Un caleidoscopio che contribuisce nell’unità alla bellezza del tutto: in Seminario l’incontro del Vescovo con le aggregazioni ecclesiali

I rappresentanti di gruppi, movimenti e associazioni si sono ritrovati il 22 marzo per condividere una nuova tappa del cammino sinodale

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Un caleidoscopio le cui facce multicolori contribuiscono nell’unità alla bellezza del tutto e che fa vivere in un disegno luminoso e palpitante. Questa immagine, offerta dal vescovo Antonio Napolioni, ha fatto da sfondo all’incontro con le associazioni e i movimenti ecclesiali che si è tenuto a Cremona in Seminario nel tardo pomeriggio di venerdì 22 marzo. Presenti, assai numerosi, i rappresentanti delle varie realtà viventi nella diocesi: si è trattato di un vero momento di comunione, partecipato in un tangibile spirito di fraternità e di propositività, che anche questa volta, come era nelle intenzioni, «ha fatto bene, come è sempre accaduto tutte le volte che abbiamo scelto di esserci».

Dopo l’introduzione  e le presentazioni di ciascuno e della propria appartenenza, condotte da don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale, i partecipanti si sono raccolti in preghiera corale, incentrata sul Vangelo di Giovanni 3,1-4, e nella quale si è inserita organicamente la proclamazione «un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo, un solo Dio e Padre», dunque «chiamati a conservare l’unità dello Spirito, a formare un solo corpo, alla stessa speranza».

«Siamo sempre figli tutti generati dal Padre, per il Figlio e nello Spirito», ha sottolineato il Vescovo. «Il Vangelo è innanzitutto la Pasqua di Cristo che si compie nella storia, nelle anime, nelle esperienze, nelle relazioni, nel movimento umano di chi si dà vita e poi si rigenera alla fecondità eterna che è la comunione nelle diversità, in cui Dio non si stanca mai di dare suo figlio. E il cammino sinodale si iscrive in questa armonia delicatissima e bella».

Il Vescovo ha poi tracciato il percorso sinodale nelle sue articolazioni, nei suoi primi frutti e nelle sue prospettive, richiamando come dopo la prima fase narrativa e di ascolto si è ora entrati in quella sapienziale, per approdare alla profetica. Sulla base di questo cammino – ha richiamato – sono stati individuati dalla Chiesa italiana, come frutto del discernimento operato dalle diocesi, cinque nuclei tematici (o “costellazioni”): la missione secondo lo stile di prossimità; i linguaggi, la cultura e la proposta cristiana; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità; le strutture. Su questi le comunità a vari livelli sono chiamate a confrontarsi, nel discernimento fecondo sostenuto dallo Spirito.

Appunto su questi nuclei tematici, divisi in gruppo, come era stato proposto nell’invito rivolto alle varie associazioni e movimenti ecclesiali, ci si è dunque confrontati con franchezza, con apertura, in fraternità. E nella fedeltà alla chiamata a «vivere al meglio la comunione, la partecipazione, la missione, che è lo scopo della Chiesa», come ha richiamato don Maccagni.

Dopo le restituzioni in assemblea, ha avuto luogo un momento di serena e apprezzata convivialità.

 

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