Via Crucis delle scuole paritarie. Dal Vescovo un augurio di “passione”: «Siate simpatici come Gesù»

La preghiera itinerante si è svolta giovedì 10 marzo ed è stata partecipata da un migliaio di persone tra alunni, genitori e insegnanti

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«Simpatici come Gesù, compassionevoli», «appassionati» di chi sta accanto. Questo l’augurio che il vescovo Antonio ha rivolto ai bambini e i ragazzi delle scuole paritarie di Cremona che la sera di giovedì 10 marzo hanno vissuto la loro tradizionale Via Crucis cittadina. Oltre un migliaio hanno pacificamente invaso la Cattedrale e le vie circostanti.

L’iniziativa, promossa dagli istituti “Sacra Famiglia” e “Beata Vergine”, ha preso il via alle 20.30 in Duomo. A guidare la preghiera itinerante don Michele Rocchetti, vicario di S. Imerio e insegnante alla Sacra Famiglia. Accanto a lui il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, e don Davide Pezzali, già insegnate alla Sacra Famiglia dalla scorsa estate e vicario a Casalbuttano.

A introdurre la preghiera è stato il coro “Don Cesare Zaffanella” diretto da Barbara Leopizzi insieme al gruppo di Fiati della Scuola “Sacra Famiglia”.

Nei banchi tantissimi ragazzi: gli studenti della Sacra Famiglia e della Beata Vergine, elementari e medie. Divisi per classe, con cartelloni identificativi, tenuti ben visibili  quasi con orgoglio. Ma non mancavano neppure altre scuole, quali l’asilo S. Angelo e il Sacro Cuore. Accanto agli alunni gli insegnanti e i genitori.

Proprio i ragazzi, insieme anche ad alcuni adulti, hanno animato le cinque stazioni della Via Crucis 2016, dal titolo “Dalla Croce, la misericordia”. Per ogni tappa gli spunti di riflessioni erano dati dal brano evangelico seguito dallo stralcio di una delle omelie di Papa Francesco e alcune intenzioni di preghiera.

L’inizio in Cattedrale. Poi, seguendo la croce, tutti hanno varcato il portone del Duomo per invadere le strade del centro storico. Ad attendere l’uscita del corteo, anche il vescovo di Cremona, di rientro dalla giornata di incontro con i sacerdoti nelle zone pastorale seconda. Anch’egli ha voluto fortemente essere presente a questo intenso momento di spiritualità e testimonianza.

In cammino un vero fiume umano. Ed erano proprio i bambini i più attenti, che scandivano il passo recitando il rosario, senza farsi distrarre troppo dallo straordinario evento o dalla stanchezza.

Seconda stazione in largo Boccaccino. Quindi, passando sotto il voltone di palazzo vescovile, la terza tappa è stata davanti alla Porta Santa. Si è proseguito poi sino all’ingresso del Duomo: qui una nuova stazione prima dell’ingresso, dove al termine della Via Crucis ha preso la parola il vescovo Napolioni.

Inizando il sua breve intervento il Presule ha ricordato l’ordinazione episcopale avvenuta proprio quaranta giorni prima: «Questa sera, dopo quarata giorni, come fossero una Quaresima, con voi respiro aria di Pasqua. Mai da quella sera ho visto la Cattedrale così bella. Non solo così piena, ma così piena di futuro!». Poi guardando alla giovanissima assemblea ha affermato: «Qui c’è la Cremona del 2100 e anche oltre! Come sarà dipende da come crescete adesso».

Al centro della riflessione di mons. Napolioni la «passione». Partendo dalla Via Crucis, naturalmente. “Passione” che, spesso, gli adulti traducono in “dolore”, ma che per i ragazzi sono gli interessi più veri della loro vita.  Ma quali le passioni dei ragazzi? Mons. Napolioni l’ha chiesto direttamente a loro: dal cioccolato al calcio o alla Wii. «E la scuola?», ha proseguito il Vescovo. «Le piccole passioni di oggi – ha detto – diventeranno le grandi passioni di domani».

Poi una richiesta che insieme era un augurio: «Studiare tutto e appassionarvi a tutto, scoprendo il segreto di tutto. Nelle vostre scuole, ispirate dalla fede, il libro di tutto è il Vangelo». È dunque necessario appassionarsi di Dio, lui che «è pazzo d’amore per noi».

«Da che cosa si vedrà che avete imparato ad appassionarvi con il Signore a tutto? – ha proseguito il Vescovo – Se siete simpatici: la mia passione la dono a te, la tua passione mi interessa, se stai male non mi giro dall’altra parte, se sei solo ti vengo a cercare. Allora il mondo cambia. Se siamo simpatici come Gesù, cioè compassionevoli».

E poi mons. Napolioni ha aperto il suo cuore: «Mi sta crescendo la passione per voi: per i bambini, le famigle, per questa città. Vi chiedo di pregare per me, per i vostri sacerdoi, per tutti, perché ognuno si appassioni a chi gli sta accanto, faccia pace. Facciamo Pasqua allora nel profondo del cuore per cambiare qualcosa in questo mondo».

La Via Crucis è quindi terminata con il canto “Cristo risusciti” intonato da tutti i presenti.

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