Cav, anche a Cremona dalla parte della vita

Dal 1982 il Centro di aiuto alla vita di Cremona ha aiutato 5mila mamme in difficoltà offrendo supporto durante la gravidanza e anche dopo la nascita

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Il Centro di aiuto alla vita è un’organizzazione di volontariato che assiste le donne in gravidanza, offrendo supporto materiale e psicologico con l’obiettivo di aiutare le madri a superare le difficoltà, facilitando l’autonomia e promuovendo l’integrazione sociale. In occasione della Giornata nazionale per la vita abbiamo intervistato Barbara Bodini, presidente del Centro di aiuto alla vita di Cremona.

«Il Cav di Cremona è organizzato in due diverse sedi. In via Milano c’è quella più operativa, in cui distribuiamo vestiti e suppellettili per la prima infanzia, lettini, carrozzine, passeggini, pannolini e alimentari, in base a criteri che ci siamo dati. L’altra sede è presso l’ospedale, dove siamo presenti in due occasioni: il giorno della visita preliminare e quello programmato per l’interruzione di gravidanza, con l’intento di intercettare le donne che possono avere un dubbio davanti a questa scelta. A loro ricordiamo che nella gravidanza il problema non è mai il bambino, ma tutte le condizioni di contorno. Occorre lavorare su quello che c’è attorno alle donne in gravidanza, alle quali cerchiamo di far scegliere la vita».

Una grande sfida, con l’obiettivo ambizioso di riuscire ad aiutare tutte le donne in difficoltà «come una stampella – afferma Bodini – che aiuta a sostenersi in un periodo della vita, ma che deve essere poi gettata via per camminare da soli. È per noi una grande soddisfazione una mamma che ritorna e che ci aggiorna sul percorso di vita fatto e sul bambino».

Tutto diventa più difficile in assenza di un contesto familiare o di amicizie, con la persona che si trova completamente sola. «Venire in contatto con il Cav significa sentirsi accolte, trovare persone su cui poter contare non solo nel momento difficile della scelta, ma soprattutto dopo. Grazie alla disponibilità delle volontarie, siamo presenti non solo offrendo supporto e beni materiali, ma anche dando altre forme d’aiuto».

In questo il Cav fa rete con le altre organizzazioni locali, come il consultorio Ucipem «che è qui di fianco a noi e ci aiuta a dare a ciascuna il supporto di cui ha bisogno, oppure con il consultorio di via San Sebastiano. Abbiamo la fortuna di avere sul territorio consultori che mettono in campo ottime sinergie». Inserire le mamme all’interno di contesti di questo tipo aiuta a farle sentire meno sole, a creare relazioni importanti e a integrarsi sul territorio.

«Ci piacerebbe decollare con progetti più grandi – è l’auspicio della presidente del Cav di Cremona –, ma purtroppo non ne abbiamo le forze. Siamo appena una quarantina di volontarie, alcune delle quali già avanti con gli anni».

I cremonesi, sempre generosi e pronti, possono dare un aiuto concreto e fare la differenza – perché il Cav vive di Provvidenza – con entrate che provengono dal 5xmille e, raramente, da lasciti testamentari. Frequenti sono le donazioni di beni usati «che arrivano sempre in grande quantità quando lo chiediamo in modo esplicito, anche se talvolta riceviamo cose non adatte, che dovrebbero piuttosto essere gettate via e che da risorsa diventano per noi un problema».

Dal 1982, anno in cui il Cav ha iniziato a distribuire alle donne che assiste un tesserino, è stato superato il numero 5mila. «Questo è per noi un traguardo importantissimo – conclude Barbara Bodini –. Abbiamo circa un’ottantina di nuove registrazioni ogni anno; nuove mamme che seguiamo per tre anni. Numeri non da poco per una città come la nostra».

 

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Claudio Gagliardini
TeleRadio Cremona Cittanova
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