Caravaggio: come per Giannetta, è la «Signora bellissima» a venirci incontro

La preghiera della Memoria dell'apparizione guidata dal Vescovo conclude le celebrazioni del 26 maggio. Il messaggio del vescovo Napolioni da Roma: «Pregate per la Chiesa italiana»

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Il suono delle campane annuncia l’orario dell’apparizione: «Il giorno 26 maggio, cinque della sera», come ricorda l’antico racconto dell’apparizione. Era il 1432 quando la Vergine apparve a Giannetta, una giovane donna di Caravaggio.


L’eco delle sue parole e della sua presenza giunge fino a questo giorno e la preghiera di affidamento e intercessione alla Madonna, proseguita incessantemente per tutto il pomeriggio con la recita del rosario, ha riempito i grandi spazi del Santuario di Santa Maria del Fonte e ha valicato i cancelli esterni, da dove diversi fedeli hanno seguito le celebrazioni del vespro nel giorno della festa della co-patrona della diocesi, dopo che il numero massimo di accessi consentiti è stato raggiunto, e nelle case dei tanti collegati attraverso i mezzi della comunicazione diocesana e la tv locale Cremona1.
Nella sua riflessione durante i secondi Vespri nella Memoria dell’apparizione  il vescovo emerito Lafranconi ha ripreso il racconto della apparizione, sottolineando come Giannetta abbia riconosciuto una «Signora bellissima» farsi incontro a lei, quella Signora e Madre che ha assicurato la sua intercessione per il perdono dei suoi figli a cui – ha aggiunto il vescovo – chiede proposito di una vera conversione, un vero cambiamento di vita».
«Non siamo noi che amiamo Dio per primi – ha quindi invitato a riflette – è Lui che ama noi per primo, in ogni passaggio della nostra vita che è lui a venirci incontro e che sua Madre si prende a cuore la nostra situazione, intercede per noi. Per questo nei santuari che ricordano i suoi interventi nella storia della Chiesa – ha concluso – troviamo luoghi di pace, perdono, conforto».

     

La fotogallery della Memoria dell’Apparizione

Prima della benedizione finale, accolta nel silenzio raccolto dell’assemblea riunita in preghiera attorno all’altare del Crocifisso, nel giardino di fronte alla facciata della Basilica, monsignor Lafranconi ha portato a Caravaggio il messaggio del vescovo Napolioni, impegnato a Roma nell’assemblea generale della Cei, che non ha fatto mancare la sua vicinanza in una giornata tanto importante e significativa per la vita della sua diocesi: «Il nostro vescovo Antonio che ho sentito poco fa – ha detto il vescovo emerito – si unisce alla preghiera e nello stesso tempo chiede che la nostra preghiera abbia un momento di memoria per l’assemblea dei vescovi italiani, perché, guidati dallo Spirito, possano indicare a tutta la Chiesa italiana i percorsi da intraprendere con speranza è letizia».

     

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