Gmg: entrato nel vivo il gemellaggio polacco

Nella mattinata di giovedì 21 luglio la Messa a Pogrzebień presieduta dal vescovo Antonio, nel pomeriggio visita culturale a Lubomia

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Nella mattinata di giovedì 21 luglio è entrato nel vivo il gemellaggio all’insegna della Gmg tra i 125 giovani pellegrini cremonesi, guidati dal vescovo Antonio Napolioni, e le comunità polacche che li ospiteranno sino al 25 luglio.

Per garantire una adeguata accoglienza l’arcidiocesi di Katowice, è stata suddivisa in sette settori. Tra questi quello di Wodzisław, che comprende i decanati di Gorzyce, Pszów, Wodzisław Śląski e Pogrzebień, in quest’ultimo il gruppo cremonese è ospitato, pur con alcuni ragazzi alloggiati anche nelle case dei vicini paesi di Lubomia e Brzezie.

Per tutti, dopo la colazione nelle famiglie, l’appuntamento è stato presso l’istituto delle suore salesiane di Pogrzebień. A campeggiare sulla facciata del palazzo una foto di san Giovanni Paolo II, diverse bandiere e naturalmente alcune immagini di san Giovanni Bosco.

Da qui, dopo l’inno pontificio, è iniziata la processione diretta verso l’oratorio parrocchiale della cittadina, dove la sera di mercoledì 20 luglio il gruppo cremonese era stato accolto ufficialmente e che in questi giorni di pellegrinaggio farà da fulcro delle diverse iniziative.

Dietro alla croce, due cavallerizzi con gli stendardi di Italia e Polonia, poi una carrozza, sulla quale ha preso posto il vescovo Antonio. A seguire l’imponente gruppo cremonese.

L’arrivo in un ampio spazio verde nel quale era allestito l’altare con accanto il coro, su un tir appositamente equipaggiato. Non lontano un tendone, che in questi giorni sarà il punto di incontro per tutte le attività.

A dare a tutti il benvenuto, in tono molto solenne, l’inno di Mameli e quello polacco, che hanno quindi lasciato spazio a un momento di carattere istituzionale con il saluto del sindaco e del parroco di Pogrzebień. Presenti le autorità civili della zona, così come i sacerdoti dei circondario. Non mancavano naturalmente le suore salesiane del vicino centro “San Giovanni Bosco” e i giovani del posto.

In questa occasione vi è stato anche uno scambio di doni. Al vescovo Antonio è stato offerto un bastone pastorale, con l’augurio che in questi giorni possa davvero essere il pastore di questo gregge di giovani pellegrini.

Non sono mancati neppure alcuni regali portati dalla terra cremonese, consegnati dal responsabile della pastorale giovanile diocesana, don Paolo Arienti: in particolare libri e dvd sulla storia e l’arte locale, un Tricolore, alcune maglie della Pastorale giovanile, ma non mancava naturalmente neppure il classico violino di torrone.

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Cerimonia di benvenuto

La mattinata ha quindi lasciato spazio alla preghiera: prima con la Coroncina della Divina Misericordia e poi con la Messa presieduta dal vescovo Antonio. Nelle parole di mons. Napolioni, nelle quali non è mancato il grazie alla comunità locale e alle famiglie per la premurosa accoglienza, la riflessione si è concentrata soprattutto sul brano evangelico (Mt 13,10-17) segnato da diverse convergenze con l’esperienza personale di mons. Napolioni.

Anzitutto il riferimento alle parole di Gesù: “Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano”. Proprio all’inizio del viaggio verso la Polonia il Vescovo aveva invitato i giovani cremonesi ad aprire bene occhi e orecchie per vivere al meglio l’esperienza della Gmg.

«Noi oggi siamo questa parabola – ha detto il Vescovo di Cremona – non sappiamo capirci con le nostre lingue, ma sappiamo farlo con i sorrisi, i gesti, la preghiera e il canto. I segni della presenza del Signore, la sua lingua, che è più potente di tutte le lingue umane».

Da qui l’augurio che questa esperienza possa essere un nuovo inizio. «Questi giorni della Gmg in Polonia saranno un crescendo di segni ed emozioni, ma soprattutto sarà l’inizio di una vita secondo il Vangelo: una vita donata».

Poi da parte del Vescovo un riferimento alla sua vita personale, visto che proprio alcune parole di questo brano evangelico toccarono in profondità la sua vita a 18 anni con un messaggio chiaro: Dio non vuole che alcuno sprechi la propria vita. Da qui l’ultimo augurio, che «nutrendovi di Cristo, ogni anno della vita sarete il doppio più felici dell’anno prima!».

Al termine della Messa il vescovo Napolioni ha benedetto un crocifisso per l’oratorio di Pogrzebień. Ulteriore tappa poco distante, dove le religiose hanno allestito tre capanne quale segno della loro missione in Camerun.

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S. Messa presieduta da mons. Napolioni

Dopo il pranzo, nel pomeriggio, alcune iniziative culturali e di evangelizzazione. Prima tappa presso il centro culturale Lubomia con la visita a una mostra, a seguire la sosta alla chiesa di Lubomia, intitolata a Maria Maddalena. Al rientro a Pogrzebień festa all’insegna della musica, proseguita anche in serata.

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Festa all’oratorio di Pogrzebień – parte 1

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Festa all’oratorio di Pogrzebień – parte 2

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Concerto di benvenuto a Pogrzebień

 

Photogallery:

 

Ha collaborato Matteo Lodigiani

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