Problemi demografici e prospettive di sviluppo. On-line la relazione del prof. Blangiardo a La fatica di credere

Sabato 19 marzo la conclusione della rassegna rileggendo l'enciclica Evangelii Gaudium con il sacerdote cremonese don Bruno Bignami

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La fatica di credere, il percorso di confronto tra credenti e non promosso dal Centro pastorale diocesano, è proseguita sabato 5 marzo con un appassionato intervento del prof. Gian Carlo Blangiardo. Il demografo, che vanta una lunga carriera di docente presso l’università di Milano Bicocca e numerose collaborazioni con enti locali nazionali ed europei, ha infatti tracciato un quadro che dai dati statistici si è allargato alle implicazioni sociali e politiche dei cambiamenti in atto. Due grandi direttrici di riflessione hanno animato la sua presentazione, arricchita da numerosi esempi e dalla descrizione di precisi scenari futuri.

La prima pista riguarda i problemi demografici in un mondo sempre più interconnesso: a partire dalla crescita esponenziale della popolazione mondiale (che secondo le stime dovrebbe assestarsi nel giro di alcuni decenni su circa dieci miliardi di persone), il relatore ha tracciato il punto della situazione circa la natalità (in forte calo in moltissimi paesi del cosiddetto nord del mondo, in crescita fortissima nel continente africano) e l’aumento costante della prospettiva di vita, che vede un mondo con sempre più anziani che aprono scenari inediti per gli equilibri non solo nazionali. A livello planetario, ma il focus è stato soprattutto europeo, si assistono anche a importanti fenomeni migratori che aprono problemi di accoglienza, integrazione e stabilità. Il caso italiano in particolare insegna che la componente straniera degli abitanti ha per anni aiutato a saldare meno negativamente il bilancio nati/morti di un paese sempre più vecchio. La situazione però dice di un freno della natalità e anche della stessa pressione migratoria, che più spesso attraversa l’Italia per raggiungere altri paesi europei. Di una certa portata anche l’emigrazione soprattutto della componente giovanile che lascia il nostro paese, magari dopo lunghi anni di qualificata formazione su cui abbiamo investito risorse, perché trova maggiori possibilità di realizzazione in altri paesi europei. Il bilancio del prof. Blangiardo a fronte di tanta complessità ha riguardato soprattutto il ruolo che giocherà l’Africa subsahariana nei prossimi anni: lì infatti si concentra la maggior crescita demografica a fronte di uno sviluppo socio-economico bassissimo. L’impegno internazionale a garantire una buona crescita economica e delle condizioni di vita nei paesi di questa fascia aiuterebbe a riequilibrare la spinta demografica e a garantire una più equa distribuzione delle risorse di cui l’Africa è ricca.

La seconda pista di riflessione riguarda invece la famiglia del XXI secolo, che risente non solo delle dinamiche suddette, ma che testimonia un profondo mutamento sociale. Giovani adulti sempre più in casa con i propri genitori, legami meno stabili anche fra i partner e con il tessuto sociale, mancanza di bonus fiscali per famiglie numerose, difficoltà ad accedere ad alcuni servizi sono tra le tematiche toccate dal professore, che ricordava tra l’altro che l’Italia si era già dotata di un piano famiglia inattuato dai vari governi succedutisi in questi anni. Prendere sul serio i fenomeni descritti infatti significa prima di tutto operare delle scelte anche a medio e lungo termine per garantire quella stabilità che è legata proprio al ruolo chiave giocato dalla famiglia negli equilibri del nostro paese e in generale di tutta la terra.

Le molte sollecitazioni offerte dal relatore e dai colleghi che lo hanno preceduto negli altri incontri saranno riprese e rilanciate nell’approfondimento della Laudato si’ di Francesco sabato 19 marzo da don Bruno Bignami.

Slide della relazione del prof. Blangiardo

La relazione del prof. Blangiardo

Risposte al dibattito

 

Locandina dell’intero percorso

I precedenti incontri:

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