“Chiesa e Società, Vangelo ed Educazione”, il Vescovo incontra i dirigenti scolastici

Mercoledì 22 marzo dalle 10 al Centro pastorale diocesano di Cremona il confronto promosso dall’Ufficio di Pastorale scolastica

image_pdfimage_print

Si svolgerà mercoledì 22 marzo l’incontro del vescovo Antonio Napolioni con i dirigenti scolastici, organizzato dall’Ufficio di Pastorale scolastica della Diocesi di Cremona. Presso il Centro pastorale diocesano di via S. Antonio del Fuoco, a Cremona, sono attesi i dirigenti di tutte le scuole della diocesi. Insieme a mons. Napolioni sarà presente il prof. Trioni dell’Ust (Ufficio scolastico territoriale) in rappresentanza del dirigente Franco Gallo.

L’inizio del dialogo e confronto sarà alle 10 con conclusione prevista per le 12. Il tema che il Vescovo vuol porre all’attenzione dei dirigenti sarà “Chiesa e Società, Vangelo ed Educazione”.

L’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Maria Paola Negri, già dirigente scolastica, ricercatrice e docente nel Laboratorio di Didattica e Tecnologie dell’Istruzione presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Brescia.

«La prima domanda che ci si potrebbe fare riguardo a questo incontro – afferma don Giovanni Tonani, incaricato diocesano dell’Ufficio scuola – è: “ma che senso ha che un Vescovo incontri i dirigenti scolastici?” o, ancora, “non è forse una ingerenza?”. Penso che risponda bene a queste obiezioni Papa Francesco che, il 10 maggio 2013, incontrando il mondo della Scuola italiana, ricordava: “La scuola è un luogo di incontro. Perché tutti noi siamo in cammino, avviando un processo, avviando una strada … la scuola … non è un parcheggio. È un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. I genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. È un luogo di incontro. E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. … Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: ‘Per educare un figlio ci vuole un villaggio’. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti!”.

E se la scuola è questo luogo di incontro perché perdere occasioni di dialogo, di confronto, di relazioni nuove? Questo è il primo senso da dare all’incontro tra Vescovo e Dirigenti scolastici: il mettersi in reciproco ascolto perché la scuola e l’educazione delle giovani generazioni “ci sta a cuore”, sta a cuore alla Chiesa come anche alla nostra società.

«Ma una seconda risposta, forse semplicistica, – prosegue don Tonani – è questa: la Chiesa, ma anche la società, si mettono al servizio della scuola e dell’educazione. E mettersi al servizio significa impegnarsi, far crescere, spendere energie! È difficile, molto difficile, trovare “gente di scuola” che vive la sua professione in modo superficiale, senza passione. L’incontro (a volte anche lo scontro) con i ragazzi non può non muovere il cuore, non si può non prendersi carico della loro vita, delle loro grandi opportunità, come anche dei loro, purtroppo, grandi problemi. Sono semi che stanno per esplodere e germinare, ma per crescere bene è necessario curarli con tanta simpatia, con tanta pazienza, con tanta disponibilità».

E ancora: «Circa un decennio fa si parlava spesso di “emergenza educativa”, volendo rimarcare l’urgenza per un recupero di responsabilità degli adulti nei confronti dei ragazzi che mostravano segni preoccupanti di deviazione (pensiamo al bullismo, alle dipendenze, siano all’uso esibizionistico del cellulare). Oggi questa espressione è quasi scomparsa, ma il problema rimane, ecco perché il binomio “Vangelo ed Educazione” è particolarmente valido in questo nostro tempo. Dentro una ”identità liquida” (come veniva definita dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, scomparso da poco) dovuta anche alla complessità di luoghi che le persone frequentano e ai tanti stimoli che ricevono, c’è un bisogno urgente di solidità, di riferimenti che non siano deboli, ma stabili, di agenzie educative che, tutte assieme, mostrino che la “liquidità” e la provvisorietà sono pericolosi, che bisogna prendersi carico della propria vita, riconoscendo, o recuperando, la propria identità.

Scriveva D. Pennac nel suo “Diario di Scuola” (Feltrinelli, 2008): “Quale sia la materia insegnata, un professore scopre ben presto che, a ogni domanda posta, lo studente interrogato ha a disposizione tre risposte possibili: quella giusta, quella sbagliata, quella assurda … Accettando di considerare come sbagliate le risposte assurde del mio studente, cesso di considerarlo uno studente, diventa un soggetto non conforme che io relego nel limbo dello zero eterno. Ma così facendo annullo me stesso in quanto insegnante”.

«La provocazione di Pennac, come anche l’insegnamento di don Lorenzo Milani, su cui abbiamo riflettuto anche sabato 11 marzo scorso  dovrebbero essere davvero riscoperti: la persona è oltre la sua concretezza e può raggiungere questo obiettivo solo se è aiutata a scoprire qual è il suo cammino, il suo viaggio, la sua destinazione. È questo il senso che vogliamo dare all’incontro del Vescovo con i Dirigenti scolastici: “Chiesa e Società, Vangelo ed Educazione”, pongono al centro l’uomo, la sua promozione, la sua crescita, la sua dignità».

Facebooktwittermail