Soncino ricorda il servo di Dio padre Giovanni Battista Manzella: l’Apostolo della Sardegna nacque nel borgo nel 1885

Nella serata di sabato 28 ottobre nella sala consiliare del Comune conferenza con suor Carmela Tornatore delle Suore del Getsemani di Sassari, fondate da padre Manzella, cui è dedicata una mostra nella sala ristoro dell’ex filanda Meroni

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È stata inaugurata il 21 ottobre nella sala ristoro dell’ex filanda Meroni, a Soncino, la mostra, come dice il sottotitolo, dedicata a “Uno dei grandi uomini che hanno fatto la storia del borgo”. Si tratta del servo di Dio padre Giovanni Battista Manzella, detto l’Apostolo della Sardegna. Lombardo di nascita (a Soncino, il 21 gennaio 1885), sardo nel cuore (morì a Sassari il 23 ottobre 1937).

«Questa mostra, patrocinata dal Comune – spiega don Giuseppe Nevi, parroco di Soncino – raccoglie gli elementi fondamentali della vita di padre Giovanni Battista, sacerdote capace di realizzare in pieno, con un impegno quotidiano e incessante in aiuto alle numerose forme di povertà espresse dalla società dell’epoca, la morale della congregazione di San Vincenzo de’ Paoli alla quale apparteneva. Nel corso della sua lunga esperienza pastorale in Sardegna padre Manzella passa in rassegna moltissimi paesi, rispondendo alle necessità dovute a una povertà diffusa. La mostra si sofferma anche sull’Istituto delle Suore del Getsemani, da lui fondato con l’aiuto della mistica Angela Marongiu, un istituto il cui carisma racchiude sia la dimensione contemplativa che quella caritatevole».

A Soncino l’Apostolo della Sardegna fu commemorato in occasione del 70° anniversario della sua morte, ma è la prima volta che viene allestita una mostra in suo ricordo. L’idea è stata proprio di don Nevi, che ha presentato l’iniziativa durante la cerimonia inaugurale, alla quale ha presenziato anche il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, che ha ringraziato sia la famiglia Manzella che il parroco «perché iniziative del genere permettono di riscoprire un illustre cittadino soncinese che si è speso molto sia a livello religioso che civile e umanitario e la cui vita, pensiero ed opere i cittadini soncinesi conoscono ancora poco».

Nella serata di sabato 28 ottobre, alle 20.30, nella sala consiliare del Comune, si terrà una conferenza dal titolo “Padre Manzella dono di Dio e per gli uomini” con relatrice suor Carmela Tornatore delle Suore del Getsemani di Sassari.

La mostra tornerà invece ad essere aperta al pubblico domenica 29 ottobre dalle 14 alle 18 (a disposizione dei visitatori anche una poesia su padre Manzella appositamente scritta dalla soncinese Cristina Cappellini). Sempre domenica, alle 10.30, nella pieve di Santa Maria Assunta, Messa in suffragio di padre Manzella.

«A gennaio 2024 – anticipa don Nevi – tornerà a Soncino una delegazione delle Suore del Getsemani insieme a un padre vincenziano, in quanto riproporremo la mostra, la conferenza e la Messa per padre Manzella”.

Ma chi era il servo di Dio padre Giovanni Battista Manzella? Nato a Soncino il 21 gennaio cresce in una famiglia di modeste condizioni economiche che tuttavia esprime una fede robusta. Entra nel mondo del lavoro, per contribuire all’economia famigliare, e sacerdote lo diventa più tardi, all’inizio del 1893, nella Congregazione dei Missionari Vincenziani. Dopo aver ricoperto diversi incarichi nella provincia di Torino, nel 1900 approda in Sardegna, dove rimane fino alla sua morte. Trentasette anni nei quali spende tutte le sue energie, fisiche e spirituali, per dedicarsi all’apostolato in diversi ambiti: formatore del clero, direttore di anime, ispiratore e realizzatore di molteplici opere caritative. Nel 1909 fonda l’Istituto religioso delle Suore del Getsemani, dette anche Manzelliane. Le sue spoglie si trovano nella chiesa del Santissimo Sacramento di Sassari e sono oggetto di venerazione quotidiana da parte di numerosi devoti e fedeli.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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