A Torre De’ Picenardi l’ultimo saluto a don Giancarlo Bosio «piccolo folletto di Dio»

Sabato 15 aprile il vescovo Napolioni ha presieduto le esequie del parroco emerito di Grontardo, deceduto il 15 aprile all’età di 92 anni

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«Un prete pasquale in tante piccole cose». Questo il ricordo di don Giancarlo Bosio lasciato dal vescovo Antonio Napolioni all’inizio dei funerali del parroco emerito di Grontardo, deceduto a 92 anni lo scorso 13 aprile all’Ospedale di Cremona dove era ricoverato da qualche giorno a seguito di un aggravamento delle sue condizioni di salute.

Le esequie sono state celebrate nel pomeriggio di sabato 15 aprile nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, a Torre De’ Picenardi, dove il sacerdote si era ritirato nel 2012 a casa dei famigliari. E un ringraziamento speciale il vescovo Napolioni l’ha voluto rivolgere proprio al nipote del compianto sacerdote, che si è preso cura di lui con grande amore e disponibilità negli ultimi anni della sua vita.

Accanto a monsignor Napolioni hanno concelebrato il vescovo emerito Dante Lafranconi, il vicario episcopale per il clero don Gianapaolo Maccagni, il parroco don Claudio Rossi e diversi altri sacerdoti.

«I vangeli ci mettono in ascolto, risvegliano lo stupore, interpellano la fede nelle apparizioni del Risorto, e questa è una luce splendida che si proietta sulla vita, sulla morte e su un futuro eterno come quello di don Giancarlo». Ha detto il vescovo Napolioni, definendolo «un prete pasquale»: «Non solo una volta all’anno, ma in tante piccole cose divenute per lui importanti e importanti per chi ne ha potuto godere grazie a lui. Non posso dimenticare la luce dei suoi occhi, piccoli, vispi e trasparenti, pronti a saltare per alcune cose che gli riempivano il cuore».

Monsignor Napolioni ha poi sottolineato gli aspetti che hanno caratterizzato la vita di don Giancarlo: lo sport, i suoi ragazzi, lo studio e la preghiera. «Quando alla fine dei nostri incontri pregavamo un istante – ha ricordato il vescovo – tirava fuori una passione semplice ma potente». «Voi avete conosciuto quanto me – ha proseguito – quello che definirei un piccolo folletto di Dio, sempre con la sua veste talare. Dio ha bisogno di folletti così: non ha bisogno di pezzi grossi o discorsi complicati». E ancora: «Chi si avvicina davvero al Signore e alla vita diventa più semplice, più essenziale, sa che cos’è che conta, sfronda tutto il resto e parla chiaro».

Il vescovo ha quindi concluso: «Chiedo a don Giancarlo di suscitare nel cuore dei ragazzi di oggi e di domani la stessa fantasia e la stessa obbedienza al mandato del Signore: c’è bisogno più che mai di chi, con tonaca o senza tonaca, ma con il cuore colmo dell’allegria del Vangelo, lo porti nelle scuole, nelle case, nel mondo. Grazie don Giancarlo, continua a farci del bene. E noi ti ricorderemo con tanta gratitudine e con tanto affetto».

 

Ascolta l’omelia del vescovo Antonio Napolioni

 

Al termine dei funerali la salma è stata trasferita per la tumulazione nel cimitero di Pozzo Baronzio, paese natale di don Giancarlo Bosio.

 

 

Profilo biografico di don Giancarlo Bosio

Nato a Pozzo Baronzio il 27 gennaio 1931, don Giancarlo Bosio è stato ordinato sacerdote dal vescovo Danio Bolognini il 27 giugno 1954, una classe di otto confratelli che ora può contare solo su monsignor Mario Barbieri.

Il suo primo incarico pastorale è stato come vicario a Grumello Cremonese (1954-1959) e successivamente a Piadena (1959). Nel 1958 il trasferimento a San Paolo Ripa d’Oglio, di cui è stato parroco sino al 1962. Dal 1962 al 1975 ha guidato la parrocchia di Casanova del Morbasco.

Nel 1975 ha assunto l’incarico di parroco di Grontardo, parrocchia che ha retto per 37 anni, fino all’estate del 2012, quando ha lasciato l’attività pastorale ritirandosi a Torre de’ Picenardi, dove è stato assistito dai propri famigliari.

Grande appassionato di sport, è stato a lungo insegnante di religione a scuola, da ultimo alle medie Vida di Cremona, sino al pensionamento a metà degli anni ’90.

Aveva conseguito laurea in Teologia a Milano. Da segnalare la sua tesi di laurea a carattere storico relativa alla visita pastorale precedente al Concilio di Trento che il vescovo di Cremona Giovanni Stefano Bottigella (1466-1476) iniziò nel 1470 e i cui atti, conservati presso l’Archivio storico diocesano di Cremona. Lo studio di don Giancarlo Bosio è arricchito dalla trascrizione del volume degli atti per la visita ad alcune parrocchie dell’attuale zona pastorale 4, della città di Cremona, della zona 1 e alcuni borghi della zona pastorale 2.

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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