Protagonisti nella Chiesa e nel mondo: ieri sera in Cattedrale la Messa per Cl con il vescovo Napolioni (VIDEO)

Il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica nell’anniversario della morte del fondatore don Giussani

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Nella serata di lunedì 22 febbraio in Cattedrale alle 20.30 il vescovo Napolioni ha presieduto la Messa in ricordo di don Luigi Giussani, servo di Dio e fondatore di Comunione e Liberazione, a 16 anni dalla sua nascita al cielo. Diversi i sacerdoti sull’altare.

All’inizio della celebrazione don Marco Genzini, cappellano dell’ospedale di Cremona e assistente spirituale diocesano di Cl, ha letto il messaggio che il movimento ha diramato in occasione dell’anniversario.  

«Nelle difficili circostanze che siamo chiamati a condividere con i fratelli tutti, chiediamo al Signore una coscienza vigile e grata del dono ricevuto nell’incontro con il carisma di don Giussani per servire sempre meglio la Chiesa, nel riconoscimento che ogni istante che passa è abitato da Cristo presente, perciò non c’è niente di inutile e tutto è segno di una indistruttibile positività».  

«Nel segno di questa indistruttibile positività ci salutiamo anche umanamente questa sera», ha esordito il vescovo salutando i tanti fedeli presenti.

Dopo la lettura del Vangelo, monsignor Napolioni ha voluto riflettere su alcune immagini legate alla festa della cattedra di Pietro. Immagini, ha detto, che non sono illustrazioni da relegare nei libri ma che devono diventare vita vissuta, “scritte nel profondo della nostra stessa carne, del nostro spirito, della nostra storia umana”. La prima immagine evocata dal vescovo è dunque proprio quella della cattedra, luogo privilegiato di insegnamento e incontro. “E come negli altari la Chiesa, sin dagli inizi, ha custodito le reliquie dei martiri, io credo che ogni cattedra sia altare perché custodisce la fede del popolo di Dio. È da lì, dall’ascolto quotidiano dei fratelli e delle sorelle, che nasce una circolarità, una danza, uno scambio continuo tra pastori e fratelli che aiuta a vedere Cristo presente”.

Monsignor Napolioni ha così ricordato anche la visita pastorale che sta conducendo nella Diocesi, intitolata “Cristo per le strade”. Eppure, chiarisce, “non sono io che porto Gesù per le strade. Io vado a cercarlo, a riconoscerlo e cercarne la presenza discreta, capillare, operosa, silente ed eloquente allo stesso tempo perché quando ascolto certe testimonianze di fedeltà coniugale, certe testimonianze di servizio ai poveri… che magistero, che cattedra! La cattedra prende vita e ci riguarda tutti”. 

La seconda immagine citata dal vescovo è proprio quella del pastore, della guida, del re presente già nell’Antico Testamento (basti pensare al re Davide o al re Salomone): “Figure imperfette, ciascuno con i suoi peccati, eppure riconquistati nelle vicende della vita a una intimità sempre maggiore con quel Dio che dice: Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. E poi Gesù, il pastore che dà la vita per le pecore, che si fa  Agnello”. Anche qui, ha proseguito monsignor Napolioni, “le categorie e le immagini non possono stare ferme, si dinamizzano e  ci permettono di risorgere”. 

Ecco poi la terza immagine evocata, frequentissima nella Scrittura: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Lo stesso Pietro, chiosa il vescovo, dirà ai suoi “voi siete pietre vive”. E allora, ha esortato all’indirizzo dei fedeli presenti, “siate protagonisti anche oggi di quella cattedrale nel mondo che è il rapporto tra la Chiesa e l’umanità. C’è necessità di tutto, non saremo mai così belli come quando l’ultimo arrivato, il più piccolo, l’ultimo convertito non avrà colorato con la sua piccola tessera il mosaico della comunione”. 

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In conclusione ecco l’ultima immagine, quella delle chiavi. “Il potere delle chiavi. Dio ci dà le chiavi del Suo cuore, le chiavi della città santa di Gerusalemme, quelle del regno. Ci dice che tutto è alla nostra portata. Basta dare un bicchiere di acqua fresca, che anche l’ultimo minuto può essere quello della consegna di sé. Come accadde a quell’uomo  a cui Cristo disse: Oggi sarai con me in Paradiso.  Il Vescovo ha poi ricordato che tutti abbiamo bisogno di trovare le chiavi di casa, rinunciando alle critiche e al soggettivismo e permettendo a tutti di entrare. Perché il potere delle chiavi è quello di poterle regalare, di condividerle. 

“Come possiamo restituire a queste immagini freschezza e potenza? Accettando che Dio ci ponga quella domanda: E tu? E voi, cosa dite del Figlio dell’uomo? Sai condividere le tue chiavi? Sei felice di essere Chiesa dentro l’unico edificio della Chiesa? Sei grato di ciò che hai ricevuto in dono? Sei grato per la cattedra di Pietro? Occorre sempre il nostro atto libero di adesione e partecipazione: il Signore fa meraviglie.  E anche se la nostra risposta fosse imperfetta, ci pensa lo Spirito.  A Pietro non tornarono i conti per la sua intelligenza, ma per la sua docilità”. Un richiamo bello, dunque, a vivere l’esperienza del movimento uniti alla Chiesa cremonese, per essere sempre più fecondi e testimoni del Vangelo.

Al termine della celebrazione Paolo Mirri, responsabile diocesano di Cl a Cremona, ha rivolto un saluto e un ringraziamento al Vescovo e a tutti i sacerdoti presenti. “Siamo grati al servo di Dio don Giussani per averci insegnato ad amare questo Dio togliendolo dall’astrattezza. Viviamo un’esperienza cristiana presente, che risponde a quello che il nostro cuore cerca”, nonostante le cadute e i tradimenti, ha concluso, “come San Pietro siamo certi che l’amore di Cristo è più grande di ogni tradimento e per questo siamo grati e pieni di stupore per questo dono, il Movimento, nato dentro la Chiesa e che dentro la Chiesa continua a crescere”.

La fotogallery della celebrazione

Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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