Sinodo, lo strumento di lavoro presentato anche a Sospiro

Nella serata di venerdì 24 novembre con il vescovo Napolioni per i giovani della zona 4

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Il futuro della Chiesa e dei giovani in un dialogo costante che mette al primo posto la Parola nel contesto della vita quotidiana. È questo che hanno chiesto i ragazzi di Sospiro e dei paesi limitrofi al vescovo Antonio Napolioni nel corso dell’incontro di presentazione del Sinodo dei giovani per la zona pastorale 4, che ha avuto luogo venerdì 24 novembre all’oratorio di Sospiro, con la consegna dello “strumento di lavoro”.

Partendo dalla lettura del Vangelo di Matteo, il Vescovo ha avviato il dialogo con i giovani presenti, affiancati dai sacerdoti delle rispettive parrocchie e da don Paolo Arienti, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile, ponendo interrogativi che sono stati lo spunto per le riflessioni condotte poi dai giovani riuniti in gruppi. «La vicinanza del Signore: c’è o non c’è? La sentite nella vostra vita o è un evento relegato alle “feste comandate”, Natale e Pasqua? – ha incalzato mons. Napolioni – Questa è una provocazione per dirvi che la fede non è un’imposizione, ma vogliamo capire a che punto siete voi – e siamo noi – nel rapporto con Lui. Dove vedete il Signore e dove ne perdete le tracce? La scommessa, ora, è partire. Perché il Signore ci vuole nell’avventura della vita, non ci vuole fermi nella sedentarietà della sicurezza umana. La Chiesa ha bisogno di sapere come state vivendo la ricerca della vostra identità, del vostro posto, della vostra missione».

Emblematica, a tal proposito, la Parola del Vangelo e l’immagine delle pecore in mezzo ai lupi: «Pensate a quanti significati racchiude quest’espressione, nel chiedervi di rimanere fedeli a voi stessi e agli altri pur nella crudezza della realtà. Come riuscirci, in questi tempi? Con il dono dello Spirito. In questo il senso del Sinodo. Perché il Cristo del futuro sta in voi, nei vostri pensieri, speranze, turbamenti».

I ragazzi, dopo il confronto a gruppi, hanno espresso al Vescovo aspettative e domande sul percorso del Sinodo, concentrandosi sia sulle proposte per una vita parrocchiale e oratoriale sempre più significativa sia su come vivere individualmente la propria cristianità nei contesti quotidiani della scuola e del lavoro. Tra i temi indicati, la reciproca opportunità di ascolto per capire come migliorare l’approccio della Chiesa verso le nuove generazioni. Alcuni ragazzi hanno evidenziato, tra le proprie aspettative, «che questo percorso ci aiuti ad affrontare, grazie al nostro essere cristiani, le sfide della vita e le avversità e ci dia l’opportunità per farci valere, sia l’occasione per essere noi stessi».

I giovani delle parrocchie della zona pastorale quarta hanno dimostrato il desiderio di portare al centro della discussione anche i sentimenti e i pensieri di tutti gli altri ragazzi con cui si relazionano ogni giorno, uscendo dall’ottica dell’individualismo per fare, concretamente, “Chiesa”. Non un esercizio catechistico a tavolino, ma un mettersi in gioco quotidianamente, con tutte le sue difficoltà ma anche con le grandi potenzialità che questo cammino porta con sé. «Siamo mandati nel mondo come pecore in mezzo ai lupi – hanno osservato ancora i giovani – Cosa fare? Dove andare? In che modo?». Domande alle quali seguiranno magari altre domande, nell’ottica di una ricerca continua e autentica, ma soprattutto reciproca.

Ultimo appuntamento zonale di presentazione dello “strumento di lavoro” del Sinodo diocesano dei giovani venerdì 1°  dicembre  (ore 20) all’oratorio Maffei di Casalmaggiore per i giovani della zona pastorale 5 (locandina).

Photogallery dell’incontro di Sospiro

 

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