Suor Giuseppina Vannini, fondatrice delle Figlie di San Camillo, sarà santa

La religiosa sarà canonizzata da Papa Francesco il prossimo 13 ottobre: una vita al servizio degli ammalati

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La Chiesa proclamerà santi il prossimo 13 ottobre in Vaticano, mentre sarà in corso il Sinodo per l’Amazzonia 5 beati, tra cui suor Giuseppina Vannini, al secolo Giuditta Adelaide Agata, religiosa italiana scomparsa nel 1911, fondatrice delle Figlie di San Camillo, la cui opera è oggi presente nella città di Cremona con la clinica di via Fabio Filzi. Ecco una sua biografia.

Giuseppina Vannini nasce a Roma il 7 luglio 1859 da Angelo e Annunziata Papi e viene battezzata con il nome di Giuditta. A 4 anni perde il papà e tre anni dopo anche la mamma. Lei, la sorella e il fratello vengono separati: Augusto è accolto da uno zio materno, Giulia è affidata alle Suore di San Giuseppe e Giuditta di 7 anni è accolta nel Conservatorio Torlonia in Roma, ove le Figlie della Carità la educano alla fede cristiana e la preparano alla vita. Ottiene il diploma di maestra d’asilo e a 21 anni chiede di entrare nel noviziato delle Figlie della Carità a Siena. Ma poco dopo ritorna a Roma per motivi di salute e per un periodo di prova. Alla fine viene dimessa dall’Istituto perché ritenuta inadatta. Sente profondamente la chiamata verso la vita religiosa, e soffre e prega cercando la strada sulla quale indirizzare la sua vocazione.

Giuditta ha 32 anni, quando incontra il predicatore camilliano padre Luigi Tezza per chiedegli un consiglio. Il padre, che pochi mesi prima aveva avuto l’incarico in qualità di Procuratore generale di ripristinare le Terziarie Camilliane, pensa di affidare a lei la realizzazione di tate progetto. Giuditta accetta e padre Tezza scopre ben presto in lei la tempra della fondatrice, sicura di sé, donna di preghiera e di sacrificio. Con altre due giovani, preparate dal sacerdote, forma la prima comunità. Il 2 febbraio 1892, ricorrenza della conversione di San Camillo, nella stanza-santuario ove è morto il Santo, mediante l’imposizione dello scapolare con la croce rossa, nasce la nuova famiglia camilliana, Giuditta prende il nome di suor Giuseppina e viene nominata superiora. La finalità del nuovo istituto è l’assistenza delle malate anche a domicilio.

Le figlie di San Camillo crescono di numero, ma occorre ottenere l’approvazione definitiva dell’autorità ecclesiastica. Purtroppo il Papa Leone XIII aveva deciso di non permettere fondazioni di nuove comunità a Roma, e viene imposto al gruppo delle religiose di allontanarsi da Roma. Ma per l’ammirazione dell’attività di assistenza delle sorelle, anche da parte della stampa, e per l’appoggio del Cardinale Vicario si ottiene l’erezione in “Pia Associazione” dipendente dal cardinale e così l’opera può continuare. Fiduciosa nell’aiuto del Signore, madre Giuseppina riesce a diffondere l’Istituto in varie parti d’Italia e in Argentina. Nonostante una salute debole, la madre non si risparmia, visita ogni anno le case e si prodiga per le Figlie. Il 21 giugno 1909, riesce ad ottenere il Decreto di erezione dell’istituto in Congregazione religiosa sotto il titolo di “Figlie di S. Camillo”. Nel 1910, dopo l’ultima visita a tutte le case in Italia e in Francia, è colpita da una grave malattia di cuore, e il 23 febbraio 1911 rende serenamente l’anima a Dio. Lascia un Istituto con sedici case religiose in Europa e America e con 156 religiose professe. Il 16 ottobre 1994 Giovanni Paolo II la proclama beata.

VaticanNews
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