Dio, i giovani e la comunicazione sotto la lente a Traiettorie di sguardi

L'11 febbraio sono intervenuti l'insegnante di religione ed educatore Simone Ferrari e il cremonese Giacomo Ghisani della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede

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“Dio e i giovani: un silenzio assordante”: questo il titolo dell’ultimo incontro di Traiettorie di Sguardi, svoltosi nel pomeriggio di domenica 11 febbraio all’oratorio del Maristella. A tentare di rompere questo silenzio sono stati invitati Simone Ferrari, giovane insegnante di religione ed educatore, e Giacomo Ghisani, vicedirettore generale della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede.

Ferrari provocatoriamente ha esordito dicendo che il problema non sono né Dio né i giovani ma quella congiunzione “e” che li lega, che potrebbe essere facilmente sostituita con una “o”. A complicare ulteriormente il rapporto interviene il fatto che questa relazione – per quanto possibile – sia da pensare oggi, nel 2018, e soprattutto in un mondo in cui moltissime relazioni sono mediate dagli smartphone. Secondo il giovane educatore bergamasco la fatica di entrare in relazione con Dio è dovuta al fatto che è diventato difficile innanzitutto relazionarsi con gli altri uomini, con l’altro.

Ghisani ha condiviso con la platea dei giovani un’analisi di come è cambiato il modo di comunicare la fede con papa Francesco, che fin dal suo esordio ha dimostrato un’oratoria irrituale e una straordinaria aderenza alla quotidianità, che si concretizza in cinque stili del suo linguaggio: esso diventa rimediazione tra il contesto e il contenuto, strumento per far vedere le cose in una luce nuova e trasfigurata, è sempre autentico, diretto e colloquiale, lascia all’altro la libertà della risposta perché il destinatario non è visto come “terreno di conquista” ma come interlocutore libero; infine il linguaggio del papa è sempre coerente con i gesti che compie e ogni parola da lui pronunciata è essenziale, mai di troppo.

Quello che più si è perso, soprattutto con l’introduzione delle nuove tecnologie è il tempo e il senso dell’attesa e del silenzio. Silenzio che serve a mettersi in contatto con se stessi che è la condizione indispensabile per entrare in relazione con l’altro, lasciandosi contaminare dall’altro e per aprirsi anche a Dio.

Photogallery dell’incontro

 

Intervento di Simone Ferrari

Intervento di Giacomo Ghisani

Prima relazione di Ferrari al dibattito

Prima relazione di Ghisani al dibattito

Seconda relazione di Ferrari al dibattito

 

 

Resoconto dei precedenti incontri:

Brochure dell’edizione 2017/2018

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