Pastorale con le persone LGBT+: il 6 e il 16 maggio le prime iniziative.
Prendono avvio anche in diocesi di Cremona i primi passi dell’attenzione pastorale suggerita dalla Consulta regionale lombarda per la Pastorale della famiglia nei confronti delle persone LGBT+, a seguito dell’ascolto di testimonianze sofferte e del dialogo sviluppato a livello regionale e di Chiese locali. Negli ultimi mesi si è sviluppato un confronto, nella ricerca di strade nuove di incontro e accoglienza per vincere pregiudizi e solitudini anche all’interno delle comunità cristiane e, nello stesso tempo, garantire attenzione e vicinanza alle famiglie che vivono con difficoltà l’orientamento sessuale dei propri figli. Ci chiediamo: come condividere un cammino di fede con questi fratelli e sorelle? Come sostenere la conoscenza e l’apertura delle comunità cristiane? Questi alcuni degli interrogativi e bisogni cui la Consulta regionale invita a guardare, in coerenza con il Magistero.
«La Chiesa conforma il suo atteggiamento al Signore Gesù che in un amore senza confini si è offerto per ogni persona senza eccezioni», scriveva Papa Francesco nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia, il documento che ha ispirato la riflessione pastorale in regione. Lo stesso sguardo di comunione contrassegna anche le iniziative ora proposte nella Diocesi di Cremona, per le quali è stata scelta come titolo una significativa espressione degli Atti degli Apostoli: “Egli è il Signore di tutti”.
Sono due al momento le occasioni proposte dall’équipe diocesana, coordinata dall’Ufficio di pastorale familiare della Diocesi di Cremona, che si svolgeranno nel mese di maggio presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, in viale Concordia a Cremona.
Martedì 6 maggio, alle ore 21, un primo incontro formativo dal titolo “Identità di genere e orientamento sessuale: iniziamo a parlarne” è proposto alla comunità, in particolare agli operatori pastorali e a quanti manifestino sensibilità al tema. Emanuele Bellani, psicologo e presidente diocesano di Azione Cattolica, presenterà una relazione sul corretto uso dei termini che, spesso travisati o confusi, possono generare difficoltà nei tentativi di dialogo all’interno della comunità cristiana portando anche a incomprensioni e pregiudizi. Don Stefano Montagna, vicario dell’Unità pastorale Sant’Omobono e docente di Teologia morale, proporrà invece un approccio al tema a partire dall’antropologia cristiana e dal Magistero della Chiesa Cattolica.
Venerdì 16 maggio, sempre alle 21 presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, vi sarà un momento di preghiera comunitario guidato dal vescovo Antonio, per e con quanti soffrono a motivo di discriminazioni legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale, e per la promozione di uno stile di fraternità realmente ispirato all’amore evangelico «offerto per ogni persona senza eccezioni».