“L’audacia della pace: compito e profezia”, l’intervento di don D’Agostino al primo Quaresimale di Soresina

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I Quaresimali proposti dalla parrocchia di San Siro in Soresina sono iniziati, giovedì 22 febbraio, con un invito a essere operatori di pace. Raccolti nell’intimità che offre la chiesa del Monastero della Visitazione, i presenti sono stati guidati dal don Marco D’Agostino nella meditazione della parola di Dio e di diverse testimonianze di pace proposte come lettura prima dell’intervento del biblista di origini soresinesi, rettore del Seminario diocesano.

Il primo incontro dei Quaresimali 2024 – intitolati “L’audacia della pace: compito e profezia” – è stato una sosta di preghiera per invitare a coltivare “pensieri di pace”. Hanno aiutato il messaggio di Papa Paolo VI per la X Giornata della Pace (1 gennaio 1977), le parole di don Primo Mazzolari (Tu non uccidere), la Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani (12, 9-18), un passaggio del testamento spirituale del padre Christian de Chergé,priore dell’Abbazia di Tibhirine, ucciso in Algeria nel maggio 1996 con altri sei monaci trappisti (di cui la Chiesa ha riconosciuto il martirio e che ha beatificato l’8 dicembre 2018), il Vangelo di Matteo e l’invocazione di san Francesco d’Assisi: “Signore, fa di me uno strumento della tua pace”. Tutti testi poi commentati da don Marco D’Agostino per spingere i presenti a “sintonizzarsi” sull’essere operatori e promotori di pace.

Nel suo intervento don D’Agostino ha evidenziato come la pace sia prima di tutto una vocazione, un dono e anche una scelta. E come tutti i doni, anche quello della pace va usato: non si può aspettare che arrivi dagli altri, deve partire da ciascuno. Tutti devono essere “attori”, anzi portatori di pace. Perché la pace non va dimenticata, ma condivisa. E condividere è la missione a cui ogni cristiano, ogni uomo è chiamato. Fondamentale è anche pregare perché sia accolto il dono della pace per poi condividerlo.

Il tutto senza dimenticare che Dio è pace, che la missione di pace voluta per il Figlio la chiede a tutti i suoi figli. Ecco perché essere figli, e avere questa consapevolezza, diventa il punto di partenza per essere operatori di pace ed essere beati, perché “saremo beati se opereremo la pace”.

Don Marco D’Agostino ha concluso la sua meditazione invitando a leggere e rileggere i testi proposti per questo primo Quaresimale e a sottolineare le parole forti per coltivarle, farle proprie, ispirarsi a loro e plasmare il proprio cuore affinché sia un cuore per la pace.

La serata, che ha visto la silenziosa partecipazione delle monache della Visitazione ed è stata accompagnata musicalmente dal Coro Psallentes, è stata guidata dal parroco di Soresina, don Angelo Piccinelli.

 

La meditazione di don Marco D’Agostino

 

Il prossimo incontro – dal titolo “Domandate pace per Gerusalemme” – sarà il 29 febbraio presso la Sala del Podestà in via Matteotti 4 con il giornalista, storico e critico letterario Gianpiero Goffi. Il secondo Quaresimale inquadrerà il primo “ritorno” di un pontefice in Palestina dopo la morte dell’apostolo Pietro a Roma, collocandolo dentro il contesto dell’attuale sanguinoso conflitto tra lo Stato d’Israele e Hamas.

 

 

“L’audacia della pace: compito e profezia”, il 22 febbraio al via i Quaresimali di Soresina

Annalisa Tondini
TeleRadio Cremona Cittanova
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