La storia di Casalmaggiore nelle sale del Palazzo Abbaziale

La comunità ha partecipato numerosa all'inaugurazione dei locali riestaurati

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Domenica 23 settembre è stato per la parrocchia di Santo Stefano in Casalmaggiore e per tutta la cittadinanza un pomeriggio indimenticabile, di quelli in cui la storia locale si fonda con cultura e benessere, curiosità e appagamento. E’ stato un percorso attraverso secoli di storia, sfogliando le pagine di incantevoli anfratti del Palazzo Abbaziale in cui la dott.ssa Ronda e il dott. Rizzi hanno svelato quanto la polvere del tempo aveva per tanti decenni tenuto nascosto: gli scantinati, il cui restauro, iniziato nel 2010, ha convertito in Auditorium Giovanni Paolo II; il maestoso scalone monumentale, che con l’archivio storico e la biblioteca sono stati ristrutturati nel post terremoto del 2012; l’appartamento abbaziale, recuperato con gli interventi del 2016.

Momento saliente della giornata, possibile per volontà del parroco don Claudio Rubagotti e in cui sono stati coinvolti giovani volontari accompagnatori, la visita a due sale contenenti i testi della biblioteca. Con i suoi oltre 5.000 volumi, la raccolta si compone di testi storici risalenti alla fine del ‘400 e di una sezione moderna comprendente, tra gli altri, documenti di confraternite locali dei primi del ‘900. Ora disponibile grazie al recupero e alla catalogazione voluta tra il 1992 e il 1994 dall’ingegner Cirani, dal dott. Gardini e dalla dott.ssa Ronda, la maggior parte dei testi proviene dai conventi della Diocesi di Cremona che, per volontà dell’abate Marenghi ai primi dell’800 e con il sostegno dei suoi successori, ha voluto costituire una raccolta di studi per la formazione sacerdotale. A dare ulteriore lustro a secoli di narrazione teologica, biblica e giuridica, l’arredo storico in cui i testi più antichi sono contenuti, composto da una decina di scaffali lignei decorati provenienti probabilmente dalla biblioteca conventuale di San Francesco. Restano da esporre altri testi il cui restauro, ad opera della Diocesi di Cremona, è in corso.

Quanto di bello resta di questa parentesi di vita in un assolato pomeriggio, è dato non solo dall’ampia partecipazione. Anziani e bambini, frequentatori della parrocchia e non, giovani e meno, tutti insieme allo stesso scopo: partecipare con consapevolezza alla gioia d’aver ricevuto, dopo tanta lontananza, un pezzo di storia cittadina a cui tutti sono in qualche modo legati.

Sara Pisani
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