Premio letterario Fabio Moreni, 39 studenti delle superiori alla prova

I testi dei dieci temi finalisti saranno pubblicati sul libro “30 anni senza Fabio”: le premiazioni il 27 maggio nell'anniversario di morte del volontario cremonese

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Il 25 marzo si è svolto il Premio letterario “Fabio Moreni”, giunto alla sua quinta edizione, finalmente resa possibile dopo la lunga interruzione forzata a causa della nota emergenza sanitaria. Presso la sala conferenze di Cascina Moreni si sono ritrovati 39 studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Cremona, intensamente impegnati per svolgere un tema, sulla base delle seguenti tracce, proposte dalla commissione organizzatrice, ora al lavoro nella lettura degli elaborati ai fini della stesura di una valutazione, con l’obiettivo di individuare i dieci temi che saranno ammessi alla fase finale, durante la quale saranno decretati i riconoscimenti da attribuire agli autori.

La cerimonia di premiazione si terrà presso Cascina Moreni alle ore 19 del prossimo 27 maggio e comporterà anche la commemorazione del trentesimo anniversario della morte di Fabio, trucidato il 29 maggio 1993 a Gorni Vakuf, in Bosnia, durante una missione umanitaria.

I testi dei dieci temi finalisti saranno pubblicati sul libro “30 anni senza Fabio”, in fase di realizzazione da parte di Fondazione Moreni e che verrà presentato dopo i mesi estivi.

 

Le tracce proposte

TRACCIA 1: Un paio di volte al mese Fabio si recava in Bosnia; più di 20 ore di tragitto per portare viveri, indumenti e medicinali. Rifletti sul tema del viaggio come esperienza di incontro, confronto, dolore, arricchimento nella tua vita, nell’attualità, nella letteratura, nell’arte.

TRACCIA 2: “Il momento è difficile, ma passerà. Ci vorrà del tempo, ma ce la faremo ad uscire dal tunnel, e ne usciremo molto migliori di come ci siamo entrati, perché dobbiamo sempre ricordarci che dietro ogni grande crisi si nasconde una opportunità di crescita e di miglioramento”. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Guido Silvestri, scienziato italiano negli Usa dove insegna alla Emory University di Atlanta. “Sono profondamente convinto che la pandemia del Covid-19 possa trasformarsi in una fantastica opportunità per un grande Rinascimento scientifico italiano, nel paese che è stato di Leonardo e Galileo, di Fermi e Marconi, di Galvani, Torricelli, Malpighi, e mille altri”. Anche tu ritieni che la pandemia del Covid-19 abbia aperto una prospettiva di miglioramento individuale e collettivo, nella coscienza delle persone e nelle relazioni tra gli individui? Sulla base delle tue conoscenze ed esperienze personali, presenta gli aspetti più significativi delle conseguenze di questo evento sulla società odierna.

TRACCIA 3 : Il contrario di pace non è soltanto guerra, ma anche egoismo e violenza. Scrive Papa Francesco: “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza”. Il richiamo del Pontefice alla fratellanza e all’amore risuona quanto mai attuale e disperato in un mondo in cui ci sono paesi dilaniati da guerre civili interminabili, dove vivono bambini e giovani che non hanno conosciuto altro che guerra nelle loro brevi vite. Partendo dall’analisi di queste affermazioni, rifletti sul seguente interrogativo: può l’uomo, con la sua generosità, sconfiggere le guerre o il singolo è impotente di fronte ai poteri forti e agli uomini potenti?

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