Online la nuova edizione di Riflessi dedicata ai «Bambini»

Una raccolta di incontri, storie e riflessioni sull'infanzia: le domande dei piccoli, i loro giochi e le loro fragilità, ma anche i ricordi di chi non si rassegna a sentirsi "troppo grande"

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«Quella semplicità disarmante che guarda la verità, senza condirla né abbruttirla per farcela digerire meglio». È lo sguardo dei bambini (come quello che sbuca, allegro e curioso, da dietro due palloncini nella foto di copertina) a guidare la lettura della nuova edizione del mensile digitale diocesano «Riflessi Magazine» (online su riflessimag.it).

Alle porte dell’estate, il numero è dedicato proprio ai più piccoli, «perché “loro” – si legge nell’introduzione – non sono altro che “noi” qualche anno fa. Sono quello che tutti “noi” riusciremo ad essere».

Attraverso gli incontri, le interviste, le riflessioni, ma anche la scelta delle immagini, Riflessi fotografa un racconto che riguarda tutti: i ricordi, la quotidianità, gli affetti, la costruzione del domani…

«E i bambini?» è la domanda che apre l’edizione e che pone il tema dentro il tempo che stiamo attraversando. Un tempo difficile per tutti e forse anche di più per i piccoli che affondano le radici tenere della loro vita in questi mesi di incertezza e trasformazioni.

«Loro dov’erano mentre seguivamo l’ennesima call davanti al pc, mentre la casa diventava un ufficio, una palestra, una pizzeria…? Loro che fanno quando rispondiamo al telefono, sfogliamo la bacheca dei nostra “social per vecchi” per scrollare via i pensieri delle giornate? Loro dove corrono mentre noi tiriamo i remi in barca?».

«I bambini sono lì – è la risposta – e averli così vicini era l’occasione per guardarli bene». Così ha fatto Riflessi: ha osservato i bimbi per parlarne agli adulti. Tutti i bimbi: «bimbi allegri, bimbi nati, salvati, adottati, bimbi sui libri o sotto al tavolo, bimbi in campo, bimbi di 90 anni…».

Tra le pagine del mensile ci si mette in ascolto delle domande dei piccoli che richiedono risposte tanto serie da meritarne la fiducia, si sorride esplorando il caos creativo che le mamme conoscono bene e i piccoli privilegi che i “grandi” dimenticano troppo presto di aver goduto; ci si commuove ascoltando i ricordi d’infanzia degli ospiti di una casa di riposo (il ritorno del papà dall’Africa, le biglie, gli incontri alla festa del paese e gli gnocchi…). E poi, se è lo sguardo dei piccoli a guidare, si fanno scoperte originali come una visita nel giardino-laboratorio di un mastro trottolaio, si incontrano storie di straordinaria normalità come quella di Gì, «bimbo nato dal cuore» di una famiglia adottiva, si fa i conti con la fragilità a cui è difficile dare un nome, quella di cui si prende cura il centro di neuropsichiatria della Azienda sanitaria territoriale.

E poi ancora una piccola guida ai capricci e una riflessione sul talento sportivo e come custodirlo perché non vada sprecato; il ricordo della data simbolo in cui in 24 ore sono 15 bambini sono venuti al mondo in ostetricia nell’Ospedale che usciva a fatica dalla trincea del Covid, l’incontro con i volontari del Centro Aiuto alla vita di Cremona che non si arrendono di fronte all’enorme sfida di stare accanto alle mamme in difficoltà e ai loro bambini.

«Sono qui – si legge ancora nell’introduzione -. Vicinissimi. Tanto da inciamparci. Tanto da scottarsi. Tanto che alla fine addormentarsi abbracciati è stato finalmente così facile. Come imparare a cavarsela… insieme».

Clicca qui per scoprire l’edizione

TeleRadio Cremona Cittanova
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