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Si è svolto nella mattinata di giovedì 18 settembre al Santuario Regionale della Lombardia, a Caravaggio (Bg), l’annuale pellegrinaggio dei sacerdoti e dei diaconi anziani e ammalati delle diocesi lombarde, occasione per un incontro di fraternità e preghiera alla presenza dei vescovi, riuniti a Santa Maria del Fonte in occasione della due giorni di lavoro della Conferenza episcopale lombarda. L’inizio ufficiale poco dopo le 11.30, con la lunga processione dei concelebranti dal Centro di spiritualità del Santuario, con i volontari Unitalsi ad accompagnare con il consueto spirito di servizio i sacerdoti anziani e gli ammalati, a cui in questa giornata le Chiese lombarde dedicano una particolare attenzione.
Uno sguardo e una cura espressi dall’arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia, mons. Mario Delpini, nell’omelia pronunciata durante la concelebrazione in Basilica con gli altri vescovi lombardi (insieme anche agli emeriti) e alla presenza del nuovo rettore del Santuario, don massimo Calvi, ricordato nell’introduzione alla Messa.
«Gli anni di ministero sono stati un’abbondanza incalcolabile di grazie», ha osservato l’arcivescovo di Milano. «Abbiamo buone ragioni per essere grati. Ma nello stesso tempo – ha invitato a riflettere – riconosciamo di non essere sempre stati all’altezza delle nostre responsabilità. Avrei potuto fare… Avrei potuto dire… Avrei potuto tacere… Avrei potuto prepararmi… Avrei potuto perdonare…». Un invito a riconoscere il «peso della vita» che si fa sentire (non solo in età avanzata): il peso delle fragilità e degli errori, ma anche «la memoria e il cruccio e il tormento per quello che ho subito».
Ferite che il tempo non rimargina, ma che possono essere guardate e accolte oggi attraverso la lente di una speranza nuova: «Celebriamo il Giubileo – ha ricordato il l’arcivescovo metropolita di Lombardia, abbracciando i confratelli in un “noi” ben visibile durante la Messa nella basilica – per sentirci dire con verità: deponi il tuo peso, accogli il perdono, la remissione delle colpe e delle pene. Sei perdonato, guarito, non stare a tormentarti con i suoi sensi di colpa! Rivolgi lo sguardo a Gesù, ricevi la carezza di Maria, accogli la parola che salva». «Il Giubileo – ha aggiunto – con la pratica antica della remissione del debito è l’occasione attuale per dire: finalmente libero, finalmente leggero, finalmente il vino buono che allieta il cuore guarendo ogni tristezza».
Così – ha evidenziato Delpini concluso l’omelia – «Maria diventa sorella, perché anche noi riceviamo grazia su grazia: la luce, la gioia, la gloria di Dio abitano il nostro animo e ne illuminano tutti gli aspetti, tutto il tempo, il presente, il passato, il futuro, tutti i sentimenti, tutti i pensieri».
Leggeri e illuminati, dunque, dall’incontro con la Parola, dal perdono del Padre, dalla carezza di Maria, che prendono forma nell’incontro con i fratelli e nei gesti di carità.
Significativa, particolarmente in questa Giornata, è stata pertanto la presenza di dame e barellieri dell’Unitalsi, cui, prima del termine della celebrazione, ha dato voce il presidente regionale Luciano Pivetti, nel suo ringraziamento, durante il quale ha rivolto un ricordo grato al cavalier Ernesto Pellegrini, imprenditore amico dell’Unitalsi recentemente scomparso, strenuo sostenitore dell’incontro regionale dei sacerdoti anziani e ammalati, giunto quest’anno alla sua decima edizione.
Prima di lui è stato il segretario della Conferenza episcopale lombarda, mons. Giuseppe Scotti, a dare lettura del messaggio inviato da Papa Leone XIV, con la firma del segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Nel suo saluto il Papa ha assicurato “vicinanza spirituale e vivo compiacimento” per l’iniziativa, esortando “a considerare che nella preghiera sacerdotale Gesù ha chiesto ai suoi di essere una cosa sola: il Signore sa bene che solo uniti a lui e tra di noi possiamo dare al mondo una testimonianza credibile”. Il Santo Padre ha anche rivolto la benedizione apostolica «ai partecipanti, ai familiari e agli organizzatori» con uno speciale augurio rivolto al cardinal Oscar Cantoni, all’arcivescovo Delpini e al vescovo di Bergamo Francesco Beschi che celebrano quest’anno il 50° anniversario di sacerdozio.
Dopo la benedizione e la preghiera dei vescovi al Sacro fonte, tutti i concelebranti in processione, insieme ai volontari dell’Unitalsi, hanno fatto ritorno al Centro spiritualità, dove il pellegrinaggio regionale si è concluso con un momento fraterno di convivialità.