Don William Dalè ordinato diacono, «un dono di grazia»

La celebrazione nella serata di sabato 18 settembre in Cattedrale presieduta dal Vescovo; domenica 19 la festa a Soncino, parrocchia d'origine del seminarista 27enne

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Nella serata di sabato 18 settembre nella Cattedrale di Cremona il vescovo Antonio Napolioni ha ordinato diacono don William Dalé, seminarista 27enne originario di Soncino. Sull’altare accanto a monsignor Napolioni il vescovo emerito Dante Lafranconi e molti sacerdoti, tra i quali i formatori del Seminario con il rettore don Marco D’Agostino e il parroco di Soncino don Giuseppe Nevi. Nei banchi, commossi, i famigliari (assente il papà per motivi di salute), e gli amici e anche i professori del Liceo «Racchetti» di Crema, dove si è diplomato. A rendere solenne la celebrazione anche i canti della Coro della Cattedrale.

«Oggi riceviamo il dono della chiamata e della risposta, nell’ordinazione diaconale, del caro William. È un dono di grazia per tutti noi», ha esordito monsignor Napolioni ringraziando i tanti presenti.

Dopo le letture e il Vangelo, è iniziato il rito di ordinazione con l’accoglienza nell’ordine del Diaconato di William Dalé, che ha risposto pubblicamente il proprio «Eccomi».

«Perché ci sono i diaconi?». Con questa domanda è iniziata l’omelia di monsignor Napolioni. «Perché esistono? Per complicarci la vita nelle parrocchie? – ha scherzato – Che cosa diventi stasera William? Diacono e poi prete? No, non è solo questo e ce lo ha detto chiaramente il Vangelo: tu sei qui per rispondere alla grande la chiamata di somigliare a Gesù in ciò che c’è di più scomodo e di più potente. E del resto non si può separare la parte difficile dai grandi frutti. Avremmo forse l’Eucarestia senza il sacrificio di Gesù, se non ci fosse stata quella Parola diventata carne».

Riprendendo il brano dei Vangeli, il vescovo ha ricordato che tutti noi – proprio come gli apostoli – siamo fragili, possiamo cadere nella smania di apparire o di essere al primo posto. Ma nonostante le nostre debolezze, Cristo ci ha voluti con sé. «Gesù ha tenuto gli apostoli con sé, senza promettere loro applausi, ma che il loro nome sarebbe stato scritto sul Suo Cuore. Se uno vuole essere primo sia ultimo e servitore di tutti. Non conta chi arriva prima, chi ha più amici o più followers… pensate a Gesù sulla Croce! Lui aveva accanto Pietro, fragile e focoso, ma di lui ha fatto la roccia su cui la Chiesa continua a essere vivo nel mondo».

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Per questo, ha proseguito monsignor Napolioni, «quando ci saranno i momenti di smarrimento è il “noi” che ci salva, non l’io singolo». «Questa sera – ha continuato – ti consegnerò il libro del Vangelo, William, e mi ci soffermo perché “Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo”. Perché sei qui? Perché il Vangelo ti ha toccato il cuore, ti ha chiamato da dentro la tua ricerca di senso, la tua storia, la tua fragilità e dentro i tuoi doni. È questo che Cristo fa e farà ogni giorno, ogni istante: ti chiamerà a credere, a sperare, a osare testimoniare a tutti l’incontro con Lui, vivente. Non la dottrina e la morale, se non come frutti di questa esperienza vocazionale. La vita è vocazione, la Chiesa è con-vocazione. Che ci chiama e ci fa muovere e ci fa dire “Eccomi”. Il Vangelo contiene la Pasqua di Gesù, la Sua morte infamante che però è fonte di salvezza e gioia. Ti accosterai a uomini e donne, piccoli e bambini delle nostre comunità. E per piccoli intendo anche noi sacerdoti, diaconi, vescovi. E così seguirai Gesù che ti prenderà per mano e ti spremerà perché tu porti frutto laddove la santa volontà di Dio lo ha previsto come dono per tutti noi».

Dopo l’omelia, l’interrogatorio da parte del Vescovo che si è rivolto a don William domandando conferma degli impegni propri dell’ordine diaconale. Subito dopo è seguito il canto delle litanie dei santi, poi l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione.

La liturgia è poi proseguita con il rito della vestizione con gli abiti liturgici propri del diacono (stola e dalmatica), la consegna del libro dei Vangeli “perché diventi testimone coraggioso di Cristo” e l’abbraccio di pace con i vescovi (un gesto con il quale don William offre sé stesso in gesto di obbedienza e di comunione con la Chiesa tutta).

Subito dopo il canto corale della professione di fede e la liturgia eucaristica con il neo-ordinato diacono che ha servito all’altare insieme agli altri sacerdoti.

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Nel 2020 don William Dalè ha conseguito il baccalaureato in Teologia e dal gennaio scorso fino a giugno ha insegnato religione al liceo «Sofonisba Anguissola» di Cremona, mentre in queste settimane ha iniziato l’esperienza di docente presso la scuola media di Castelverde.

Da due anni don William presta servizio presso l’unità pastorale Nostra Signora della Graffignana, in particolare dedicandosi alla catechesi dei giovani nella parrocchia di Casalbuttano, coadiuvando il parroco in oratorio e prestando assistenza spirituale alla casa di riposo (esperienza ripresa da poco dopo l’obbligatorio stop a causa della pandemia).

La stessa unità pastorale della Graffignana lo festeggerà domenica 26 settembre durante la Messa delle 11 a Casalbuttano, mentre domenica 19 settembre il nuovo diacono sarà nella propria parrocchia d’origine, a Soncino, dove durante la Messa delle 10.30 terrà l’omelia.

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Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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