Al Maristella una serata nel ricordo del card. Martini

L'evento promosso dalle Acli provinciali in occasione del decimo anniversario della scomparsa del gesuita che fu arcivescovo di Milano

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Venerdì 9 settembre, alle ore 21, presso la parrocchia dell’Immacolata Concezione, nel quartiere Maristella di Cremona, le Acli provinciali hanno ricordato il cardinal Carlo Maria Martini in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa. L’incontro, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, è stato introdotto dalla proiezione di “Carlo Maria Martini, un uomo di Dio”, docu-film di Salvatore Nocita del 2013, e da alcune riflessioni di Marisa Rosa, responsabile alla vita cristiana della Presidenza Acli.

«Il cardinal. Martini fu convinto sostenitore della necessità di una nuova riforma per la Chiesa cattolica perché diceva che la Chiesa è stanca, che la nostra cultura è invecchiata, che i nostri riti e i nostri abiti sono troppo pomposi. Che le nostre chiese sono grandi, ma vuote», ha introdotto Rosa dopo aver citato la “Cattedra dei non credenti” (iniziativa avviata nel 1987 dal cardinale) ed essersi soffermata sui temi di giustizia sociale, pace e lavoro a cui il cardinal Martini ha dedicato ampio studio e interesse personale. «Pertanto – ha concluso – si interrogava su quali fossero i reali bisogni dei cristiani di allora, che sono poi quelli di oggi».

L’incontro è proseguito con l’intervento di don Antonio Agnelli, assistente spirituale delle Acli provinciali che, riprendendo interviste rilasciate da Martini e alcuni suoi di testi, ha tracciato il suo percorso di uomo pubblico e religioso, capace di sostituire le categorie di credente/non credente e pensante/non pensante. «Martini ci offre la via per dare un senso alla storia indicando i valori di giustizia e pace – ha dichiarato don Agnelli –. E lo fa attraverso l’ascolto della Parola e l’Eucaristia come Parola nella sua massima densità». E ha terminato citando alcune sue Lettere pastorali che definisce «una riflessione sulla verità».

Le conclusioni della serata sono state affidate al presidente provinciale delle Acli Bruno Tagliati, che ha tirato le somme degli interventi proposti, dando voce al Cardinale stesso attraverso alcune sollecitazioni fornite in diversi momenti di incontro tra il card. Martini e le Acli milanesi. «Durante questi momenti il card. Martini ci ha richiamati a essere sentinelle, figure di mediazione tra la Chiesa e la società civile, con al centro i nostri valori insiti nella Dottrina sociale della Chiesa, quali la difesa del lavoro, della democrazia dettata dalla nostra Costituzione». Ricordando la triplice fedeltà associativa secondo quattro registri (la fedeltà alla Parola e alla comunità, alla realtà del lavoro, alla realtà sociale e alla carità politica), Tagliati a invitato poi i presenti alla lettura del documento “Martini e le Acli. Un Padre e un Maestro. Dalla dignità di ogni essere umano deriva la dignità di ogni lavoro”, dal quale ha riportato alcune riflessioni di Giovanni Bianchi, già presidente nazionale Acli.

«Martini si è a lungo soffermato sul tema di una spiritualità del lavoro, che si esprime in uno stile di sobrietà e di essenzialità di vita per la quale occorre una mobilitazione non solo del mondo operaio, bensì di tutto il mondo imprenditoriale, finanziario e politico per guidare i processi mondiali affinché – ha terminato Tagliati – lo sviluppo di alcune economie e mercati sia il più possibile omogeneo e rispettoso di altre economie e mercati».

Un approccio contemporaneo al pensiero di un grande uomo e sacerdote, vero profeta del suo e del nostro tempo.

La serata si è conclusa con la lettura della preghiera di Martini “Ma tu stai alla mia porta”, cui ha partecipato l’intera assemblea.

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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