A Cingia de’ Botti l’ultimo saluto a don Francesco Castellini, «uomo semplice e di carità»

Le esequie sono stata presiedute nel pomeriggio di giovedì 23 maggio dal vescovo emerito Dante Lafranconi

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«Un uomo di grande semplicità. Una semplicità che traspariva dal suo modo di intrattenere il dialogo con le persone, ma anche da quella sua sagace ironia, da quella sua sapiente parola con cui interveniva per dire la sua idea, ma sempre con un grande rispetto degli altri». Nella chiesa parrocchiale di Cingia de’ Botti, il vescovo emerito Dante Lafranconi ha voluto ricordare così il don Francesco Castellini, deceduto improvvisamente la sera di lunedì 20 maggio all’età di 85 anni, a seguito di un malore in casa.

Il vescovo emerito Lafranconi ha portato la vicinanza dal vescovo Antonio Napolioni, impossibilitato a essere presente in quanto ancora impegnato in Vaticano per la conclusione dei lavori dell’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana.

«È proprio pensando a don Francesco che mi sembra di poter vedere il lui la valorizzazione di quello che il Vangelo ci ha detto — ha spiegato mons. Lafranconi nell’omelia —. Don Francesco fu un uomo di grande carità, non quella esuberante e vistosa». Lafranconi, sessant’anni di sacerdozio a giugno proprio come don Castellini, ha voluto condividere una confidenza fattagli dal sacerdote originario di Cingia: «Più di una volta mi ha confidato come nei confronti di persone povere, di situazioni di povertà, abbia avuto la sua accortezza di intervenire silenziosamente, ma in maniera efficace”.

Un vita spesa al servizio degli altri, una vita trascorsa seguendo gli insegnamenti del Vangelo. «La vita ci presenta tante occasioni per rinunciare a quel modo di comportarsi che in fondo nasce dal nostro egoismo», ha detto il vescovo emerito, aggiungendo che «quello che mi ha sempre colpito di don Francesco era che anche di fronte alle rinunce non ha mai pensato di fare chissà che grandi cose, era la sua riservatezza, era la sua convinzione che non bisognava drammatizzare le situazioni, né quelle della propria vita né quelle della vita degli altri».

Il vescovo Lafranconi ha concluso l’omelia ricordando don Francesco come «un uomo di carità, un uomo semplice, un uomo che non drammatizza nessuna situazione, ma la affrontava con l’umiltà, la semplicità e la confidenza in Dio che gli permetteva di mantenere la sua serenità, e anche il suo buon umorismo. E sarà così anche in paradiso».

 

Omelia del vescovo emerito Lafranconi

 

Accanto al vescovo Lafranconi hanno concelebrato don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per la pastorale e il clero, e don Ettore Conti, parroco dell’unità pastorale di Cingia de’ Botti, Motta Baluffi e Scandolara Ravara, insieme anche ai collaboratori parrocchiali don Luigi Carrai e don Paolo Tonghini e diversi sacerdoti diocesani.

Insieme ai famigliari di don Castellini, erano presenti anche il sindaco di Cingia de’ Botti, Fabio Rossi, e il primo cittadino di Salvirola, Nicola Marani, dove don Francesco fu parroco dal 1977 al 1996 e che dal 2001 fa parte della Diocesi di Crema.

Al termine della celebrazione alcuni rappresentanti delle comunità di Pescarolo e di Pieve Tarzagni, dove era stato parroco e vicario, seguiti dal sindaco di Salvirola, hanno voluto ricordare don Castellini ripercorrendo alcuni dei momenti più significativi degli anni trascorsi insieme.

Dopo le esequie la salma è stata portata nel cimitero del paese per la tumulazione.

 

Profilo di don Francesco Castellini

Nato a Cingia de’ botti il 20 novembre 1938, ordinato sacerdote il 27 giugno 1964, don Francesco Castellini ha iniziato il suo ministero sacerdotale come vicario a Covo; quindi nel 1969 il trasferimento a Persico, sempre come vicario. Dal 1977 al 1996 è stato parroco di Salvirola (parrocchia che dal 2001 è in diocesi di Crema, oggi in unità pastorale con Izano). Nel 1996 è diventato parroco di Pescarolo e dal 2002 ha ricoperto anche l’incarico di amministratore parrocchiale di Pieve Terzagni. Nel 2014 si era quindi ritirato a Cingia de’ Botti, dove viveva nella cascina di famiglia: qui il decesso nella serata di lunedì 20 maggio, a seguito di un malore improvviso.

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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