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Un’occasione per riflettere sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla speranza come elemento necessario dell’imprenditorialità. Questo lo spirito dell’incontro promosso dall’associazione “Amici di pensare cristiano”, guidata dal presidente Francesco Maffeis, e che si è svolto nella mattinata di martedì 16 dicembre al Santuario di Caravaggio. Un momento di ritrovo per il mondo imprenditorale lombardo che, nell’Anno Santo, ha assunto anche il tono giubilare con l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo di Milano, Mario Delini, nella basilica di S. Maria del Fonte, una della quattro chiese giubilari della Diocesi di Cremona, che dal 2023 è santuario regionale della Lombardia.
Circa duecento i presenti. Tanti imprenditori, ma anche diversi esponenti del mondo politico e amministrativo e delle istituzioni, insieme alla rappresentanza delle forze dell’ordine, accolti dal rettore del Santuario don Massimo Calvi.
Nell’omelia l’arcivescovo metropolita ha insistito su alcuni concetti che debbono essere alla base della vocazione dell’imprenditore. Anzitutto «la speranza, perché senza di quella l’intraprendenza rischia di rinchiudersi su un presente da godere». E poi «la gioia, perché lavorare giorno e notte senza contare le opre, districarsi nella burocrazia, affrontare la sfida di organizzare il lavoro rischia di logorare e stancare se non c’è gioia». Necessaria anche la «vigilanza», affinché «la fierezza dei risultati conseguiti non si trasformi in scelte temerarie e tentazione del grande affare e del denaro sporco». Altro termine chiave «la solidarietà, senza la quale le tentazioni dell’individualismo, del godersi i frutti del proprio lavoro senza pensare a coloro che hanno contribuito alla ricchezza restando poveri, inducono allo sperpero e seminano rabbia, risentimento ed invidia». «La responsabilità sociale dell’impresa – un ulteriore elemento sottolineato da Delpini –, indispensabile per indirizzare le risorse disponibili, i talenti personali e di gruppo e la creatività e la capacità organizzativa che caratterizzano le aziende».
L’arcivescovo di Milano ha poi sottolineato come il Giubileo sia occasione di conversione, anche per l’imprenditore che «riceve il dono della gioia di dare gioia agli altri, ai suoi famigliari, ai suoi collaboratori e alle loro famiglie».
Dopo la Messa, sempre in basilica, il momento dedicato alla riflessione sui temi della responsabilità sociale d’impresa e della generatività degli imprenditori. Ilaria Ugenti, direttrice della divisione delle ricerche di Ipsos sulla Corporate Reputation, e Mauro Magatti, sociologo ed economista dell’Università Cattolica di Milano, sono intervenuti parlando de “L’intrapresa del Bene”.
La direttrice Ugenti si è soffermata sulla necessità di una presa di responsabilità da parte delle aziende in un contesto di difficoltà delle famiglie italiane, sull’importanza di mettersi in ascolto della comunità e di operare in un contesto basato sul consenso. «È necessario – ha specificato – un rapporto di fiducia interattivo: molti rinunciano ad acquistare laddove non condividono i valori incarnati da azienda o marchio».
Parlando della generatività sociale Mauro Magatti l’ha definita come «espressione della propria libertà per accrescere quella degli altri, dei propri talenti perché quelli degli altri possano esprimersi». Sulla situazione italiana ha sottolineato come nel nostro Paese la ricchezza sia ancora un punto forte, in grado di far voltare pagina, ma perché ciò accada «occorre creare – ha detto – le condizioni, senza passare dallo Stato, per attivare un nuovo circuito di crescita». Quindi l’invito «a voltare pagina per il futuro, pensando ai giovani, prima che se ne vadano, alle donne, che sono poco valorizzate, e ai bambini che verranno».
Dal Pirellone il sottosegretario di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo e da Roma il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti hanno inviato dei messaggi per l’occasione.
«In voi – ha scritto il ministro rivolgendosi agli imprenditori – risiede una forza silenziosa ma decisiva, quella che crea opportunità per i nostri giovani, che sostiene l’equilibrio delle comunità locali, che guarda al domani con coraggio anche in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo, segnati da tensioni geopolitiche, crisi demografiche, conflitti, instabilità e rivoluzioni tecnologiche come quelle legate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Oggi più che mai serve uno sguardo lungo, aperto alla trasformazione ma ancorato a valori saldi. La sfida non è solo crescere, ma far crescere insieme i nostri giovani e il nostro Paese. Grazie a nome personale e del Governo per quello che siete e per quello che fate e per la testimonianza di responsabilità e fiducia che offrite ogni giorno con il vostro lavoro».
A conclusione di giornata Francesco Maffeis, presidente dell’associazione “Amici di pensare cristiano”, ha rivolto un accorato ringraziamento alle autorità, all’arcivescovo Delpini e a tutti i presenti e ripercorrendo la sua esperienza professionale ha sottolineato come «con sacrifici e tenacia, si può fare».
























