Laudate Deum nelle Chiese di Lombardia, appello della Consulta Regionale Ecclesiastica della Pastorale sociale e del lavoro

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A pochi giorni dall’uscita dell’esortazione apostolica Laudate Deum di Papa Francesco e in occasione della Giornata mondiale del suolo (5 dicembre), la Conferenza Episcopale Lombarda, attraverso la Consulta regionale della Pastorale sociale e lavoro, ha pubblicato il comunicato “Laudate Deum nelle Chiese di Lombardia”. Un appello che intende raccogliere le preoccupazioni che tutte le comunità della regione vivono circa i temi della cura e della custodia del creato, affidato a tutti gli uomini e donne di buona volontà.

Il Papa scrive nella Laudate Deum: “Mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”. Evidenziando che “non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare” o addirittura di negare gli effetti nefasti di un modello di sviluppo, incontrollato, che non rispetta l’ambiente e le creature che lo abitano, in particolare i più fragili.

Nel documento si evidenziano alcuni aspetti: “Consumo di suolo, cambiamenti climatici, distruzione della biodiversità, inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua sono aspetti sui quali vogliamo continuare a porre l’attenzione in modo costruttivo ed urgente, non tanto per una riflessione immediatamente politica, quanto per una considerazione morale e spirituale che muova il cuore a una conversione e ad una riflessione responsabilmente rinnovata anche nell’esercizio della responsabilità politica”.

Le tematiche più urgenti e spesso dibattute, ma anche più facilmente eluse dai confronti sociali di grande impatto comunicazionale, sembrano essere quelle relative al consumo del suolo, alla distribuzione dei fanghi e degli scarti pericolosi, alla ridistribuzione delle risorse idriche ed energetiche, alla custodia delle caratteristiche geologiche del territorio in relazione all’abitabilità e alla fruizione sociale e anche spirituale del territorio.

Il documento, anche con l’utilizzo di alcuni dati significativi, mette in risalto che spesso non ci si accorge di quello che succede sul territorio e non si ha consapevolezza di tutti gli effetti di questi fenomeni: viene detto che queste iniziative portano occupazione, crescita, opportunità per i giovani, ma vengono dimenticati i costi occulti, costi ambientali e costi sociali.

Dopo una approfondita analisi della situazione, l’appello di chiude con una domanda: “Che cosa fare?” Non basata fare analisi, occorre agire, essere cittadini attivi! “La prima cosa da fare – si legge infatti subito dopo – è rendersi conto che siamo personalmente coinvolti e responsabili. Dobbiamo perciò informarci, riflettere e agire”.

Il documento si chiude con un appello alle comunità cristiane: “Più concretamente la comunità cristiana può impegnarsi a creare luoghi e momenti di discernimento e di assunzione di responsabilità morali e sociali, può sollecitare forme di dialogo e confronto con le istituzioni quali le imprese, le scuole, le università e le altre confessioni religiose, può assumere forme di comportamento responsabile e pedagogico capaci di creare mentalità responsabilmente nuove e rinnovate”.

L’obiettivo è quindi quello di costruire reti sul territorio, coinvolgendo tutti gli uomini e donne di buona volontà, per prendersi cura del creato e di tutte le creature che lo abitano. Questo sarà un’occasione per esercitare anche il ruolo di cittadini attivi nel cammino di avvicinamento alla 50° Settimana sociale dei cattolici d’Italia che si terrà a Trieste a inizio luglio. Un’occasione anche per i Gruppi Laudato si’ per un servizio al proprio territorio.

Leggi il documento completo

 

 

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