Ormai è solo questione di piccole rifiniture e il nuovo «spazio-bambini» della comunità San Francesco può dirsi pronto. Un vero sogno che si avvera per l’opera segno di Caritas Cremonese che a Marzalengo accompagna 15 tra ragazze e giovani donne che stanno cercando di uscire dal tunnel della dipendenza (da sostanze o alcool). E che, insieme a queste ragazze, accoglie anche i loro bambini, una decina in tutto.
È proprio ai più piccoli che guarda la novità della casa: uno spazio tutto da vivere nella spensieratezza e per il gioco (per i più piccoli che non vanno a scuola è il luogo dove trascorrono gran parte della giornata). Lo si è potuto realizzare grazie ai fondi dell’8xmille stanziati attraverso Caritas Italiana.
Nella comunità di Marzalengo si respira il clima di casa. «Il nostro stile vuole essere quello della famiglia – spiega suor Virginia Verga, coordinatrice della struttura – con relazioni calde, fatte di cura, di accoglienza e di affetto. Le ragazze che arrivano da noi a volte non hanno alle spalle una famiglia e, comunque, durante il percorso non possono avere accanto i propri cari. Quindi il nostro compito è proprio quello di creare questa situazione di famiglia, che è il luogo in cui una persona può essere se stessa, sentirsi accolta, sentirsi importante, valorizzata, … sentirsi unica. Ed è in questo clima di relazione e di benevolenza che c’è il percorso di cura della dipendenza, che paradossalmente è la cosa meno importante, perché l’uso della sostanza non è altro che un modo per cercare di affrontare il dolore che si porta dentro».
Quello portato avanti a Marzalengo è percorso di crescita doppio: da un lato quello della donna che si sta disintossicando, dall’altro quello dei figli che muovono i primi passi. Da qui l’idea di dedicare uno spazio sempre più adatto ai bambini. Così dalla necessità di riadattare alcuni spazi della cascina è nata l’opportunità di trasferire lo spazio dedicato ai bambini in quelli che in passato erano i locali dedicati alla lavorazione del cuoio. «Grazie all’8xmille – spiega l’educatrice Chiara Rossi – abbiamo potuto riadattare questo spazio realizzando in qualche modo un nostro sogno: mettendo questo ambiente al centro della comunità, anche proprio fisicamente. I lavori ormai sono quasi ultimati e nelle prossime settimane potremo iniziare a dargli vita».
Affacciato da un lato sul cortile della casa e dall’altro sul grande giardino verde, potrà essere goduto a pieno dai più piccoli, sfruttando ancor più gli spazi esterni per il gioco e le attività.
Una novità all’apparenza di poco conto, ma che all’interno della comunità San Francesco ha grande importanza e diventa un ulteriore segno di speranza. «Noi guardiamo sempre alle ragazze con occhi di speranza. La speranza c’è sempre, perché c’è sempre una possibilità di ripartire, di rinascere: è importante che nel nostro cuore ci sia sempre questa speranza sulla loro vita».
L’opera segno
La Comunità San Francesco è comunità residenziale e di pronta accoglienza per donne tossicodipendenti, soprattutto con bambini. Trova spazio in una cascina di Marzalengo, piccola realtà di meno di 400 abitanti nel comune di Castelverde, a pochi chilometri da Cremona. Un contesto familiare in cui è possibile sperimentare uno stile relazionale e di vita diverso per giungere a una gestione autonoma e responsabile della propria vita. Accanto a personale laico educativo specializzato, all’interno della struttura vive e opera una comunità delle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda. Una delle «opere segno» della Caritas diocesana: «Perché è il segno – sottolinea suor Virginia Verga – dell’amore del Padre per tutti i suoi figli, anche quelli più lontani, disperati, di cui nessuno si occupa». «Per le ragazze sentire la nostra presenza non giudicante e accogliente – precisa l’educatrice Chiara Rossi – fa vincere la paura di sentirsi inadeguate. Mamme non si nasce: certo si dà vita a un bambino, ma tante cose sono da imparare. Allora può essere importante vivere anche un po’ l’esperienza dell’essere figlie nel cammino di maternità».