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Grande raccoglimento durante la tradizionale celebrazione in Cattedrale per la 27esima Giornata mondiale per la vita consacrata, giovedì 2 febbraio alle 18. «La Chiesa di Cremona vi ringrazia ed incoraggia», ha detto il vescovo Antonio Napolioni rivolgendosi all’assemblea rappresentativa dei diversi ordini e istituti religiosi presenti in diocesi. «Viviamo la gratitudine della comunità per la vita consacrata, motivo di preghiera e testimonianza», ha continuato durante la celebrazione che ha visto il rinnovo delle promesse e un particolare riconoscimento a quei religiosi che hanno festeggiato una ricorrenza significativa.
Il rito si è aperto con la benedizione dei ceri in fondo alla Cattedrale prima che la processione dei celebranti scorresse nella navata centrale per arrivare all’altare. Un rito che parla della luce e ricorda come durante la presentazione al tempio Anna e Simeone furono illuminati dallo Spirito e riconobbero il Signore.
Poi, con i ceri accesi, è iniziata la processione dei celebranti guidati dal vescovo (presente anche il vescovo Dante Lafranconi) tra cui c’erano i canonici del Capitolo, il delegato episcopale per la vita consacrata don Giulio Brambilla e alcuni presbiteri degli istituti religiosi, Cappuccini, Camilliani e Barnabiti.
Durante l’omelia, il vescovo ha richiamato tre modelli e quindi tre «piste di vita» (desiderio di Dio, dedizione quotidiana e dono di sé) per i consacrati riprendendo le letture del giorno. Come per il profeta Malachia (prima lettura) nei religiosi è costante «il desiderio di Dio» che è evidente in un atteggiamento di serenità e pace «frutto di una lunga disciplina dei propri desideri e attese», proprio come Simeone ed Anna. Ma se i due anziani sacerdoti sono un modello, lo sono ancora di più «Maria e Giuseppe, genitori che compiono il loro servizio, obbediscono alla legge, presentano il loro figlio…», genitori che invitano alla «dedizione quotidiana» a cui è chiamato ogni consacrato. Ma «il vero consacrato è Gesù – ha continuato Napolioni – principio di nuova creazione, dono di sé». Ecco quindi l’opera continua e generosa dei consacrati che vivono gesti di carità nel nome di Gesù portando «frutti nella vita di tutti noi».
Dopo la comunione, tutti i consacrati sono stati chiamati al rinnovo delle loro promesse, mentre per alcuni di loro è stato riservato un piccolo dono consegnato dal vescovo.
Ecco chi ha ricordato un particolare anniversario di professione:
25 anni
- Suor Areri Joyce Kwamboka delle suore della Beata Vergine
- Padre Francesco Serra dei Cappuccini
- Padre Andrea Massimo Cassinelli dei Cappuccini
50 anni
- Suor Loredana Andretto delle Adoratrici
- Suor Ignazia Casu delle Catechiste di Sant’Anna
60 anni
- Margherita Martelli delle Figlie dell’Oratorio
- Suor Rosangela Scanacapra delle Adoratrici
- Padre Roberto Corvi dei Camiliani
- Fratel Lino Casagranda dei Camiliani
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