A San Sigismondo la veglia di preghiera per le vocazioni guardando alla Gmg insieme ai giovani

A caratterizzare la serata è stata la testimonianza di suor Michela Consolandi, giovane religiosa originaria di Cumignano che ha scoperto la propria vocazione alla Gmg del 2011 a Madrid

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«Io vi ascolterò. Non capita spesso che il vescovo presieda una preghiera, una messa, portandosi la penna. Perché dovrò scrivere quello che mi direte, e in base a questo proverò a restituirvi qualche traccia per il cammino». Con queste parole il vescovo di Cremona Antonio Napolioni si è rivolto ai giovani che in estate partiranno alla volta di Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù. L’occasione è stata la veglia di preghiera che ha vissuto con loro in preparazione alla 60ᵃ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni nella serata di venerdì 28 aprile nella chiesa monastica di San Sigismondo, a Cremona.

E proprio la comunità claustrale domenicana, nelle parole della priora, madre Caterina Aliani, ha voluto dare il benvenuto ai tanti giovani giunti dalle diverse parti della diocesi, esprimendo il desiderio delle monache a «unirci in preghiera con voi e per voi, perché l’esperienza a cui vi disponete sia bella e fruttuosa per la vostra crescita umana e cristiana». E precisando il carisma di un monastero di clausura ha auspicato che questo possa essere «il luogo ideale dove mettere le radici di un’esperienza che non è solo vostra, ma di tutta la Gmg», ricordando anche che «La vocazione alla preghiera dà alla nostra vita di monache un respiro grande quando il mondo». «Andare e restare» i due verbi che esprimono il modo con cui i giovani e le monache, nei rispettivi carismi, vivranno la prossima Gmg e la missione da discepoli. Divisi da centinaia di chilometri di distanza ma uniti da una forte comunione di fede.

Veri protagonisti della serata i pellegrini cremonesi pronti alla partenza (ma non solo), raccolti in una preghiera a misura di giovane, seguita dagli schermi degli smartphone e caratterizzata dalla collaborazione e dal confronto.

La vocazione è la linea che guiderà il viaggio verso la città portoghese, e a portarne la testimonianza è stata suor Michela Consolandi, giovane religiosa originaria di Cumignano sul Naviglio entrata nelle Figlie di Maria Ausiliatrice dopo averne conosciuto il carisma durante la Gmg del 2011 a Madrid. «Alla Gmg ho trovato una familiarità che mai avrei immaginato, un sentirmi a casa. – ha raccontato –. Da quel momento “il bambino sussultò di gioia nel suo grembo”, sussultò di gioia nel mio grembo e il magnificat da lì è sgorgato, da lì la mia vita non ha più potuto mettere fra parentesi questa esperienza della Gmg e questa esperienza di incontro con il carisma a cui ho aderito».

«Questa serata ha il sapore della gratitudine – ha affermato la religiosa salesiana –. Gratitudine per la Chiesa che mi ha generato alla fede, e porto la mia testimonianza togliendomi i sandali come ha fatto Mosè. Avevo da poco compiuto 20 anni quando per la prima volta sono andata in Gmg, insieme ai ragazzi e alle ragazze del movimento giovanile salesiano. Quanti giovani hanno intuito qual è il disegno di Dio nella loro vita grazie alla Gmg! Dobbiamo farci cercatori del disegno di Dio su ognuno di noi. A 20 anni il tempo che passavo tra le mura della chiesa non era mai abbastanza, ma cercavo da me la risposta alle mie inquietudini e ai miei dubbi. Mi sono proposta di vivere la Gmg pronta ad accogliere tutto quello che sarebbe venuto, e per la prima volta, tra i giovani che volevano solo far del bene, mi sono sentita veramente a casa. I gemiti del mio cuore avevano trovato il loro senso nello spendersi per gli altri, e la cosa più importante è diventata il “per chi” avrei vissuto da quel momento».

Ascolta la testimonianza di suor Michela

 

I giovani sono stati chiamati quindi a riflettere insieme in gruppi di lavoro, confrontandosi su alcuni dei temi che intendono affrontare nel loro viaggio, scrivendo e appuntando i propri pensieri. Per questo i bachi della chiesa monastica erano stati riordinati quasi a formare un cerchio che unisse la comunità claustrale e i presenti

Riflessioni che poi sono state condivise con il resto dei presenti e con il Vescovo, che armato di carta e penna, ha ascoltato con attenzione le questioni e le speranze espresse dai giovani: «La vostra vita è fatta di esperienze, speranze, momenti belli, momenti difficili, ma ognuno di questi istanti fa parte di un percorso – ha detto il Vescovo –. Fondamentale rimane avere il programma un progetto di vita, un traguardo che ci spinga a fare del bene, un traguardo che si pone il prossimo come obiettivo e non come mezzo. E proverete, per chi va in Gmg per la prima volta, che cosa significa condividere ogni momento con i propri compagni di viaggio».

Riferendosi poi alla Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Vescovo ha preso in mano la lettera di papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù sintetizzandone alcuni passaggi, sottolineando che «la via della vocazione, la strada che porta a conoscere Dio, è composta da due parti, bisogna avvicinarsi e poi bisogna toccare». E ha proseguito: «Il viaggio che porta all’amore per il Signore è fatto di esperienze, di tanti momenti che ci fanno avvicinare, fino ad arrivare al punto in cui lo si tocca con mano, Lui ci tocca con mano, rendendoci testimoni della Parola».

Seguiranno altri momenti zonali in preparazione alle Gmg, fino alla partenza, preceduta da un altro momento diocesano promosso dalla Pastorale giovanile insieme al vescovo che conferirà ai pellegrini pronti a mettersi in viaggio il mandato.

 

“Non c’è vocazione senza missione“

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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