“Parole”, è online il nuovo numero di Riflessi Magazine

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«Ci sono le parole che diciamo o che scriviamo, che con questa mania di non averne mai abbastanza finisce che son troppe. E quando son troppe diventano inutili, e poi fan danni. Ci sono quelle degli altri. E qui le strade sono due: le ascoltiamo, o ce le perdiamo. Di queste abbiamo provato a metterci sulle tracce incontrando, in un giro del mondo in trenta pagine (e nemmeno di carta) per davvero la vita».

Così si presenta la nuova edizione di Riflessi Magazine, il mensile digitale diocesano che dal 29 ottobre è online con “Parole”: questo il tema e il titolo del numero 24 del periodico.

«I viaggi, il teatro, i libri, pensieri di filosofi e cronache da un campo di pallone; le emozioni e i segni: quelli con la matita rossa e quelli con la bomboletta spray; i solchi segnati dalla sofferenza che non si riesce a dire e quelli che l’Eterno traccia nella storia degli uomini».

I temi affrontati nell’edizione – particolarmente ricca, con 30 pagine di contenuti – vanno dall’incontro con le culture che cercano vie di comunicazione attraverso il linguaggio (così ad esempio un suggestivo video sulle parole “intraducibili” nelle lingue madre di alcuni cremonesi di origine straniera e l’incontro con una mediatrice linguistica e culturale cinese), alle forme artistiche di espressività che cavalcano generazioni e spazi urbani (il teatro, l’hip hop, la calligrafia, il cinema la cucina…). Tra le pagine diversi spazi per riflessioni sull’uso delle parole che ora generano ora interpretano i cambiamenti della cultura e della società: Isabella Guanzini parla di gioia e tenerezza, Luisa Tinelli va in cerca delle “parole manomesse”… Non manca un riferimento alla Parola con il commento di don Marco D’Agostino sulla Bibbia e sulla meraviglia di un Dio che parla alle nostre vite.

E ancora gli incontri che la redazione di Riflessi ha raccolto in queste pagine portano a conoscere il mestiere della logopedia, l’esperienza di un giovane scrittore che ha superato grazie alla scrittura i traumi di bullismo e depressione, l’incontro di donne caregiver che trovano uno spazio tutto loro per ritrovarsi e condividere fatiche e speranze…

«Sono le parole degli altri riflesse nelle nostre. Riflessi… – si legge ancora nell’introduzione – Parole in cui specchiarsi, ritrovarsi; e parole invece che non capisci. Parole diverse che spaventano perché raccontano di un mondo che appare diverso. E invece è ancora il nostro. Dipende da noi, oggi, scegliere tra tutte le parole, quelle che lo rendono migliore. Come quelle dei poeti. Come quelle dei bambini».

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