse stata sottoposta a tre interventi. I medici avevano perso ogni speranza, ma quando i suoi familiari chiesero l’intercessione di suor Dulce, in una catena di preghiera guidata da padre José Almí de Menezes, l’emorragia si fermò immediatamente. Questo fatto è stato la conferma di una vita virtuosa, centrata sulla preghiera e sulla carità, partendo dalle cose più piccole. “L’amore supera tutti gli ostacoli, tutti i sacrifici”, diceva suor Dulce.

VaticanNews
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