A Caravaggio l’ultimo saluto a don Giuseppe Bressani, uomo e sacerdote di bontà e gratitudine

Il vescovo Napolioni ha presieduto le esequie del sacerdote caravaggino, a lungo missionario tra i migranti in Svizzera

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Nella mattina di lunedì 21 agosto, la chiesa parrocchiale di Caravaggio era gremita di persone, giunte da molte parrocchie del territorio e dalla cittadina svizzera di Aarau per accogliere il feretro di don Giuseppe Bressani e celebrare le sue esequie.

Don Giuseppe, sacerdote cremonese dal 1976, è stato vicario presso le parrocchie di Fontanella, Mozzanica e di S. Maria Assunta e S. Giacomo apostolo presso Soncino. Dal 1993 è stato missionario al servizio degli emigrati italiani nella Svizzera tedesca, ad Aarau e dal 2022, rientrato in Italia, svolgeva il compito di collaboratore parrocchiale proprio nella parrocchia di S. Fermo e Rustico in Caravaggio. È deceduto all’hospice di Calcinate la mattina di venerdì 18 agosto.

Ha presieduto la celebrazione il vescovo Antonio e hanno concelebrato il vescovo emerito di Cremona Dante Lafranconi e una trentina di sacerdoti accorsi da tutta la diocesi; tra loro anche don Francesco Migliorati, impegnato come missionario per la pastorale per i migranti italiani in svizzera a Coira.

Il vescovo Napolioni ha iniziato la Messa ringraziando i presenti, soprattutto chi nella notte ha viaggiato diverse ore: «Don Giuseppe non ci ha rovinato le ferie, ma ha voluto stringere a sé tutti noi e stringerci nel corpo di Cristo» sottolineando anche che il sorriso, la gioia e la gratitudine erano la cifra stilistica di don Bressani.

Ed è l’affidamento totale al disegno di Dio che il vescovo ha voluto riprendere nell’omelia, durante la quale ha messo a confronto il giovane ricco descritto nel vangelo di Matteo (MT19, 16-22) con il sacerdote caravaggino.

«I credenti pongono le grandi domande della vita a Gesù, che amplia i nostri orizzonti e il dialogo tra il giovane descritto nel Vangelo e Gesù, può illuminare anche la morte del nostro caro don Giuseppe». Il vescovo Antonio ha sottolineato come Cristo fa passare da una logica di dover fare per guadagnarsi il Paradiso alla logica dell’entrare nella vita. «E don Giuseppe è entrato molte volte nella vita, con delicatezza. Imparando a bussare e ad aspettare.». La delicatezza e la bontà sono state due caratteristiche importanti del missionario, che è entrato in contatto con la bontà di Dio e ha potuto riversarla nel mondo.

«Oggi – ha concluso la sua omelia il vescovo Napolioni – don Giuseppe compie l’ingresso definitivo nella vita nella sua pienezza. Il Vangelo si conclude con il giovane che si allontana triste. Ma noi dobbiamo augurarci di non morire infelici. Certo, c’è il dolore di lasciare i propri cari, ma questo è ricompensato dalla gioia della comunione con i santi e dall’incontro autentico col Padre. Bisogna distinguere la ricchezza che allontana il giovane, dalla ricchezza autentica: si è ricchi di affetto, di legami, di servizio. Don Giuseppe ha investito tanto in tutto questo e il bilancio che ne trae è un bilancio di gioia, di pace e di bontà che si ricongiunge alla sua Sorgente».

Al termine delle esequie la salma è stata accompagnata al cimitero di Caravaggio per la sepoltura.


Profilo biografico di don Giuseppe Bressani

Nato a Caravaggio il 14 novembre 1952, don Giuseppe Bressani è stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1976. Ha iniziato il proprio ministero come vicario di Fontanella e, sempre come vicario parrocchiale, era stato successivamente a Mozzanica (1983-1990) e Soncino nella parrocchia S. Maria Assunta e S. Giacomo apostolo (1990-1993).

Nel 1993 ha lasciato l’Italia per raggiungere la Svizzera, dove per quasi trent’anni è stato missionario al servizio degli emigrati italiani nella Svizzera tedesca, ad Aarau, cittadina di 15mila abitanti, capitale del Cantone Argovia. Negli anni di ministero in Svizzera don Bressani ha intessuto una buona collaborazione con le parrocchie locali, così come con gli altri missionari presenti nel cantone d’Argovia. L’impegno pastorale negli anni è stato a non ridurre la pastorale ai soli sacramenti, uno forzo supportato dai vari gruppi: quello dei giovani, dei piccolissimi, la corale, quello missionario, ministranti, lettori, ministri straordinari della Eucarestia e un gruppo della terza età. Insomma una comunità vivace capace di realizzare tante attività. Nel giugno 2019 il vescovo Antonio Napolioni aveva fatto visita ai due sacerdoti diocesani missionari in Svizzera: don Bressani e don Francesco Migliorati [leggi qui].

Rientrato in Italia alla fine del 2022, don Giuseppe Bressani era collaboratore parrocchiale nella parrocchia Ss. Fermo e Rustico di Caravaggio.

Chiara Allevi
TeleRadio Cremona Cittanova
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