Tag Archives: vocazione

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Coltivare la vocazione: il mondo del lavoro

Continuiamo la pubblicazione di una serie di interventi sul tema del coltivare la propria vocazione in diversi ambiti della vita di un cristiano. Stavolta la prospettiva è quella del mondo del lavoro, vista dall’angolatura di un insegnante di religione.

VOCAZIONE E SCUOLA

La scuola è una realtà indomabile: può essere fonte di innamoramenti culturali e relazionali incendianti, sede della noia più cupa.

Nella personale esperienza di docente, sento forte la necessità di mantenere vivo il legame con la fede: senza un continuo rimando a Dio e al Vangelo faticherei a trovare una continuità nelle mie azioni educative e didattiche.

La vocazione professionale, intesa come risposta personale a un bene più grande cui posso minimamente contribuire, la sento forte in alcuni segni che emergono in classe: nel coraggio di alcuni studenti che vanno avanti in momenti difficilissimi, nei gesti semplici di  persone orientate all’affetto e alla pazienza, nella passione di colleghi che mettono il bene degli altri davanti ad ogni criterio valutativo. Cerco di tenere nella testa e nel cuore queste immagini, queste situazioni, per provare a vedere con occhi di speranza le dinamiche più difficili quando si manifestano: la sofferenza dei ragazzi, la loro paura di non farcela, l’impossibilità di coinvolgere tutti e dare sempre un futuro, la violenza e la cattiveria che a volte si fanno strada tra i banchi.

La memoria grata, meditata e spiritualmente condivisa delle tracce di realtà belle accadute è un porto sicuro dove provare a interpretare come testimonianza il mio lavoro, nel tentativo di proseguire con onestà in quella direzione di bene che altre persone mi hanno indicato.

Provare a costruire lezioni significative in un clima umanamente positivo è l’obiettivo che mi stimola nel lavoro: lo studio della religione cattolica è per me ogni giorno motivo di riflessione, commozione, dubbio, gioia. Leggere, pregare e fare riferimento a una comunità mi è indispensabile per provare ad indicare come significativa a chi incontro la strada dell’approfondimento e dello studio.

Valerio

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Vocazione: non solo accoglierla, ma anche mantenerla. Il catechista.

Come “nutrire” la propria vocazione giorno per giorno, dopo aver detto il “sì” iniziale? Abbiamo affrontato il tema da quattro prospettive: la vocazione matrimoniale (Paolo e Laura), ad essere catechisti (Paolo e Paola), ad essere cristiani nel mondo del lavoro in ambito educativo (Valerio) e a prepararsi alla vita consacrata da sacerdote diocesano (Alex). Quattro storie accomunate da un solo denominatore: la vocazione, una volta accolta, va comunque mantenuta viva, con modalità che lo Spirito di volta in volta suggerisce.

Nei successivi post, apparsi anche nell’inserto del mese di gennaio del “Mosaico”, affronteremo uno alla volta questi aspetti.

Don Davide

Nutrire la vocazione del catechista

Quello di accompagnare i genitori dei bambini di iniziazione cristiana è un servizio che non abbiamo chiesto di svolgere, ma che è maturato in noi soprattutto dopo alcune esperienze di pastorale familiare.      E’ un’esperienza che ci mette alla prova tutti i giorni, come uomini, cristiani e sposi, che ci invita continuamente ad esplicitare ciò in cui crediamo, a vivere in prima persona ciò che proponiamo, ad essere testimoni credibili. Collezioniamo sconfitte e insuccessi. Il pensiero di giudicare il mondo indifferente, che vuole fare a meno di Dio, ci coinvolge a tal punto da annebbiarci la vista, da immergerci nello sconforto e nella delusione, come i due disorientati discepoli di Emmaus che lasciano alle spalle Gerusalemme.       Ma crediamo che sia la Chiamata che ci è venuta a cercare, poco per volta, attraverso l’incontro con alcune persone e in diverse situazioni. Che dietro questa ennesima Chiamata ci sia il Signore. Mentre parliamo di Dio, è Dio che parla a noi. Con pazienza è sempre alla nostra porta, ci insegna, ci fa diventare più grandi. Ciò ci riempie di gioia. E come non comunicare la gioia di una grande scoperta? La scoperta che dà un senso alla nostra vita, del dono di sentirci voluti e amati, di esserci trovati l’una per l’altro. Dio ci ha mostrato il bene, tanto bene, e questo ci riempie di felicità, di entusiasmo e di voglia di comunicarlo agli altri.      Nello stesso tempo la grazia della Sua presenza ci rende sempre più curiosi, desiderosi di ascoltarlo, di parlargli, di conoscerlo e, quindi, di farlo conoscere. La responsabilità di accompagnare un gruppo di genitori è per noi l’opportunità di essere accompagnati, guidati e sostenuti, di sentirci parte di un disegno, è sperimentare di non trovarci soli nelle difficoltà, nelle incomprensioni, nei litigi.      Oltre la stanza del catechismo, c’è la strada degli uomini, ci sono i luoghi della vita. Le riunioni coi genitori sono l’occasione, per noi e per tutti, di intercettare l’esperienza quotidiana della vita, fatta di paure e speranze, alla luce del Vangelo e delle Sacre scritture. Sono momenti in cui lo sguardo di noi adulti può incrociare il volto del Cristo, in cui la discussione e il confronto possono far emergere domande profonde e suscitare la ricerca di verità ritenute irraggiungibili. Sono incontri in cui la condivisione di pensieri, riflessioni ed esperienze può illuminare la nostra incredulità, intenerire il nostro cuore e farlo ardere di gioia, rendendoci strumenti del Suo annuncio di salvezza.

Paolo e Paola

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Calcio, un percorso vocazionale per i preadolescenti

La sera di venerdì 20 gennaio, presso l’oratorio di Calcio, si è svolta la presentazione, per i genitori dei ragazzi dalla 2 media alla 1a superiore, del percorso vocazionale di quest’anno, dal tema “Le parole che mi portano a Dio”.

Parti attive in questa iniziativa sono il Centro Diocesano Vocazioni, le Suore Adoratrici di Rivolta, i frati Cappuccini di Cremona oltre, naturalmente, alla parrocchia di Calcio

Naturale prosecuzione del cammino dell’anno scorso, denominato “La bottega del vasaio”, la proposta di articola su tre incontri ed è volta ad individuare gli atteggiamenti concreti che possono portare i ragazzi ad amare Dio con tutto il cuore, la mente e la forza.

Ecco il file della presentazione tenuta da don Davide e della brochure consegnata ai genitori.

Brochure medie Calcio_PDF.compressed Presentazione ai genitori_PDF.compressed

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Pillole di vocazione… per star bene nello spirito

Pillole di…. Vocazione

Con l’inizio del nuovo anno, cominciamo un piccolo percorso insieme, per scoprire che dar retta al Signore non è pericoloso e non ha controindicazioni. Pillole di vocazione? Sì, potremmo anche chiamarle così. Vedremo insieme che non fanno male per niente, anzi, contribuiscono molto a stare spiritualmente in salute.

Ecco dunque la prima

 

Dal Vangelo di lunedì 1 gennaio 2018 (Maria SS. Madre di Dio), Lc 2,16-21

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

 

Pillola: le persone accanto a noi, a volte, ci portano, consapevoli o meno, dei messaggi da parte del Signore. Come i pastori nei confronti di Maria. Lei, queste cose, le medita nel suo cuore. E noi siamo capaci di ripensare agli incontri con chi ci vuol bene? O, magari, ci dice una profonda verità, comoda o scomoda? Quanta ricchezza c’è negli incontri con la gente che vediamo ogni giorno? Maria ci insegna a individuare le relazioni di valore e farle diventare ricchezza per la nostra interiorità.

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Il Natale può essere una “chiamata”?

Le nostre parrocchie, le nostre famiglie, i luoghi dove studiamo, lavoriamo o, semplicemente, viviamo, sono gli stessi che Gesù di Nazareth, duemila anni fa, frequentò Lui medesimo, come uomo tra gli uomini. Gesù ha vissuto situazioni tipicamente umane, come le nostre, ma con uno stile superiore, divino. Il mistero dell’Incarnazione ci ricorda precisamente questo.

Allora, perché il Natale non rimanga solo un’atmosfera poetica, da contemplare in maniera distaccata, e per lasciarci invece “smuovere” da questo evento, possiamo domandarci: e io, con che stile vivo le situazioni della mia vita? A che cosa mi “chiama” il Signore? Semplicemente ad adattarmi, a mimetizzarmi, non espormi e stare nella media? Oppure anche io posso portare un “tocco divino” nelle mie vicende quotidiane?

Se ci orientiamo verso questa seconda opzione, possiamo vedere una vocazione su misura per ciascuno nel modo in cui ci comportiamo nei vari ambiti della quotidianità. Il luogo di lavoro può vederci operosi non per smania di successo, ma per offrire i nostri sforzi al Signore, collaborando, con i colleghi, ad un bene più grande. L’università e la scuola possono diventare occasioni non per accrescere l’amor proprio, ma per affinare la nostra capacità di scoprire il vero, in tutte le sue sfaccettature, ed apprezzare le meraviglie di un mondo creato da Dio e delle capacità umane di studiarlo. La famiglia non è più un luogo di convivenza forzata tra persone che si sopportano, ma una palestra di benevolenza reciproca, che, mentre migliora i rapporti tra i membri, li eleva tutti quanti in direzione di Dio.

Ma, in tutti questi ambiti, una cosa da fare ancor prima, è chiarire a noi stessi chi sia il protagonista. Se siamo noi, la nostra diventa una “vocazione” all’insoddisfazione, al fallimento. Se, invece, ci abituiamo a considerarci seguaci, comprimari, dilettanti nella scia di un Maestro, ci sentiremo realizzati. La vita è vocazione, ma ciò comporta che ci siano un chiamante ed un chiamato. Perché la vita funzioni, non devono sussistere dubbi sull’identità di queste due figure, rispettivamente Dio e noi. Se tentiamo di sovrapporle nella nostra sola persona, non ci sarà meta che ci soddisfa o traguardo che ci appaghi. Ma nemmeno una persona (o una famiglia) in grado di renderci felici.

Gesù che nasce in un contesto povero, dimesso, apparentemente abbandonato è l’unico che può ricollocarci nella nostra giusta dimensione di “chiamati”. Chiamati ad adorarlo, ognuno con le sue caratteristiche, qualcuno semplice come i pastori, qualcun altro acculturato come i magi, ma tutti con il requisito imprescindibile di avere il cuore semplice ed onesto ed una grande sete di Verità.

L’immagine poetica del presepe, nella sua dimensione più vera, deve dunque farci sentire chiamati a venire ad adorare Gesù: ovunque siamo, qualunque sia l’attività che stiamo portando avanti, per quanto pressanti possano essere le scadenze e le occupazioni che ci tengono impegnati, se ci mettiamo in cammino per adorare Gesù, siamo realizzati; viceversa, soltanto degli illusi.

Oggi molti fanno fatica a comprendere il proprio posto nel mondo, il senso della propria vita. L’immagine della Natività riassume il perché del nostro esistere e l’attività primaria che deve vederci tutti all’opera: “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2). Prima ancora che correre, lavorare, preoccuparci, intraprendere, trafficare… Questo, il Natale, è il tempo di adorare.

Sembra poco? È poco, se lo diamo per scontato. È molto, se lo prendiamo sul serio. Se partiamo (o ripartiamo) bene, con il piede giusto, saremo insieme a Gesù che crescerà con noi, in un percorso di fede che l’anno liturgico ci aiuterà a riconoscere e scandire. È una vocazione che ci fa tutti fratelli, che non conosce distinzioni di sorta, che ci fa intraprendere un cammino che è al tempo stesso personale e comunitario: ognuno ha il suo personale rapporto con il Salvatore, ma possiamo anche incoraggiarci ed aiutarci reciprocamente, nella grande famiglia chiamata Chiesa.

Gesù appena nato non sa ancora parlare, ma già ci chiama. La nostra risposta, che durerà una vita, può iniziare, in questo Natale, con un silenzio di adorazione.

 

don Davide Schiavon

Centro diocesano vocazioni

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Sinodo giovani, chiamati ad esprimerci.

La sera di venerdì 3 novembre, la veglia zonale in occasione dell’apertura della fase centrale del sinodo giovani ha visto la partecipazione di parecchia gente, da tutta la città. Dopo una cena a base di dolce e salato, consumata nei locali dell’oratorio della parrocchia di S. Ambrogio, ci siamo spostati nel salone al di sotto della chiesa, dove, con l’aiuto del Vescovo e dello staff FOCR, è stato presentato lo Strumento di Lavoro. Si tratta, cioè, della sintesi della fase di ascolto del primo anno, che raggruppa le riflessioni pervenute da parrocchie ed oratori. Tali idee sono state raggruppate in 5 aree tematiche: la chiesa, gli affetti, il futuro, la fede, gli stili di vita. Ciascuno di essi costituirà un ordine del giorno per ognuna delle 5 assemblee sinodali che si terranno, una al mese da gennaio e maggio, nelle cinque nuove macrozone. I rappresentanti, in quella sede, elaboreranno ulteriormente le riflessioni già compiute, nel tentativo di mettere a fuoco in maniera ancora più chiara la loro percezione della fede e della Chiesa, ciò che si aspettano dalla comunità ecclesiale e come possono contribuire essi stessi a renderla sempre più compatta e viva.

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Accolti al Monastero della Visitazione a Soresina

(Dal sito della diocesi: https://www.diocesidicremona.it/monasterovisitazione/2017/10/08/accolti-al-monastero/)

Inizia il nuovo anno pastorale e le sorelle visitandine del Monastero soresinese offrono l’accoglienza per gruppi autogestiti nei locali adiacenti alla Chiesa, dando la possibilità di ritiri, momenti di preghiera  e di condivisione anche con le monache di momenti spirituali e dialoghi.

Recapiti e informazioni.

L’esperienza di padre Andrea e il suo gruppo:

“Il giorno 9 aprile (2017), Domenica delle Palme, insieme ad un gruppo di Francescani Secolari, abbiamo vissuto una bella giornata di ritiro in preparazione alla s. Pasqua nel Monastero delle Visitandine di Soresina. L’accoglienza squisita e calorosa delle sorelle del monastero ha colpito tutti i partecipanti, ma per alcuni di noi non era una novità.

Alcuni anni fa con quattro di loro abbiamo fatto un pellegrinaggio nel sud della Francia e siamo andati ad Anecy, dove nella bellissima Basilica della Visitazione, sono gelosamente conservati i corpi di san Francesco di Sales e di santa Giovanna Francesca di Chantal, due santi a me particolarmente cari.

Arrivati al santuario, abbiamo chiesto se fosse stato possibile celebrare la s. Messa e la monaca della sacrestia, accogliendo la nostra richiesta ci ha fatto celebrare sulla tomba di san Francesco di Sales; sempre nello stesso pellegrinaggio, le sorelle di Parray Le Monial, ci hanno concesso di celebrare la s. Messa all’altare di santa Margherita Maria Alacoque, la mistica visitandina che ha diffuso la devozione al Sacro Cuore di Gesù in seguito alle apparizioni avvenute in quel monastero.

Come si dice non c’è due senza tre, le monache visitandine hanno insito nel loro carisma l’accoglienza di chi chiede un aiuto spirituale o materiale, incarnando lo spirito della Vergine Maria che si mette in cammino verso la cugina Elisabetta accogliendo e servendo la stessa. Questa accoglienza fa molto bene in questo mondo così pieno di egoismo e di autosufficienza ci ricorda che la nostra fede va vissuta in Dio e nei fratelli.

Anche nel monastero di Soresina si respira questo spirito che vuole accogliere le nostre necessità spirituali e corporali e portare a Dio, nella preghiera, ogni volto ed ogni intenzione di preghiera che viene a loro affidato. Preghiamo Dio che doni sante sorelle a questo monastero affinchè, in questo angolo di paradiso, non manchi mai chi accoglie e offre preghiere per la salvezza del mondo.”

p. Andrea Cassinelli ofmca

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Le proposte del Cdv per giovani in ricerca

Tra le novità gli incontri di “provocazione vocazionale” per adolescenti e 18/30enni

(Dal sito della diocesi)

Trovare la propria strada con a fianco una guida: questo si propone il Centro diocesano vocazioni (CDV) di Cremona che, coordinato da don Davide Schiavon, ha preordinato per il nuovo anno pastorale un ricco ventaglio di proposte.

«Quanto offriamo – spiega don Schiavon – è teso a facilitare ciò che Dio già mette in moto, a far crescere semi che Dio ha già posto, insomma a stimolare la riflessione, ad accendere una luce che già esiste».

Così, con discrezione, il Centro si pone al servizio di parrocchie, educatori, valorizzando ciò che in questo ambito già funziona e organizzando nuove attività.

L’anno pastorale in apertura, nei prossimi mesi, sarà segnato dalle fasi finali del Sinodo dei giovani e quindi il CDV fungerà da supporto all’area della pastorale giovanile tenuto conto che il Sinodo avrà già in sé una spiccata componente vocazionale.

Nello stesso tempo, però, non si intende rinunciare a proprie e specifiche proposte che, per non appesantire ulteriormente un anno pastorale già intenso, saranno più che altro modellate su richieste specifiche di singole parrocchie, unità o zone pastorali, con ampia possibilità di personalizzazione, sia per i luoghi, che per i contenuti. Tra elementi di continuità e alcune novità.

Questo variegato cartellone di proposte non esaurisce naturalmente l’offerta del CDV, che comprende ampie possibilità di personalizzazione. In tal senso c’è piena disponibilità da parte dell’équipe diocesana del CDV composta, oltre che da don Schiavon anche da padre Giorgio Peracchi (Cappuccini), suor Stefania Peri (Adoratrici), don Daniele Rossi, don Paolo Arienti (incaricato diocesano di Pastorale giovanile).

 

Elementi di continuità

  • Incontri comunitari su misura. L’équipe diocesana del CDV anche quest’anno si mette a disposizione per:
    1. incontri di catechesi
    2. interventi durante le Messe domenicali (anche al difuori, anzi, meglio se al di fuori di occasioni canoniche come la giornata del Seminario o delle vocazioni).
    3. ritiri di Avvento e Quaresima, in cui si desideri proporre anche un accento vocazionale
    4. campi parrocchiali, invernali o estivi, feste varie parrocchiali in cui si voglia inserire un momento vocazionale
    5. un pomeriggio (magari di domenica) in cui si vogliano radunare bambini e ragazzi e ci sia la possibilità di ritagliare un momento vocazionale
    6. per gli adulti (rosarianti, fortes in fide, persone sensibili al tema vocazionale): disponibilità ad essere presenti per Rosari, momenti di preghiera, adorazioni, per tenere desta l’attenzione vocazionale
  • Incontri a tu per tu: contatto diretto con giovani che si siano dimostrati particolarmente sensibili e recettivi a un discorso cristiano più intenso
  • Sito internet: come messaggio direttamente fruibile dai ragazzi c’è il sito www.vocazionicremona.it, contenente varie sezioni per aiutare i giovani a capire meglio le dinamiche della vocazione attraverso:
    1. la descrizione dei segnali, dei dubbi, delle domande e delle possibili risposte che si affacciano durante una possibile chiamata da parte del Signore.
    2. brochure scaricabili, distinte per categorie (medie, superiori, diciottenni, universitari, lavoratori, vocazioni al femminile), che si possono stampare e distribuire in oratorio, per offrire concreti spunti di riflessione su come decodificare i segnali che Dio ci manda.
    3. la presenza di brani biblici, video di testimonianze vocazionali, spunti per una lettura personale in merito alla vocazione.
    4. l’elenco di tutte le iniziative e gli eventi già realizzati finora in diocesi e di quelli in preparazione.
    5. la possibilità di interloquire privatamente, via mail, con i componenti dell’équipe vocazionale.
    6. la possibilità di scaricare sussidi e schede di taglio vocazionale per la catechesi, sempre distinti in base alle varie fasce di utenza, da utilizzare direttamente in parrocchia
    7. tutti i suddetti contenuti del sito sono raggruppati (e scaricabili) in un unico file PDF, una sorta di vademecum vocazionale liberamente scaricabile.

 

Elementi di novità: incontri di “provocazione vocazionale”

Quest’anno il CDV per le fasce di età degli adolescenti (14-17) e dei giovani (18-30 anni) intende proporre un modello di incontro, proposto a ragazzi di singole parrocchie, o unità pastorali, o zone, volutamente pensato per “smuovere le acque” a livello esistenziale e vocazionale. Si tratta cioè di un modulo di circa un’ora e un quarto in cui un personaggio esterno (un membro dell’équipe diocesana del CDV, coadiuvato dal sacerdote o da figure di religiosi o catechisti ospitanti), mediante la somministrazione di una sorta di test / questionario (prima fase), mette un po’ in crisi certezze troppo a buon mercato o stili di vita eccessivamente comodi e rinunciatari, per far percepire chiaramente la mancanza di una dimensione più elevata, quella del Vangelo, che viene brevemente illustrata (seconda fase), salvo poi rimandare eventuali dubbi e approfondimenti a colloqui personali con le figure adulte presenti (terza fase), che sapranno anche indirizzare i singoli attraverso proposte personalizzate per continuare da soli (o comunitariamente) il cammino (prosieguo). Una versione un po’ più elaborata può comprendere una suddivisione in 5 fasi, il che non comporta comunque un allungamento dell’incontro.

Questa proposta, volutamente un po’ fuori dagli schemi e, a tratti, provocatoria, si pone l’obiettivo di aiutare a “rompere gli indugi” che di solito bloccano il giovane impedendogli di intraprendere un serio e deciso cammino di fede. Il fatto che il messaggio provenga da figure esterne può aiutare ad accentuarne il carattere di “rottura”, mentre la fase del prosieguo può essere concordata e gestita più utilmente dalle figure educative in loco.

Scopo di questo tipo di incontro, infatti, non è di sottrarre la persona alla cura pastorale locale, ma, semplicemente, di attivare il più possibile una sensibilità religiosa, da riconsegnare, poi, per la sua coltivazione “giornaliera”, proprio alla comunità locale.

Lo schema-base è in fase di elaborazione, ma, naturalmente, del tutto passibile di modifiche e adattamenti, in base alle esigenze locali.

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Suore adoratrici, le iniziative vocazionali

In concomitanza con l’inizio dell’anno pastorale, riportiamo il volantino con un ricco ventaglio di proposte vocazionali per i giovani (18-35 anni) a cura delle suore Adoratrici di Rivolta d’Adda.

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Assemblea degli oratori, una lettura vocazionale

All’interno dell’assemblea degli oratori, svoltasi presso il Centro Pastorale di Cremona nella mattinata di giovedì 21 settembre, si è inserito anche l’intervento di don Angelo Pedrini, responsabile del Centro Diocesano Vocazioni di Crema, che ha illustrato i risultati della ricerca IPSOS sugli adolescenti ed il futuro adottando, appunto, una chiave di lettura vocazionale.

Qui sotto il link al sito www.vocazionicremona.it dove si possono scaricare la presentazione utilizzata da don Angelo ed il materiale utilizzato per la preparazione.

 

http://www.vocazionicremona.it/2017/09/21/assemblea-degli-oratori-una-lettura-vocazionale/

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