Pellegrinaggio diocesano in Grecia sulle orme di san Paolo

Il viaggio, promosso dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi con il supporto dell’Agenzia ProfiloTours, è guidato dal vescovo Antonio Napolioni

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La Grecia è un Paese straordinario: non lo è solo per le sue isole meravigliose o per la sua posizione strategica. È una vera e propria culla di civiltà, posta al centro del Mediterraneo, da sempre crocevia tra Europa e Oriente. Cuore della cosiddetta “classicità”, le cui vestigia segnano ancora in modo visibile il paesaggio, ha un posto particolare anche nella storia del cristianesimo delle origini perché meta dei viaggi dell’apostolo Paolo, sulle cui orme ancora oggi migliaia di pellegrini si mettono in cammino. Tra loro – proprio in questi giorni – ci sono un’ottantina di cremonesi guidati da sette sacerdoti e dal vescovo Antonio Napolioni.

Un percorso iniziato a Tessalonica per poi approdare a Filippi, come racconta don Roberto Rota, responsabile dell’Ufficio diocesano pellegrinaggi che abbiamo raggiunto telefonicamente. «Sono giornate intense. Oggi (mercoledì 5 settembre, ndr) abbiamo visitato il battistero di Lidia a Karala. È un luogo santo ora custodito dalla chiesa greco-ortodossa. Un sito archeologico rilevante (da lì infatti partivano i rifornimenti che supportarono l’esercito greco durante la celebre battaglia di Filippi), ma anche decisivo per il cristianesimo: qui venne battezzata santa Lidia, la prima donna pagana convertitasi al cristianesimo durante la predicazione di Paolo. Di fatto quella di Filippi fu la prima comunità cristiana d’Europa».

Don Rota racconta che a Tessalonica i pellegrini hanno visitato alcune chiese bizantine facendo memoria delle due lettere che l’Apostolo scrisse ai Tessalonicesi, ancora oggi due documenti che hanno un valore enorme per lo studio della fede cristiana, dal momento che rappresentano i testi più antichi di tutto il Nuovo Testamento. «Siamo stati poi a Veria (Berea) dove abbiamo celebrato la messa nel luogo dove tre gradini di marmo bianco indicano il punto nel quale san Paolo iniziò a predicare il Vangelo nel 54 d.C.».

Le Messe sono state presiedute dal Vescovo, che ha invitato i pellegrini a non perdere di vista il senso di questo viaggio insieme. Ha quindi ricordato come la Grecia sia nei fatti la Terra Santa del mondo, perché il messaggio paolino è universale. L’apostolo, infatti, in terra greca portò l’annuncio agli ebrei, ma anche ai pagani e ai sapienti. Raggiunse quindi tutte le fasce della popolazione, non dimenticando nessuno. Così oltre alla Terra Santa di Israele e Palestina, alla Terra Santa della Chiesa che è la Turchia (lì infatti nacque la Chiesa di Antiochia), anche la Grecia può ben dirsi un luogo eccezionale per la vita cristiana.

Una vita che prosegue anche oggi. Per questo mons. Napolioni ha invitato a vivere il pellegrinaggio con attenzione anche a ciò che circonda questi luoghi, alla vita della città. «Pellegrini del mondo di oggi».

Il viaggio – promosso dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi con il supporto dell’Agenzia ProfiloTours diretta da Gianluigi Gremizzi – terminerà l’8 settembre. Prima però ci saranno ancora importanti tappe. Non ultima quella ad Atene, dove i pellegrini incontreranno l’arcivescovo cattolico della città, mons. Sevastianos Rossolatos, e poi Corinto, Micene ed Epidauro, dove sorge uno dei più importanti teatri antichi.

«Abbiamo voluto fortemente questo itinerario – spiega don Rota – per poter incontrare esperienze cristiane che, sebbene diverse tra loro, hanno radici comuni alla tradizione cattolica, scegliendo mete che sono state l’occasione di scoprire luoghi dove la nascente religione cristiana incontrò la cultura classica».

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Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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