Il Vescovo dal Santuario della Misericordia: «Impariamo da Maria. La Chiesa può guardare avanti solo con gli occhi delle donne»

Dopo la processione per le strade del paese monsignor Napolioni ha presieduto la Messa nell'anniversario delle apparizioni

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Le immagini della processione

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Da oltre 500 anni, ogni 11 maggio, giorno anniversario delle apparizioni della Madonna a Domenica Zanenga, avvenute a Castelleone nel 1511, la comunità castelleonese si reca in pellegrinaggio al Santuario dedicato a Maria. Anche quest’anno, dopo un momento di preghiera in Chiesa parrocchiale, guidato dal vescovo emerito Dante Lafranconi, la processione dei fedeli è partita dal centro della città verso la chiesa mariana.

È la Fiera della Madonna della Misericordia, festa particolarmente sentita dai castelleonesi che, nonostante il mutare dei tempi e il rapido cambiamento dei costumi, non cessano di rinnovare la loro fiducia in Maria. L’atteggiamento di filiale devozione è confermato dalla numerosa partecipazione di fedeli alla processione, anche se un maggio poco primaverile non favoriva il pellegrinaggio. Dopo la processione, il vescovo Antonio Napolioni, con il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi e la partecipazione di numerosi sacerdoti, ha presieduto la messa Solenne in Santuario. All’inizio della celebrazione il sindaco Pietro Fiori, a nome dell’intera comunità di Castelleone, ha offerto il cero alla Vergine della Misericordia. Le letture, il libro di Ester e le nozze di Cana del vangelo di Giovanni, hanno guidato l’omelia del vescovo.

 

Le immagini della Messa in Santuario

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Attraverso le figure di Maria e di Ester, accomunate alle donne di casa nostra «che sanno guardare, pregare e cantare» e sanno guardare con l’occhio «di chi ha a cuore alla realtà, l’occhio di una madre, di una donna», lo stesso di Maria che alle nozze di Cana si accorge che il vino è finito e chiede al Figlio di fare qualcosa. È questo lo sguardo che il vescovo invita non solo a cogliere e conoscere, ma anche a valorizzare, oltre quel «maschilismo che allora come oggi rischia di impedire alla Chiesa e al mondo di essere fecondi, attenti». Lo sguardo di una Madre di cui la Chiesa ha oggi particolare bisogno, in questi tempi di smarrimento e «di paure» che «abbiamo bisogno di consegnare a lei».

«In un tempo in cui – ha aggiunto monsignor Napolioni, senza voler dare parole di giudizi né condanne – anche essere maschi e femmine è confuso abbiamo bisogno di guardare non solo al maschile la Chiesa e il mondo». Parole che il vescovo pronuncia riconoscendo di parlare «da un presbiterio in cui non c’è una donna, ma in cui potrà esserci sempre di più qualche donna accanto a noi» sottolineando però che «non è tanto decisivo quante donne vestiranno con il camice o presteranno servizio all’altare», quanto piuttosto «quanto noi nella comunità ascoltiamo la sensibilità, l’intelligenza, l’esperienza di donne che fanno tanto per la Chiesa e la gente, ma che non possono solo “fare”… devono aiutarci a capire».

 

Il video-racconto della mattinata

 

Maria ed Ester, le donne sante, le donne di casa nostra – ha quindi proseguito nell’omelia – «possono aiutare a guardare la realtà  e a presentarla a Dio perché Lui ci aiuti ad affrontarla con coraggio e a ritrovare il canto del Magnificat». Il canto di una giovane madre simile alle tante che anche nella mattinata di questo 11 maggio hanno partecipato alla preghiera della comunità in cammino verso il Santuario della Madre della Misericordia, testimoniando – ha osservato monsignor Napolioni – «che la vita è più forte della morte e richiamare alla comunità cristiana il dovere di essere feconda, anche se invecchiamo».

Da Maria e dalle donne sante di ogni tempo la riflessione del vescovo rivolge da Castelleone un invito a tutta la comunità della Chiesa cremonese: «Anche per noi è possibile guardare avanti, ma solo se guardiamo anche con gli occhi delle donne. E chiedo alle donne di essere così, donne che sanno guardare, sanno pregare, sanno cantare. E una Chiesa così seguirà il suo Signore attraverso tutte le tempeste, tutti  i deserti che potranno presentarsi nel futuro. Come Maria, come Ester, madri di Miserircordia che insegnano anche alla Chiesa ad essere altrettanto attenta, orante e felice».

 

Prima della benedizione il parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini, ha ringraziato  tutti coloro che hanno voluto vivere il momento condiviso di preghiera, il vescovo Dante, il vescovo Antonio per la loro presenza, tutti i sacerdoti che hanno esercitato il loro ministero a Castelleone o ne sono originari, e quelli che fanno parte della zona pastorale, ma ha soprattutto sottolineato la partecipazione alla celebrazione eucaristica dei quattro diaconi, tra i quali anche don Alex Malfasi di Castelleone, che ai primi di giugno saranno ordinati presbiteri.  A tutti don Giambattista ha assicurato il sostegno della comunità con la preghiera.

 

Il video integrale della celebrazione presieduta dal Vescovo

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Eugenio Clerici
TeleRadio Cremona Cittanova
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