Ministri straordinari della Comunione: «Testimoni e annunciatori di una Chiesa estroversa, accogliente, armoniosa»

Domenica 10 novembre in Seminario l’incontro diocesano con una riflessione sui ministeri con il mandato conferito dal Vescovo

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Un richiamo «alle vie della corresponsabilità nel servizio e nella liturgia, ma anche della missione nello stile della vicinanza e della prossimità per essere, insieme, “pellegrini di speranza”. E nell’orizzonte di una più precisa e organica valorizzazione della ministerialità laicale si inserisce e si segnala la presenza, anche in diocesi, dei ministri straordinari della Comunione». Così don Daniele Piazzi e don Francesco Gandioli, dell’Ufficio liturgico diocesano, a nome del vescovo Antonio Napolioni hanno precisato l’ambito dell’incontro che nel pomeriggio di domenica 10 novembre si è svolto in Seminario, a Cremona.

Alla presenza di oltre 130 persone, la preghiera iniziale, invocante coralmente lo Spirito, ha fatto da sfondo e da introduzione alla relazione di don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale della diocesi di Cremona. «Una condivisione – ha affermato – della passione per la Chiesa e dell’amore per il servizio». E, in riferimento anche a quanto ascoltato dal vescovo di Asti Marco Prastaro in occasione del Convegno diocesano dello scorso settembre, ha provocato a riflettere se il vivere nel tempo di oggi viene percepito come una opportunità da cogliere e non da evitare, da vivere e non nella quale da sopravvivere.

Dunque, guidati dallo Spirito, si è chiamati a vivere una vera e propria conversione pastorale: se la verità del Vangelo è immutabile, occorre cambiare e aggiornare strumenti e strutture con i quali annunciarla; e ora la Chiesa non può che essere “estroversa”, tale da relazionarsi con il mondo senza paura, con apertura, in ascolto, per un Vangelo davvero incarnato.

«La Chiesa oggi non si percepisca più al centro, magari corrucciata e arrabbiata, con la tentazione di ritornare al passato, erigendo steccati e alzando i ponti levatoi». E di quale Chiesa – ha esortato a interrogarsi don Maccagni – il Signore chiede di essere partecipi e missionari? «Di una Chiesa di tutti, tutti i consacrati nel Battesimo, di comunione, partecipativa, missionaria, strumento di unità, di tutti coloro che sappiano testimoniare la gioia del Vangelo nelle situazioni concrete in cui vivono». Perché solo così si rinnoverà, se saprà «chinarsi sull’umano, trasmettere speranza, testimoniare un amore che raggiunga tutti; che inviti e non strattoni, che accompagni e non condanni, che sia la casa di tutti».

 

Ascolta la relazione di don Gianpaolo Maccagni

 

I partecipanti si sono quindi trasferiti nella chiesa superiore del Seminario, dove il vescovo Antonio Napolioni ha solennemente presieduto la recita del Vespro, durante il quale ha esortato i ministri della comunione ad avvicinarsi a chi incontrano nel loro straordinario e preziosissimo servizio «come la madre fa con il figlio: con una bacio, una tenerezza, una lacrima». Perché così la Chiesa si fa madre, perché non si ferma nelle chiese, ma esce e va nelle case; perché così si onora il mandato verso le periferie esistenziali, un mandato che diventa «più fisico che verbale»; perché così si sperimenta e si dona lo stupore, che è «ministero e non mestiere«, e che fa dire «ecco, davvero Gesù mi ama». «Vi ringrazio, vi benedico – ha concluso il vescovo – e vi mando nel segno della delicatezza, affinché essa vinca, oltre i criteri del mondo. Perché  solo il Signore sa quale fede ci sia ancora nel corpo più spento, e noi dobbiamo accompagnare da vicino quei cammini».

 

Ascolta le riflessione del vescovo Antonio Napolioni

 

La celebrazione è proseguita, nella commozione, nella fraternità, nell’affidamento, con il mandato a 18 uomini e donne che hanno iniziato il loro ministero e a 41 che lo hanno rinnovato.

 

TeleRadio Cremona Cittanova
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